Tapis Roulant e nausea post corsa: perchè?

A volte capita, correndo sul Tapis Roulant, di avvertire nausea e capogiro. Perchè? E c'è un modo per evitarlo?

In questi mesi di restrizioni di movimento, smart-working e meteo avverso, molti di noi – me compreso – hanno rivalutato l’utilizzo del Tapis Roulant, che da ultima spiaggia del runner che corre in qualsiasi condizione meteo è diventato un valido alleato per continuare ad allenarsi anche in casa (o in ufficio). Da una chiacchierata con alcuni utenti del RunLovers Club su Facebook (sei iscritto, sì?) è saltato fuori un problema piuttosto comune per tanti che corrono sul Tapis: la nausea (o la sensazione di vertigine o capogiro, insomma di malessere) a fine corsa. È una condizione particolare che si manifesta in determinati casi e parrebbe avere ben specifiche cause, non molto differenti, anzi spesso sovrapponibili, con quelle che determinano gli spiacevoli stop per… dare sollievo al tratto gastrointestinale durante corse su lunga distanza.

Cerchiamo di capirci qualcosa in più insieme.

È UNA QUESTIONE DI SANGUE E DI… ORECCHIO!

Le cause che determinano la sensazione di malessere al termine di una corsa sul Tapis sono sostanzialmente due: la circolazione sanguigna, per la quale entrano in gioco ovviamente il cuore e il sistema circolatorio, e la percezione dello spazio intorno a noi – ovvero l’equilibrio – che è regolato da un complesso sistema all’interno delle orecchie.

Partiamo dalla prima causa, che è quella più comune.

Durante una corsa sul Tapis Roulant ci sono alcuni elementi che contribuiscono all’innalzamento della frequenza cardiaca e al suo stabilizzarsi a un determinato livello. Questi sono ovviamente l’intensità dello sforzo e la sua durata, che portano il cuore a far aumentare i battiti fino al limite necessario per mantenere costante un determinato sforzo, e la temperatura ambientale. Se per i primi due le cose che si possono fare nell’immediato sono poche (ma con l’allenamento è possibile migliorare di molto la nostra efficienza cardiaca), per la temperatura ambientale possiamo e dovremmo prendere alcuni accorgimenti, quali a esempio areare in maniera corretta la stanza e/o utilizzare un ventilatore che permetta all’aria di fronte a noi di muoversi e farci quindi respirare aria il più possibile fresca e pulita. È indispensabile, pertanto, che la stanza in cui si trova il Tapis sia abbastanza grande e che sia possibile avere un ricambio frequente e adeguato, fondamentale per tenere un po’ più bassa la temperatura corporea e stabilizzare la circolazione. Al termine dell’esercizio infatti, con il cuore che d’improvviso deve far scendere i battiti, la pressione sanguigna cala velocemente e la concentrazione del sangue si sposta dai muscoli, che fino a quel momento avevano necessità, a tutto il resto del corpo, sistema gastrointestinale compreso, determinando reazioni di difesa per l’organismo, che si traducono in sensazioni di malessere, nausea, vertigini e in alcuni casi anche vomito, se lo sforzo che si stava mantenendo durante l’esercizio era estremo (una serie di ripetute per esempio, o scatti finali fino al limite sopportabile).

Come se questa prima causa non fosse sufficiente, spesso – molto spesso – si aggiunge quella relativa alla gestione dell’equilibrio, che ha la sua sede nell’orecchio.

