Se la voglia di corsa va in vacanza

Ne è passato di tempo da quando ho lasciato qualche traccia qui su RunLovers.
Sono dovuta persino ad andare a vedere la data, cosa che non è da me.
Sono passati “esattevolmente” (© BigIdeas) 26 giorni, che poi in fondo non sono molti. Ma in questi 26 giorni ne è passata di acqua sotto i ponti (ahimè, pure troppa, visto ciò che è accaduto in alcune zone d’Italia). 
Di solito quando voglio riprendere il filo delle cose, mi viene sempre facile fare una lista del “ce l’ho-ce l’ho-mi manca” su quelli che sono stati i momenti cruciali del periodo. Che in fondo, se ci penso… se non ho manco il tempo per scrivere, vorrà dire che qualcos’altro avrò pur fatto, no?

Con un primo inventario approssimativo direi che:
– ho un dente in meno (non ho fatto a botte, hanno deciso che non era più utile. Amen)
– ho sulle spalle un evento di quelli che ti risucchiano la vita e ti fanno perdere la cognizione del giorno e della notte. (tipo che dormi 3, 4 ore ti alzi e in fondo ti dici che potevi fare a meno di metterti il pigiama…)
– ho stampate nella testa le parole di due fantastiche ragazze che si sono allenate per il suddetto evento insieme alla sottoscritta e per la prima volta nella loro vita hanno tagliato il traguardo dei 10km. [E sì, metteteci pure quanto basta di lacrimuccie di commozione]
– ho due coinquiline in meno, non perché ho deciso di farle fuori, ma perché ho preso (nuovamente) la decisione di diventare grande e andare a vivere da sola.
– il che comporta un trasloco e parecchi lividi in più.
– ho meno giorni disponibili come 32enne, il ché potrebbe aprire un devastante dibattito sulla decadenza femminile post 30, (cellulite-chili superflui-cosa farò da grande et paturnie varie ed eventuali), ma vi risparmierò perché c’è già il caldo di questi giorni a farci soffrire.
– ho molti pochi km nelle gambe e una strana voglia di corsa.

Ecco ora mi sembra doveroso fermarmi e cercare di capire cosa cavolo mi stia succedendo. Che di cambiamenti ce ne sono stati tanti, ma che io corra così poco e così scostante, diciamo che non è mai successo.
Suona la sveglia la mattina e la spengo. Ebbene sì. Mi rimetto a dormire bella pacifica, e penso che poi vado alla sera. Compio quello stesso errore con cui credo di aver ammorbato centinaia di conoscenti sul fatto di “non lo fare, vai alla mattina e non rimandare!”.
Poi la sera sai che c’è? Che sì, dai, sto abitando come se fossi in un campo profughi in mezzo agli scatoloni e magari è meglio che il tempo lo dedico a fare la massaia. Oppure ad andare all’IKEA perchè mi serve una robina … Oddio. La prima volta che una domenica mattina mi sono sentita dire invece di: “Esco a farmi una bella corsetta” “Allora facciamo colazione e poi andiamo all’IKEA, okay?” Ecco, in quel momento lì credo di aver provato la stessa cosa di Adamo ed Eva dopo aver mangiato la mela. Meno male che avevo qualcosa di più oltre alle foglie di fico per coprirmi.

Infine il fine settimana: vuoi non dedicare tempo a chi hai ignorato per mesi? E quindi riduciamo il tempo dell’allenamento. Facciamo che invece di un lungo, faccio un lunghino.
Poi all’improvviso mi trovo dentro a momenti, in cui se non vado a correre o se non metto concretamente l’ipotesi di una corsa da lì a due ore, mi viene da piangere. Anche se fanno duecentomila gradi ed è come andare a correre a Marrakesch in pieno Agosto alle 2 del pomeriggio.
Eh ma così non va. Questa è schizofrenia allo stato pure. Schizofrenia correreccia. Sotto sotto, mi piace quella sensazione di appagamento che provo quando soddisfo la voglia improvvisa di andare. Ma il mio sistema cerebrale non sta apprezzando molto questo incasinamento di abitudini.

Ok, come sempre prima regola: stare calma. Ho deciso che “take it easy” ma da lunedì è meglio ridare un senso a questo correre. God Save The Run.

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5 COMMENTS

  1. Un piccolo antidoto alla situazione io l’ho trovato (tranquilla, la pigrizia rimandereccia è parecchio comune come malattia) …pensa però a quella condizione di benessere infuso, unica, che si prova (anzi) che proviamo dopo un allenamento…quel senso di pace con il mondo, quel “menefotto” nell’espressione del viso che fino a 12 ore prima era insperato…quella meravigliosa pesantezza di gambe che ti attanaglia a ora di pranzo mentre gli altri si alzano dalle sedie in scioltezza e tu invece pensi: mentre voi dormivate, io, stamattina, correvo nel mondo!

    • ha! grazie Marco! Sai che è la stessa cosa che ho pensato stamattina dopo i miei 11,5 km attanagliata dal caldo? Che in fondo ero felice. E oggi a pranzo lo ero infatti ancora di più (anche perchè avevo una fame da lupi, come solo le levatacce di corsa di mettono!). Cmq grazie ancora per il piccolo remind ;)

  2. a me invece non e’ passata la voglia… ma sono fermo da due settimane causa tendine d’achille dolorante. riprendo soltanto la prossima :( mannaggia!

  3. Ciao Carlo,
    grazie per la condivisione! A volte effettivamente il tuo escamotage funzia anche con me :) Unica cosa è che sì, se corri poi è una botta ripartire. La corsa dà, la corsa toglie …

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