Latte di avena e latte di mandorla da fare in casa

Un po' come Bree Van De Kamp

Qualcosa sul latte è stata detta qui su RunLovers. Se vogliamo proprio fare i pignoli il latte vegetale dovrebbe essere chiamato bevanda vegetale. Ho visto cose che voi umani.

C’è chi si offende a morte se chiami latte una bevanda vegetale, ma io che sono una che ha cose cose ben più importanti da pensare -detto con fare antipatico e sarcastico- non voglio dilungarmi molto su questa inezia. Ognuno lo chiami un po’ come gli pare. Sono sicula e nel mio DNA scorre quel meraviglioso cromosoma che la mia migliore amica romana chiamerebbe “SCIALLO”. Il cromosoma sciallo che sorride a tutte le avversità della vita e che non sta lì a torturarsi per ogni fesseria. Filosofia di vita: sorridere di più e lamentarsi di meno per ogni sciocchezza ;-)

Il latte di mandorla è portabandiera regionale da millenni e noi piccoli esseri trinacriosi non abbiamo subito eccessivi danni neuronali chiamandolo latte (non sono un buon esempio ma ti assicuro che il resto dei siculi è migliore di me). Se in Sicilia dici: “mi dia cortesemente un bicchiere di bevanda vegetale alla mandorla di Avola” con molta probabilità ti grideranno “avaia!!”, che sta un po’ per “maffffiniscila!” con tanto di pacca amichevole sulla spalla.
LATTE. Io lo chiamo LATTE vegetale, oh. Denunciami!

LATTE DI MANDORLA*orgoglio siculo*

Prima di denunciarmi però metti in conto che hai imparato il cromosoma sciallo e la parola avaia. Dimmi tu in che altro sito di running trovi cotanta cultura? (la smetto, sì).

Le differenze tra il latte vegetale industriale e quello prodotto in casa sono lampanti. Le tue papille gustative azioneranno un allarme che suonerà “nonècomequellodellaprovamel nonècomequellodellapromavel lasiculastupidacihafregato lasiculastupidacihafregato”.
La copia fedele è impossibile riprodurla e poi a casa ci mancano i conservanti e i processi industriali. Le differenze sostanziali però si avvertono in quello di soia ed è anche per questo che ho scelto due -avena e mandorla- dei più buoni, facili e gettonati.

È maledettamente divertente produrre il latte vegetale in casa. Ti fa sentire una casalinga perfetta. Un po’ come Bree Van De Kamp di Desperate Housewife.

  • “Cara cosa hai fatto oggi?”
  • “Il latte vegetale, caro”

Non fa maledettamente impegnato? Non fa tanto “sono la regina del focolare?”. Non sarai andata a mungere la mucca come cento anni fa ma santo cielo è uguale! Hai fatto il latte! Se ci aggiungi pure due biscotti veloci (magari questi) al mattino durante la colazione puoi sobriamente arrivare in cucina con una corona e farti lanciare pure petali in cucina.

Fine lungo preambolo inutile

Dai che dico due cose intelligenti (impossibile) adesso:

Il gusto è molto più leggero. Hai la sicurezza di adoperare il dolcificante che preferisci e puoi insaporirlo con spezie e aromi. Non ci sono conservanti. Puoi tenerlo anche 3-4 giorni in frigo senza problemi. È buono e sano e come quantità puoi anche “abusarne”. Mettilo nei cereali al mattino o adoperalo per preparazioni dolci. Si prepara in due minuti.

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Latte di Avena

  • 100 grammi di avena
  • 1 litro di acqua
  • dolcificante che preferisci

Metti in ammollo l’avena per 24 ore in un recipiente coperto da pellicola e lascia in un luogo fresco e asciutto. Non devi cambiare l’acqua. Non devi girare.

Trascorso il tempo gira l’avena. Frulla tutto. Filtra con un colino o con una garza ottenendo così il latte di avena. Lo “scarto” è perfetto per delle polpette vegetali e non solo o per arricchire l’impasto del pane.

Latte di Mandorla

  • 100 grammi di mandorle spellate
  • 1 litro di acqua
  • dolcificante che preferisci

Metti in ammollo le mandorle per 24 ore in un recipiente coperto da pellicola e lascia in un luogo fresco e asciutto. Non devi cambiare l’acqua. Non devi girare.

Trascorso il tempo gira le mandorle. Frulla tutto. Filtra con un colino o con una garza ottenendo così il latte di mandorla. Lo “scarto” è perfetto per fare dei biscotti, polpette o ciambelle.

Se vuoi usare essenze o spezie -come vaniglia o cannella- aggiungi insieme a tutti gli altri ingredienti.

100 !

Questo è il mio centesimo articolo su RunLovers -e anche per questo è stato meno “abbottonato” del solito- e volevo cogliere l’occasione per ringraziarti. Per tutti i messaggi e per le ricette che hai provato e mi hai mostrato su twitter, facebook e instagram. Voglio ringraziarti per questo anno -perché sì è passato un anno- incredibile che mi hai regalato facendomi sentire a casa. Per tutto l’affetto che spero di meritare e di poter ricambiare degnamente. Quando su twitter ricevo messaggi del tipo “dopo 15 km mia moglie mi fa trovare i biscotti di iaia”, “sai che il porridge mi piace?”, “sai che non facevano proprio schifo quei biscotti vegani?”, “sei riuscita a farmi piacere l’avocado” e un meraviglioso etc. Ecco io.

Mi commuovo ogni santa volta. Ti sembrerà esagerato lo so ma è la verità. Perché la sensazione di entrare nella casa di famiglie e affetti è qualcosa di talmente intimo e prezioso che lo percepisco come un dono.

Mi sento molto fortunata.

Voglio ringraziarti perché nonostante io non sia nessuno per poterti insegnare qualcosa sei stato qui a leggermi fidandoti e mi hai portato a casa tua. Nelle tue giornate. Nelle tue corse.

E sei stato tu a insegnarmi molte cose. E ricordarmi perché tutto questo lo faccio con infinita passione e amore.

Grazie. Infinite. Speriamo 100 di questi giorni.

(oh mi raccomando in Sicilia: LATTE di mandorla, eh. Non dire bevanda. Offesa ci fu, altrimenti!)

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