Uno dei principali ostacoli che incontra chi corre è che correre è faticoso.
La cattiva notizia è continuerà ad esserlo per sempre, la buona è che è un passaggio inevitabile ma temporaneo di questa magnifica cosa che chiamiamo “correre” e che amiamo così tanto.
Perché si fa così tanta fatica?
Quando stai guardando la tv spalmato sul divano, riducendo le uniche attività fisiche al cambiare canale e all’estrarre dal loro sacchetto le patatine stai bene no? Quindi come puoi pensare che spingere il tuo corpo a fare qualcosa di così radicalmente diverso lo faccia stare bene? No, il tuo corpo non è felice di muoversi, figurati di correre. “Stavamo così bene sul divano, perché adesso dobbiamo correre? Che palle“.
Lo senti vero? Ti sta dicendo proprio questo.
Lo sforzo
Facendolo correre lo obblighi a modificare moltissimi parametri, tipo quello del consumo di energie. Gli stai chiedendo più energie di quelle che avrebbe utilizzato sul divano e lui si sta resettando per permetterti di correre. Ma la cosa non è immediata. Ci vuole tempo perché cambi assetto. Tu corri e lui ti sta dicendo attraverso la fatica e il senso di spossatezza “Ehi amico, ci arrivo eh. Ho capito che hai bisogno di energia e forza muscolare ma lasciami lavorare!“. In realtà il tuo corpo ha bisogno di ossigenare meglio i muscoli per far fronte allo sforzo che gli stai richiedendo.
Rompere il fiato
Questa espressione definisce la sensazione che si ha quando finalmente si supera il senso di spossatezza e la corsa si fa fluida. Da quel momento in poi senti più energia nelle gambe, più fiato nei polmoni ed è come se una misteriosa forza ti animasse. Ora tutto ti sembra più facile e correre non è più così faticoso. Dopo che hai rotto il fiato insomma, i tuoi muscoli sono ben ossigenati, rispondono bene e consumano in maniera efficiente le energie che gli stai fornendo.
Come rompere il fiato prima
Ora che sai come funziona ti chiederai come ridurre al minimo quella fastidiosa sensazione di non farcela, per goderti poi il più possibile la corsa come un’attività piacevole.
Pensa allora a come ti prepari alla corsa: hai finito di lavorare, vai a casa, ti cambi ed esci a correre. Oppure ti svegli e via. Manca qualcosa, non ti pare? Hai dimenticato di dire al tuo corpo “Ciao. Sono il tuo padrone e volevo dirti che stiamo per uscire a correre“. Ma non basta dirglielo. Devi farglielo capire. Come? Con una certa preparazione: per esempio riscaldandolo.
Il riscaldamento serve a prepararlo all’azione e quindi a ossigenare meglio i muscoli che servono (e qui trovi un programma settimanale per farlo scientificamente).
Per questo non ci si deve riscaldare a ritmi folli: devi farlo al 60-70% del normale regime di corsa (anche camminando va benissimo), oppure facendo stretching o yoga. Considerale come attività di transizione fra l’inattività e l’attività. Il tuo corpo non è capace di passare così velocemente dall’inattività all’attività. Ha bisogno di una transizione.
Il segreto per goderti più a lungo le gioie della corsa è muoverti prima ancora di farlo. Non trascurare le fasi di riscaldamento e di preparazione. Il tuo corpo ti ascolta e ti asseconda e se non gli parli con calma dicendogli che stai per farlo uscire dalla sua zona comfort lui se la prende. E ti ammazza di fatica.
Il premio però è stupendo. Goderti ancora meglio la cosa che ami più fare: correre.