Pietro Paschino

Pietro corre, sempre. Anche due volte al giorno. Si narra che, a causa di tutte le scarpe che ha consumato, i negozi specializzati gli stendano un tappeto rosso per favorire il suo ingresso tra squilli di trombe e urla di tripudio. Pietro è una persona meravigliosamente incoerente: prende la corsa con serietà ma ci scherza su; ama la Sardegna e gli manca la Norvegia. Pietro racconta in modo stupendo la corsa vissuta da uno che la pratica con amore viscerale, e questa è la cosa più importante.

Di quella volta che io e Charlene ci fermammo per il tramonto

A volte fermarsi serve e anche la tua tabella di allenamento è d'accordo: sono quelle volte in cui devi schiarire la mente ricordando che corri non solo per la prestazione ma anche per vedere meraviglie.

Di quella volta che Charlene mi disse: “in bocca al lupo!”

Arriva il giorno del lunghissimo da 35 Km, l'ultimo scoglio nella preparazione di una maratona. E, se sei preparato, lo superi gondendo, come sempre, la tua corsa.

Di quella volta che io e Charlene decidemmo di correre la maratona di Roma

Diamo il benvenuto a Pietro e alla sua nuova rubrica "Diario di un Maratoneta". Il racconto, la vita e gli allenamenti di un maratoneta che vive la corsa con una passione sincera.

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