Scott Jurek era partito il 27 maggio scorso. Obiettivo: completare l’Appalachian Trail in meno di 46 giorni, 11 ore e 20 minuti.
46 giorni? Beh, se pensi che doveva coprire 3476 km non sembrano poi così tanti, no?
Sono comunque tanti, anche per uno dei più forti ultrarunner del mondo: Scott ha già vinto la Western States 100 sette volte, la tremenda Badwater 135 due volte, la Hardrock 100 e tante altre gare sull’ultra distanza.
Per riuscirci Scott ha corso con la regolarità di un orologio svizzero 47 miglia al giorno (quasi 76 km al giorno): tipo un paio di maratone al giorno, ma in montagna, tanto per gradire.
Ha battuto il precedente record di Jennifer Pharr Davis (una donna, quindi possiamo dire che il record femminile resta comunque il suo) per sole 3 ore: sembrano tante ma su una distanza del genere sono quasi un soffio. Quasi, ma comunque abbastanza per incoronarlo Re degli Appalachi.
Scott, un campione anche in umiltà e modestia, è anche famoso per essere uno dei pochi ultrarunner vegani. Della sua dieta che sembrerebbe così poco adatta a un atleta che basa la sua resistenza su quella dei suoi muscoli, ne ha fatto anche un libro: il bestseller del New York Times Eat and Run.
41 anni, un sorriso accattivante e un viso pulito da vero atleta e uomo di acciaio, Scott è un mito.
E l’ha confermato per l’ennesima volta.
Scott, we love you!
Ecco una selezione delle più belle foto di questa impresa che ha postato sul suo account twitter @ScottJurek.
Impresa eroica e record straordinario. Ad agosto anche un italiano, Federico Ghelli (The Walking Fed), ha completato il percorso (in più giorni rispetto a Jurek, ma comunque stabilendo il record come più giovane italiano).