I consigli per rispettare l’ambiente che non ascolterai – Prima parte: il cibo

I consigli per rispettare l'ambiente a tavola


  • Il rispetto della natura comincia dalle cose più naturali: quelle che mangiamo.
  • Abituati alla disponibilità di cibo e all’abbondanza spesso sprechiamo il cibo e lo buttiamo via.
  • Ecco alcuni accorgimenti da avere per contenere il più possibile gli sprechi in cucina.

 

Lo sappiamo: cercare di ridurre la nostra impronta ambientale è faticoso e noioso ma noi ci proviamo lo stesso seguendo l’idea del Guardian, che ha messo in fila ben 50 consigli. Non temere: te li daremo a puntate e selezionandoli (a volte aggiungendone qualcuno), perché così è più probabile che te li ricordi e cerchi di metterli in pratica.

In cucina

Quanto cibo sprechiamo? Quanto ne facciamo scadere? Iniziamo a recuperarne il più possibile, come facevano i nostri antenati.

1. Non buttare via niente, o cerca di utilizzare tutto. Trasformare gli scarti ed evitare di sprecarli è possibile: l’acqua dei ceci per esempio può diventare una maionese vegana, i semi di zucca possono essere messi a bagno in olio e cosparsi di sale per farci uno spuntino. Anche i gambi delle zucchine tagliati e cucinati possono diventare una pasta. Immagina modi alternativi per usare ogni parte commestibile dei cibi.

2. Usa le app, anche per evitare sprechi di cibo: Olio ti connette con i produttori o i venditori locali che devono smaltire merce in eccesso, invenduta e destinata alla discarica. Too Good To Go invece ti permette di procurarti pasti a prezzi scontatissimi dai ristoranti o dai negozi di alimentari della tua zona.

3. Buona parte del cibo che buttiamo è dovuto a previsioni sbagliate: ne compriamo troppo perché facciamo la spesa in determinati giorni e una volta alla settimana e quindi ce ne procuriamo il più possibile e spesso esageratamente. Come evitarlo? Fare la spessa più spesso e comprando quantità più limitate, specialmente di quei generi più deperibili come il pane, la frutta e la verdura.

4. Compra locale.  I mercati sono caratteristici e piacevolissimi. Garantiscono la freschezza dei prodotti e la conoscenza della loro origine (spesso le materie prime sono a km zero). Conoscere i commercianti permette anche di instaurare un rapporto di fiducia e di poter imparare molte cose.

5. Raccogli piante e frutti spontanei. Siamo così abituati a comprare tutto al supermercato che l’idea che certe piante commestibili crescano spontaneamente non ci sfiora neppure. Eppure è possibile e puoi sperimentarlo anche andando a fare una passeggiata lungo un fiume, in campagna o in un bosco: troverai malva, cicoria, ortica, tarassaco, asparago, bietola, menta, finocchio selvaggio, sambuco, luppolo e tante altre, compresi more, mirtilli, lamponi e fragole selvatiche. Il problema semmai è riconoscere molte di queste!

6. Vai dal macellaio locale. Conoscere un macellaio che conosca la storia delle carni che vende è una grande risorsa. Costa di più, è vero ma vedi il lato positivo: non ne consumerai di meno ma il giusto. Non trascurare anche la bontà delle frattaglie (dette a volte anche “quinto quarto”): sono spesso molto nutrienti, poco grasse, ricche di ottime sostanze nutritive e regine di tantissime ricette locali. Anche questa è cultura.

7. Non buttare il rifiuto organico. Ovviamente quando non sei a casa, in tal caso buttalo nell’apposito contenitore. Se però mangi spesso fuori, puoi usare un contenitore ermetico per buttare resti di frutta o pane in modo da evitare di gettarli nell’indifferenziato per strada.

8. Conserva. Mangiare verdura fresca è una cosa, ma non sempre lo si può fare, specie quando ti viene voglia di un pasticcio di cavolo verza ad agosto. Ok, l’esempio è un po’ improbabile ma i consigli per conservare le verdure fresche oltre il loro naturale ciclo di vita sono sempre validi: per farlo puoi congelarle o metterle sott’olio o sotto aceto. O farne una giardiniera! Uh che buona la giardiniera.

9. Bada alla confezione. Se compri frutta e verdura al supermercato, prediligi quella sciolta da imbustare e pesare: i sacchetti per contenerla sono riciclabili e se vai nei negozi di ortofrutta di quartiere spesso la riceverai nei sacchetti di carta. Al supermercato spesso sono invece già servite su vassoi incellophanati. In tal caso cerca quelli che riportano le sigle PET o HDPE/PE-HD o PVC perché si tratta di plastiche riciclabili. Che poi getterai nei contenitori giusti, vero?

Alla prossima puntata: parleremo di pulizie della casa 🧹

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