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Ogni momento può portare a una rivelazione, un’esperienza inaspettata che cambia la prospettiva.
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Ogni istante è una “prima volta”, una nuova opportunità unica.
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L’esperienza è importante ma non dovrebbe sovrastare la capacità di creare nuove prime volte nella vita.
Non sai mai quando ti puoi trovare di fronte a una rivelazione. Una rivelazione è qualcosa che non sapevi di non sapere. Non parlo di fisica quantistica o di come si calcola la traiettoria di un missile (so di non sapere queste cose) ma piuttosto di qualcosa che quando finalmente la leggi o la senti dire pensi “È vero, è proprio così. Non ci avevo mai pensato ma è così”.
Mi è capitato in un luogo che non c’entrava niente con la corsa: ero a una mostra di fotografia e in fondo a una sala spoglia c’era una piccola televisione su cui girava ininterrottamente il video di un’intervista a persone qualunque. A questi venivano dette parole o piccole frasi e loro dovevano dire la prima cosa che gli veniva in mente. Tipo “Paura” e loro dicevano cosa pensavano. “Futuro” e avanti così.
A un certo punto a una distinta signora giapponese venivano offerte queste poche parole: “Prima volta?” e lei risponde “Ogni istante”. E in quella sala spoglia e con una sola piccola televisione su una parete, un giorno mi è esploso il cervello.
Se ci pensi, è proprio così
Ok, non letteralmente: non mi è esplosa la testa e nessuno si è fatto male, tantomeno io.
Quello che intendo è che a volte senti 4 parole (tante erano, tra domanda e risposta) e capisci di essere di fronte a qualcosa di molto importante.
Tipo che normalmente non pensiamo mai che ogni istante che viviamo sia la prima volta. Nella vita ci sono tante prime volte. La prima volta che hai camminato, la prima che hai corso, la prima che hai mangiato il gelato e la prima che hai baciato.
Certe prime volte le ricordiamo più di altre, certe altre le dimentichiamo del tutto.
Quello che diceva la signora giapponese però mi pareva di una profondità filosofica che scansati Platone e pure Nietzsche: lei diceva in due parole “Se ci pensi bene, ogni istante che hai vissuto, che stai vivendo e che vivrai è stato, è e sarà sempre una prima volta”.
È ovvio che tantissime di queste prime volte si assomigliano: domani ti svegli e fai pressapoco quello che hai fatto oggi al risveglio. Dopodomani corri e la tua corsa assomiglierà a quella di qualche giorno fa.
Ed è naturale percepire ciò che vivi così: per economia mentale dobbiamo ricondurre tutto a qualcosa di noto. Se ogni volta ricominciassimo da zero non terremmo in considerazione l’esperienza e il passato e sarebbe, diciamocelo, una cosa infernale. In questo senso operare un po’ di semplificazione va bene e ci evita di impazzire.
Detto ciò però quello che la signora giapponese mi ha fatto pensare è che ogni istante in cui non pensiamo che quell’istante sia la prima volta ci perdiamo qualcosa: la sorpresa, l’entusiasmo della conoscenza, la percezione della novità, la constatazione che quell’albero a cui passiamo vicino ogni giorno è sempre lo stesso MA non è sempre lo stesso.
Troppo filosofico? Allora vediamo la cosa da un punto di vista più pratico e utile: se ogni momento è una prima volta, possiamo fare a meno di preoccuparci dell’esperienza, o possiamo darle il giusto peso: ci ricorda una cosa accaduta che non è detto che si ripeta.
L’esempio funziona meglio considerando le esperienze negative: pensa a una gara che è andata malissimo. Alla partenza della prossima non potrai non pensarci. Magari il gonfiabile della partenza ha lo stesso colore e la stessa forma di quello che non ricordi molto volentieri. La tua mente torna a quella memoria e inizia a caricarsi di pensieri negativi.
Cosa succederebbe se pensassi che invece – come accade in ogni momento della tua vita – quella che stai per vivere è una prima volta? Pensaci: è davvero la prima volta. Non hai mai corso quella gara esattamente questo giorno di questo anno a quest’ora. L’hai corsa in un altro anno, in un giorno diverso, a un’ora diversa. Quella era una prima volta ma questa è un’altra prima volta. È cambiato tutto e non ha senso partire con il peso di un’esperienza passata che non ricordi volentieri.
Il peso dell’esperienza
Questa considerazione – ogni istante è una prima volta – ti insegna che è l’esperienza è fondamentale a correggere la rotta della tua vita e a farti capire quale direzione farle prendere ma non deve mai prendere il sopravvento. In altre parole non deve mai darti l’impressione di non avere altra via d’uscita e di dover ripetere all’infinito la stessa prima volta. Le prime volte sono tante quanto dura una vita, e sono sempre diverse.
Potrà sembrarti poca cosa o un concetto filosofico non molto pratico e invece è molto più utile e potente di quanto sembri. Perché ora sai che hai potere su quella prima volta: è vero, ogni istante è una prima volta ma è altrettanto vero che la forma di quella prima volta la decidi tu, non l’esperienza o il passato.
E infine ti insegna anche un’altra cosa: che il futuro è di fronte ed è nella direzione che decidi tu. È come se ogni istante fosse una linea di partenza: tutta la vita che hai vissuto fino a quel momento ti ha portato esattamente lì, o qui, ora. E di fronte hai il resto: la vita e altre infinite prime volte. Che ti chiedono solo di dare loro un senso.
Buon viaggio.