La scienza a disposizione della performance

L’applicazione di un approccio scientifico ai metodi di allenamento è ormai consuetudine nel mondo dello sport professionistico. La performance si costruisce dando stimoli diversi a corpo e mente.


  • Lo studio degli atleti professionisti ci permette di capire come la tecnologia può aiutarci a ottimizzare l’allenamento, grazie allo studio dei loro parametri
  • L’analisi delle performance dei ciclisti, per esempio, può dirci molto anche riguardo ai runner, specie rispetto alla potenza espressa e a cosa indica.
  • L’approccio scientifico allo studio delle prestazioni degli atleti può quindi essere molto utile anche all’amatore, per esempio dimostrando quanto l’allenamento di qualità spesso sia più utile di quello di quantità.

 

L’ambizione è quel desiderio legittimo di migliorare la propria posizione, la propria performance nel caso di uno sportivo. Può essere un sentimento più o meno forte ma sicuramente un tratto distintivo che accomuna ogni tipo di atleta, dal professionista all’amatore.

Siamo alla continua ricerca di consigli, suggerimenti da mettere in atto per fare il salto di qualità. Una pratica diffusa è quella di “spiare” i grandi campioni, gli atleti élite per cercare di carpire qualche informazione e tattica interessante da adottare nella propria routine di allenamento.

La verità è che nemmeno gli atleti professionisti hanno la verità in tasca. Loro in primis si ritrovano a sperimentare nuove strategie, monitorando i progressi raggiunti e ricordando sempre che non esiste un metodo universale valido per tutti, perché non siamo fatti con lo stampino.

Insieme a Omar Gatti, dottore in scienze motorie, biomeccanico del ciclismo certificato a livello internazionale e preparatore atletico, abbiamo approfondito come l’approccio all’allenamento dei ciclisti professionisti si sia modificato rispetto al passato. Riflessioni e parallelismi con il mondo del running son venuti di conseguenza spontanei.

La potenza

Non esiste una netta linea di demarcazione tra le varie discipline. Negli ultimi anni l’inserimento di allenamenti specifici per la forza a secco del ciclista, da sempre considerati “inutili”, ha consentito agli atleti di aumentare la massa magra e ridurre quella grassa, ottimizzando il rapporto peso/potenza. 

Nel mondo del ciclismo i dati relativi alla potenza hanno quasi completamente sostituito quelli restituiti dalla frequenza cardiaca perché considerati più precisi e attendibili in tutte le fasi dello sforzo. Come per la frequenza cardiaca si individuano attraverso dei test delle zone/fasce di intensità sulla base delle quali impostare gli allenamenti.

Per la corsa è più difficile monitorare il dato relativo alla potenza. Più difficile non significa impossibile. Infatti esistono dei sensori specifici che ne permettono la misurazione diretta, dalla pianta del piede tramite una soletta per esempio, o indiretta, attraverso un pod o strumenti che rilevano accelerazione e cadenza per restituirti il dato sulla potenza che stai esprimendo in virtù della tua massa corporea.

Che si stia parlando di ciclismo o corsa il vantaggio dei misuratori di potenza è avere la possibilità di lavorare sul miglioramento della tua efficienza. Di conseguenza saprai determinare il costo energetico della tua corsa e quanta energia utilizzi per sostenere una certa andatura. Sarai così in grado di misurare lo sforzo energetico che stai facendo. Non è un caso che il consumo energetico delle lampadine si esprima in watt.

Le variazioni

Affrontando allenamenti che prevedono intervalli ad alta intensità il ciclista ha la possibilità di migliorare le proprie prestazioni. Ridurre del 15% il volume di allenamento di un ciclista sostituendolo con sessioni ad alta intensità consente di ottimizzarne la prestazione agevolando il recupero ed evitando l’overtraining.

Per un runner questo concetto si traduce nell’inserire delle sessioni di ripetute nella sua routine. Un allenamento di qualità alla settimana e una sessione di allunghi come extra bonus al termine di una corsa ad andatura rilassata sono quello stimolo che ti consentirà di uscire dalla zona di comfort e ad andare a costruire delle nuove capacità.

Torna come un boomerang il concetto secondo cui meglio fare meno ma farlo meglio.

La mente

La gestione mentale della fatica è tra gli aspetti principali da allenare in un ciclista, cioè la capacità di “staccarsi” dalle sensazioni del corpo.

Vale nel ciclismo così come nella corsa. Lo abbiamo visto anche negli ultimi campionati mondiali di atletica a Budapest. Atleti della portata di Giovanna Epis e Marcell Jacobs hanno ringraziato oltre che i loro preparatori atletici anche i loro mental coach con cui si sono preparati nel corso di questi mesi per arrivare anche mentalmente pronti ad affrontare e saper gestire la tensione il giorno della gara.

Quando il tuo corpo ti porterebbe a fallire entra in gioco la tua mente. Così com’è successo a Scott Jurek nella sua prima partecipazione alla Badwater, la famosa ultramaratona che si corre nella Valle della Morte. Nel momento di massima crisi, in cui Scott era letteralmente piegato in due da malesseri vari, la sua crew non ha alzato un dito per aiutarlo perché sapevano che non esisteva al mondo una voce più persuasiva della vocina interiore di Scott. È fu così che Scott si rialzò, si rimise a correre e non solo vinse quella edizione della Badwater ma ne stracciò anche il record del percorso.

Gli atleti moderni

I corridori di oggi hanno a disposizione più strumenti e conoscenze per allenarsi meglio rispetto ai loro predecessori, passando dall’essere “solo” ciclisti ad essere “atleti” a tutto tondo grazie all’applicazione di un approccio scientifico.

Sono queste le fondamenta sulle quale si basa Campus Bike Convention, il primo evento italiano su ciclismo e performance. Interverranno alcuni dei più importanti esperti mondiali della scienza del ciclismo e si terranno più di 30 workshop, sia teorici che pratici, su biomeccanica, allenamento, performance, nutrizione e preparazione atletica.

Un evento che apre le sue porte a tutti gli sportivi, non solo gli appassionati di ciclismo. Un’occasione per ampliare le proprie conoscenze e prospettive.

Abbinare delle uscite in bici a quelle di corsa è un’ottima opzione di allenamento. Pedalare ti consente di lavorare sulla tua capacità aerobica in una condizione di scarico, senza aggiungere stress alle tue articolazioni. 

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