RunLoverella?

La crema spalmabile di cioccolato e nocciole

Puoi fare novemilionidimiliardiditriliardi di colazioni diverse, equilibrate e variegate, sistemare i semi di canapa a cuoricino e metterci pure qualche macaron vicino alla tristissima crusca ma la verità è sempre e solo una: La crema nazionale piemontese ha un un imbattile impatto emotivo in tutto il globo. Possono esserci infinite alternative in commercio, geni del packaging e marketing a lavoro ventiquattro ore su ventiquattro come diligenti Umpa Lumpa ma alla fine siamo tutti lì con gli occhi sbirlucciosi pronti a qualsiasi gesta pur di agguantare il solito barattolone e infilarlo nel carrello (lottando con i nostri sensi di colpa che perdono miseramente in scarse frazioni di secondo).

Il tempo ci ha quasi insegnato a redimerci. A convincerci che non è giusto. A imporci di resistere per dirigerci verso un altro reparto, magari di marmellate bio (buuuuuu). Il terrorismo psicologico, per certi versi giustificabile, ci ha praticamente imposto di tirar fuori l’etica e la morale e urlare NOOOOO in mezzo a quel reparto fornitissimo dove campeggiano bicchieri piccoli e da collezione, barattoli mignon, medi, formato famiglia e formato gigante (grandi come il Teddy Bear da Harrods, che con la modica cifra di ventimila euro te lo porti via. Un affare, no?)

Ma nel nostro io più profondo sappiamo che il sogno di: barattolone Teddy Bear size, mestolo da trenta centimetri di diametro e divano è l’inconfessabile proiezione di una indimenticabile serata davanti la tv. SOLI CON IL BARATTOLO. La tv? Pure spenta, che importa? Uno spritz con gli amici e poi tutti in spiaggia l’indomani? Macchè!  A mestolate fino a impastarsi la bocca e non essere capaci di muovere la articolazioni mandibolari  prima di collassare in coma iperglicemico. Ah che bella fine! Magari dopo una bella corsa di dieci chilometri con un tramonto mozzafiato (al freschetto). Dove devo firmare?

Un quarto d’ora ce l’hai?

Eppure l’escamotagé  di preparla in casa richiede quindici minuti di tempo, pochi ingredienti sani-buoni-blablabla e zero fatica. Perché mai quindi non cedere? La Runloverella da spalmare sul pane, sulla lingua e pure sul divano. Ci tappezzerei la casa io con la Runloverella. Roba da far impallidire pure la vecchia megera di Hansel  e Gretel con il tetto di marzapane e pareti di marshmallow  e caramelle.

Si ha la certezza di adoperare materia prima di ottima fattura e in fin dei conti si riassume tutto in: olio, frutta secca, latte, zucchero, cioccolato e nessun conservante. Da spalmare sul pane  a colazione o merenda diventa base per ottimi dolci alla crema, crostate e perché no anche gustosissimi ghiaccioli con l’aggiunta di yogurt naturale bianco.

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Per un bel barattolone grande

  • 160 grammi di nocciole sgusciate, pelate e tostate
  • 210 grammi di buonissimo cioccolato fondente
  • 90 grammi di cioccolato bianco
  • 90 grammi di zucchero (meglio se di canna)
  • 1 dl di latte intero
  • 90 ml di olio di semi (meglio se di arachide)
  • 1 stecca di vaniglia

In un mixer trita le nocciole fino ad ottenere una sorta di pasta. Aggiungi lo zucchero e continua a lavorare. Unisci il cioccolato fondente e al latte (entrambi tagliati a pezzetti piccoli altrimenti le lame saltano e si spacca tutto, oh!). Otterrai un composto compatto e omogeneo ed è a questo punto che devi aggiungere il latte, l’olio di semi e i semi di vaniglia che hai ricavato incidendo la bacca (se usi la vanillina mi metto le scarpette e vengo a farti una scenata -con Teddy Bear- direttamente a casa tua. Una promessa la mia). Una volta ottenuto questo bel malloppotto di roba buona versa tutto in una ciotola resistente al calore e cuoci a bagnomaria per 15 minuti mescolando delicatamente con una spatolina. Il fuoco dovrà essere molto basso e l’acqua del bagnomaria non dovrà raggiungere il bollore. Trascorso il tempo trasferisci la crema in un barattolo ben pulito e sterilizzato.

Conserva la Runloverella in frigorifero, che sia Estate o Inverno. D’Estate hai il vantaggio che una volta fuori dal frigo in tre secondi si è già sciolta. In Inverno basta un minutino sul termosifone e il gioco è fatto.Quando si ha voglia di Runloverella si ricorre a qualsiasi geniale e semplice stratagemma casalingo no? Conosco una cretina (io) che una volta ha acceso il phon ma non lo dire a nessuno.

E a noi vegani non pensi?

Ma ti pare? Apparteniamo alla stessa setta.

  • 60 g di acqua
  • 110 g di nocciole tostate spellate
  • 45 g di zucchero di canna
  • 20 g di cacao amaro in polvere
  • 10 g di olio
  • 40 g di cioccolato fondente

E a me che piace il Cioccolato Bianco?

  • 60 grammi di zucchero finissimo
  • 70 grammi di nocciole tostate
  • 20 grammi di cacao amaro in polvere
  • 80 grammi di latte parzialmente scremato
  • 170 grammi di cioccolato bianco tagliato a pezzettini
  • 60 grammi di olio di arachidi
  • (facoltativo: cannella, vaniglia, spezie)

 

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9 Commenti

  1. Ciao! Per una patita di cioccolato fondente come me, è la fantastica alternativa alla Nutella! Però non riesco a capire se devo utilizzare il cioccolato bianco (come nell’elenco degli ingredienti) oppure il cioccolato al latte (come nella preparazione).
    Grazie ancora!

    • Francesca ciao! Prima di tutto grazie infinite. Sono felice che ti piaccia e spero, dopo averla provata, ancor di più (sono già in molti ad averla fatta e grazie al cielo sta piacendo davvero tanto. Anche la versione vegata- la mia preferita)

      Non ho capito la domanda, perdonami. Per cioccolato bianco, intendo cioccolato al latte quindi sì. Cioccolato al latte. Scusami se mi sono spiegata male.
      Mi fai sapere come è andata se la provi? un bacio!

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