Perché si inizia a correre a una certa età

Guardati attorno: statisticamente corrono più persone di una certa età che giovani. E per un motivo molto profondo

Alla prossima gara guardati attorno: qual è l’età media di chi corre? È probabile che molti – la maggior parte – abbiano la tua età o poco più o poco meno. Ci sono anche quelli molto giovani o anche quelli molto più vecchi – partendo dal presupposto che tu sia nel mezzo del cammin di tua vita – ma statisticamente si tratta di meno persone. Se giungessi alla conclusione che la corsa è uno sport che si pratica soprattutto dopo una certa età non sbaglieresti. Perché succede così?

La scarsità

Ci sono molti motivi per cui si inizia a correre e sono tutti validi e comprensibili oltre che ripetuti centinaia di volte, anche da noi: per mantenere o recuperare la forma fisica, per cercare un equilibrio interiore, per dimagrire ecc.
Se si indaga un po’ di più però è facile capire che molti di questi motivi sono riconducibili a una radice comune: la scarsità. Ti vedo che alzi il sopracciglio come a dire “Cosa diavolo c’entra? E poi: scarsità di cosa?” Mi spiego subito: dopo una certa età, consciamente o meno, le persone riflessive o tese al costante miglioramento di se stesse si accorgono che un bene che da giovani pareva infinito come l’acqua sulla Terra sta iniziando a scarseggiare: il tempo.

È difficile ammetterlo ed è probabile che, almeno all’inizio, questa constatazione sia un pensiero remoto e non molto chiaro e che ci si confessi che i motivi sono altri. Ma la nostra mente segue percorsi che non sono chiari nemmeno a noi stessi, eppure lei ci arriva, o almeno annusa prima della ragione che la strada da intraprendere è precisa. E su quella strada – metaforicamente e materialmente – ti ci porta.

A un certo punto della tua vita qualcosa ti dice che il tempo è una grandezza finita e che è meglio ricavare da quello che hai il massimo. Ci sono segnali che ti convincono che è giunto il momento: uno su tutti, i segni di cedimento che un corpo troppo a lungo trascurato ti sta mandando. Dolori e dolorini, decadimenti, cambiamenti di forma, metabolismo che si comporta ormai come una scimmia sotto acido e ti fa ingrassare anche se mangi un grissino in più.

La più imprevedibile alleanza fra energie in calo, forma fisica minacciata e una mente che capisce che il tempo è sempre meno danno vita alla rivoluzione esistenziale che ben conosci: fare qualcosa che mai avresti pensato di fare, tipo correre, o prenderti finalmente cura del tuo corpo.

Maturità

Benvenuto e benvenuta nell’età della maturità, cioè quella fase della vita (leggo dal dizionario) “fra la giovinezza e la senilità, sentita come il periodo di maggior consistenza ed equilibrio”. L’altra parola fondamentale in questa storia è proprio equilibrio: è difficile averlo quando si pensa di avere tutto il tempo e le energie del mondo, e cioè durante l’adolescenza.

È quando si scende a patti con la scarsità dell’una e dell’altra che si smette di spendere (tempo ed energie) come se fossero capitali illimitati. È il momento in cui si cerca un punto di equilibrio fra tutti questi fattori. Trovarlo significa anche metterli a frutto completamente, non sprecandone neanche un grammo. Non c’è tempo da sprecare, non ci sono energie da impiegare in attività inutili o poco producenti. Esattamente come dovrebbe accade per le risorse naturali del pianeta Terra, usare le nostre risorse esistenziali per trovare un giusto bilanciamento diventa un ottimo programma di vita. Improvvisamente contano di meno altri obiettivi che ti parevano irrinunciabili anni fa e acquistano forza altri a cui non prestavi la minima attenzione una volta: la cura del corpo e della mente, la proiezione nel futuro considerando che non hai un tempo infinito per perseguire i tuoi obiettivi.

Cosa comporta questo cambiamento di visione? Innanzitutto una riprogrammazione delle priorità: da un certo punto in poi fai solo le cose che ti fanno stare bene o almeno hai capito che certe cose ti danno giovamento e altre non ti danno niente.
Ascolti il tuo corpo (l’hai messo in mute per decenni!), ascolti la tua voce interiore, mangi meglio, vuoi capire ed essere consapevole. Per certi versi sei più egoista ma per un buon motivo: non hai niente da sprecare ma hai risorse da mettere a frutto. Avere potenzialità non significa avere risorse illimitate ma piuttosto usare quelle che si ha in modo intelligente.

Un’altra potentissima alleata

Perché si inizia a correre soprattutto a una certà età? Per tutto quello che si è detto sin qui e per un altro motivo, che è quasi un paradosso: perché quando ti accorgi di avere meno tempo sviluppi anche un’altra qualità, che apparentemente sembra lavorare in direzione contraria alla fretta che dovresti ormai avere per fare tutto il prima possibile: la pazienza.

Maturare – ti ricordi? – significa “trovare equilibrio”. In altri termini significa riuscire a vedere le cose da un punto di vista più distante, anche grazie alle esperienze accumulate. La pazienza non è insomma alimentata dall’illusione di avere un tempo infinito per prendere decisioni ma piuttosto dalla saggezza con cui ora puoi formulare giudizi e previsioni avendo accumulato esperienze, avendo vissuto.

Con pazienza hai messo in fila certe considerazioni, hai ascoltato certi segnali, hai tratto delle conclusioni. Ora sei alla linea di partenza e ti guardi intorno, perché la gara non è mica finita, anzi: deve ancora iniziare.

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