Sai quanto corre un calciatore in una partita di 90 minuti? Mediamente almeno 10 km, alcuni arrivano a 13. Non poco, no? Non bisogna nemmeno trascurare che non è il loro lavoro (quello di correre, il loro è infatti quello di fare gol o di servire la palla a chi lo deve fare, o di difendere) e che l’andatura che mantengono è frammentata in accelerazioni, stop, riprese e altri stop. E non bisogna nemmeno trascurare che ogni volta che da fermo devi accelerare fai molta più fatica che se il movimento che fai fosse costante e continuo.
Non a caso per capire il livello di forma fisica, ogni giocatore della Premier League inglese deve superare un test molto particolare, fatto in due fasi molto impegnative.
Il test
Le due sessioni sono spietate nella loro semplicità. Vediamole una per una.
Fase Uno: “i 320”
Si corre su una distanza di 60 metri per cinque volte, avanti e indietro. Se hai a disposizione un campo da calcio puoi prendere come riferimento gli angoli opposti sul lato corto. Il tuo obiettivo è percorrere la distanza in 70 secondi o meno.
Ora puoi fermarti per 70 secondi. Ma non è finita.
Devi ripetere l’esercizio per altre sei volte. Alla fine puoi riposarti per ben due minuti, e fallo per bene perché non è ancora finita.
Fase Due: “i 120”
Ti sei riposato? Bene: riprendi posizione. Questa volta devi completare la distanza per due volte (120 metri, quindi avanti e indietro) ma in meno di 24 secondi. Poi ti puoi riposare per 45 secondi. E ora ripeti il tutto, per altre sei volte.
Alla fine di questo allenamento/test, avrai percorso oltre 2,5 chilometri.
Che senso ha?
Come tutti i test di forma fisica, va contestualizzato rispetto allo sport che chi lo sostiene fa. Questo, come dicevamo, testa il livello fisico dei calciatori. Che sono sportivi abituati ad accelerazioni, stop e soprattutto cambi di direzione repentini. Per riuscirci, il loro corpo e soprattutto il loro cuore devono essere allenati a sopportare cambi di ritmo velocissimi.
Il test misura anche un’altra capacità che devono dimostrare ed è quella della corsa più efficiente. Nel caso specifico si tratta di quel tipo di comportamento in campo che gli permette di coprire solo le distanze necessarie a gestire la palla e a distribuirla, possibilmente fino alla porta avversaria. Come riuscirci? Tenendo la palla il più possibile, che è il contrario di rincorrerla per rubarla agli avversari. Più sei in grado di gestire lo sforzo quindi, meno dovrai andare a cercare ovunque la palla. Non è un caso infatti che spesso le squadre che vincono i campionati non siano anche in testa alla classifica dei chilometri percorsi in campo. Non perché non ne facciano tanti ma perché fanno solo quelli che servono.
(Via InsideHook)