Molto semplicisticamente, all’interno dell’orecchio esiste una serie di componenti che vanno a formare quello che si chiama labirinto dell’orecchio interno, in cui un sistema di tubicini ossei comunica con il sistema nervoso, dando i segnali che servono al nostro corpo per restare in equilibrio. I segnali vengono trasmessi grazie alla collaborazione di due parti: i tre canali semicircolari e gli otoliti. I canali semicircolari, come dice il nome stesso, sono dei canali ossei a forma di semicerchio, comunicanti sia tra loro che con il resto dell’orecchio, rivestiti all’interno di un tappeto sottile di cellule particolari che sono in grado di registrare il movimento degli otoliti, dei pezzetti calcarei liberi di muoversi immersi nel liquido presente nei canali. Quando gli otoliti sbattono sul tappeto di cellule, questo manda un segnale al sistema nervoso indicando la posizione di contatto, creando quindi una sorta di coordinata spaziale che permette al sistema nervoso di stimare la posizione del corpo rispetto allo spazio circostante, consentendoci quindi di non cadere quando camminiamo, ci sediamo, proviamo a prendere qualcosa in movimento ecc. I canali semicircolari sono posizionati in modo da poter dare al sistema nervoso sempre tre coordinate spaziali, un po’ come quando si va a descrivere la posizione di un punto su un piano a tre assi, come si può vedere in questa ricostruzione tridimensionale.

Correndo sul Tapis questo sistema va un po’ in tilt, con gli otoliti che continuamente forniscono dati sui movimenti sopra-sotto, ma che non danno dati sui movimenti destra-sinistra e avanti-indietro (o più tecnicamente, latero-laterali e cranio-caudali). Il corpo si abitua abbastanza velocemente a questa transizione e ci permette di correre in modo relativamente facile sul Tapis, ma nel momento in cui ci si ferma può capitare che il sistema labirintico non riesca a elaborare repentinamente le informazioni sui movimenti laterali che tornano a essere recepite dal tappeto di cellule, manifestando pertanto la sensazione di nausea, capogiro, vertigini ecc.

QUINDI HO QUALCHE PROBLEMA?

Entrambe queste due cause, anche quando associate tra loro, sono considerate fisiologiche o parafisiologiche, per cui no, non è un problema manifestare questi sintomi, almeno dal punto di vista della salute generale. Certo, il fastidio e il malessere momentanei non sono il massimo da sperimentare, ma diversi studi hanno evidenziato come sia possibile rilevare queste anomalie nella ripresa dopo l’esercizio su Tapis Roulant sia in volontari con normali valori ematici che in quelli con parametri fuori range, senza differenze statisticamente significative.

BENE ALLORA, MA ESISTE UN MODO PER EVITARE LA NAUSEA?

Una cosa importante, sottolineata in più studi, è il regolare apporto idrico sia durante la corsa che durante tutta la giornata. Sembra infatti che bere nella giusta quantità possa aiutare non solo a mantenere uno stato di idratazione adeguato e prevenire quindi alcuni – lievi – problemi circolatori, ma anche a mantenere adeguatamente lubrificati i canali semicircolari dell’orecchio interno, in cui gli otoliti riescono pertanto a muoversi senza difficoltà e tornare più facilmente nella loro posizione.

Fortunatamente, inoltre, il nostro corpo si adatta molto facilmente alle nuove routine e in poche sedute di Tapis Roulant il problema va di solito a risolversi in maniera autonoma. Per ridurre questo periodo di adattamento, o se si vuole prevenire già dalla prima corsa, sarebbe buona cosa correre gli ultimi minuti del nostro allenamento sul Tapis diminuendo la velocità, in modo che i battiti cardiaci e la circolazione si stabilizzino in maniera graduale, la temperatura corporea scenda, il labirinto dell’orecchio si riabitui e gli spostamenti latero-laterali o cranio-caudali tornino a essere una cosa non dissociata da quelli di oscillazione verticale.

Ecco, se hai avuto qualche volta la nausea dopo aver corso sul Tapis, ora sai perchè e come prevenirla!

 

Bibliografia parziale:

Exercise-induced vomiting, di Samborski et al., doi: 10.5114/pg.2013.39924
Targeting TRPV1 to relieve motion sickness symptoms in mice by electroacupuncture and gene deletion, di Inprasit et al., doi: 10.1038/s41598-018-23793-6
Treadmill Workstations: The Effects of Walking while Working on Physical Activity and Work Performance, di Ben-Ner et al., doi: 10.1371/journal.pone.0088620
Motion sickness: more than nausea and vomiting, di Lackner, doi: 10.1007/s00221-014-4008-8

 

Photo credits: vectorportal; wikipedia

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