Sport e sesso sono da sempre dentro le conversazioni e i dubbi di molti atleti. Due temi che interessano moltissimi anche se presi separatamente, quando si fondono in un’unica e spinosa questione diventano un unico grande e scottante argomento su cui disquisire tra i tavoli di un bar, tra le piste, lungo i sentieri, negli spogliatoi, insomma, un po’ ovunque… purché se ne parli. E noi non ci tiriamo indietro, d’altronde siamo esperti in entrambi in settori. Battuta da bar a parte, abbiamo davvero qualcosa da dire.
Sesso e masturbazione prima di fare sport
I runner, ma non solo, sono attenti alle prestazioni. Di quali prestazioni stiamo parlando? Di quelle sportive, ovviamente. Ma è ormai risaputo che anche le prestazioni sessuali hanno conseguenze su quelle sportive. L’ansia prima della gara porta a fare alcune valutazioni, e nei fattori che possono influire sull’esito si devono tenere in conto soprattutto quelli psicologici, è bene sottolinearlo fin da subito. Per levare ogni martellante preoccupazione è opportuno fornire qualche dato specifico.
Poniamo come ipotesi un’attività sessuale avvenuta almeno due ore prima della gara. Se temi per i tuoi livelli di energia possiamo rassicurarti, a meno che non hai trascorso la notte in bianco per vivere ore e ore di passione. In caso di attività “ordinaria” le calorie che hai consumato non sono superiori a quelle di un buon riscaldamento.
Attenzione, perché nella peggiore (o dobbiamo dire migliore?) delle ipotesi, quella che prende in considerazione un’intera notte di effusioni, ci possono essere conseguenze negative sul livello della prestazione sportiva. Non è mai una bella cosa quando si interrompe il sonno, prima di una gara, anche se per una giustissima e dolcissima causa.
Ma veniamo a un tema spesso trascurato. Un tema che in realtà influisce più di altri all’interno della valutazione sul rapporto tra sport e sesso: il fattore psicologico. Non dobbiamo scomodare Freud, Jung e il resto della compagnia per affermare che il sesso prima di fare sport ha un effetto su:
- Sistema ormonale
- Gestione della fatica
- Motivazione
Sport e sesso: il fattore psicologico
Bisogna saper valutare con attenzione come può modificare la prestazione sportiva il sesso se comporta una differenza emotiva tra prima e dopo l’atto. La differenza può essere ovviamente sia positiva che negativa.
Forse è questo l’aspetto su cui si dovrebbe riflettere maggiormente, soprattutto per quanto riguarda il ruolo della psiche nella gestione della fatica. Le emozioni modificano la nostra percezione dello sforzo fisico, e possono farlo nel bene e nel male. Si possono verificare due situazioni diverse: una maggiore resistenza alla sensazione di fatica corrispondente all’eccitazione del dopo rapporto, oppure un abbassamento della soglia di sopportazione della fatica conseguente al dopo rapporto, momento in cui la psiche prevede un momento di riposo.
Le motivazioni sono un discorso da affrontare in parallelo. Possono essere più forti e solide, oppure fragili e spente, a seconda delle aspettative che nutriamo nei confronti del rapporto sessuale e delle conseguenze che ci lascia a livello psichico. Ma forse dobbiamo spiegarci meglio. Non pensare che la soddisfazione di un rapporto influisca per forza positivamente. Anzi, se prima della gara hai concluso uno splendido incontro sessuale con la persona che desideravi da tempo probabilmente quella gara per te varrà molto meno di quei stuzzicanti momenti.
Masturbarsi prima di fare sport: conseguenze
Anche per chi non possiede un partner il tema del sesso, o meglio, della masturbazione prima di correre è particolarmente interessante. La falsa credenza dell’abbassamento dei livelli di testosterone a causa dell’eiaculazione è stata fermamente respinta dalla scienza, che ha dimostrato il contrario. Gli sportivi che trascorrono lunghi periodi senza praticare sesso e senza masturbarsi presentano livelli di testosterone drasticamente più ridotti.
Anche per le donne non è da demonizzare la masturbazione prima della corsa. Era già stato studiato l’effetto antidolorifico del sesso sulle donne, che grazie alle prestazioni sessuali riscontravano una riduzione dei dolori muscolari relativi all’attività di corsa.
La stimolazione vaginale ha piacevoli conseguenze, questo è ovvio. Ma non solo di piacere sessuale, anche inerenti all’abbassamento dello stress muscolare delle gambe.
Sia per gli uomini che per le donne sono validi tutte le osservazioni fatte finora. Il dibattito può prescindere anche dal sesso dell’atleta, uomini e donne hanno differenti personalità, cicli di sonno e veglia, abitudini atletiche e ogni valutazione dovrebbe tenere in debita considerazione tutti questi aspetti.
Un dato interessante, che si incrocia con quanto detto finora, è come l’atleta vive la questione sessuale nella sua vita, al di fuori dello sport. Se hai incontrato sulle piste qualche amico runner che ci tiene con insistenza a farti sapere che probabilmente non renderà a causa di straordinarie prestazioni sessuali intercorse la notte prima della gara, be’ probabilmente sei di fronte a un individuo dalla scarsa maturità sessuale (o a qualcuno che mente spudoratamente). Lo stato emotivo con cui vive quella condizione probabilmente ha maggiori ripercussioni sulla riuscita della gara rispetto a eventuali e ipotetiche ripercussioni fisiche sui livelli energetici.
Ma anche i più giovani, coloro che non hanno una vita sessuale attiva e disinibita, vissuta con equilibrio e consapevolezza, vivono il sesso con maggiore peso psicologico. Un peso che preme simbolicamente, e sì, in qualche modo può rallentare la corsa, anche quella verso una maturità individuale.
(Photo by GaudiLab on Depositphotos)