Stretching dinamico vs statico

Lo stretching dovrebbe essere un tassello importante dell’attività di ogni sportivo. Altrettanto importante è scegliere lo stretching giusto da svolgere al momento giusto.


  • Prima di una sessione di corsa, eseguire stretching dinamico con movimenti specifici per preparare il corpo.
  • Dopo l’allenamento, effettuare stretching statico per riportare la muscolatura alla condizione pre-allenamento.
  • È importante scegliere il tipo di stretching adeguato al momento giusto per massimizzare i benefici dell’attività fisica.

 

Vi vedo. Uscire a testa alta dai vostri portoni di casa. Con una mano vi appoggiate alla cancellata e con l’altra afferrate il piede portando il tallone al gluteo. Qualche secondo di stretching prima di azionare il gps e iniziare a correre. Sicuramente una buona idea seppur messa in atto nella modalità sbagliata. Fare stretching prima di una sessione di corsa è senz’altro una buona abitudine, a patto che si eseguano gli esercizi di stretching corretti. Perché c’è stretching e stretching.

Stretching dinamico

Sono gli esercizi da eseguire prima di ogni allenamento. Se farai mente locale ti renderai conto di aver sicuramente visto almeno una volta, dal vivo o in tv, atleti élite svolgere sequenze di esercizi in cui le braccia vengono fatte oscillare avanti e indietro, a destra e sinistra. Le gambe ruotano in senso orario e antiorario così come il bacino. Sono gli stessi esercizi che vediamo tipicamente compiere dai calciatori prima di ogni partita o dai nuotatori prima di tuffarsi in vasca, nella fase di riscaldamento.

Eseguire degli esercizi dinamici di stretching ha la funzione di preparare il corpo alla fase successiva, che nel nostro caso consiste nella corsa. Anche e soprattutto qualora il nostro programma prevedesse una sessione di ripetute. Una corsa di riscaldamento non sempre è sufficiente. Così facendo avremo solo innalzato la nostra temperatura corporea. Prima di un intenso blocco di lavoro, come lo possono essere le ripetute per l’appunto, è bene preparare anche il nostro sistema articolare e muscolare con movimenti specifici.

Stretching statico

Call it classic. Riguarda l’esecuzione di esercizi di allungamento e mobilità articolare da tenere in posa per almeno 30/60”. Fondamentale è non esagerare. Non si deve mai arrivare a percepire male o fastidio. Prestando molta attenzione alla respirazione: l’obiettivo è di riuscire ad aumentare la propria mobilità con ogni espirazione. Molleggiare è tassativamente vietato.

È questo il tipo di stretching che vedo svolgere dalla maggior parte dei corridori, dai più ai meno esperti, prima di ogni corsa. In realtà per trarne il massimo beneficio se ne dovrebbe posticipare l’esecuzione. Lo stretching statico serve a riportare la muscolatura nella condizione in cui si trovava prima dell’allenamento. Esattamente per questo motivo l’ideale sarebbe costruirsi una routine di esercizi da eseguire lontano da ogni sessione di corsa, a distanza di qualche ora o, ancora meglio, durante il corso di una nuova giornata.

Ricordate che Bob Anderson, l’inventore nonché papà dello stretching, veglia su di voi. Perché fare stretching è un tassello importante dell’attività di ogni sportivo. Ma come è importante integrarlo nel nostro programma di allenamenti ricordiamo che altrettanto importante è scegliere lo stretching giusto al momento giusto. Perché come succede spesso anche in altri ambiti della vita è tutta una questione di tempismo.

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