-
Le Brooks Glycerin 20 sono scarpe che hanno mantenuto il loro feeling caratteristico, offrendo nuove sensazioni alla corsa.
-
La mescola DNA LOFT v3 garantisce una distribuzione uniforme dell’ammortizzazione lungo l’intera pianta del piede.
-
La stabilità e il comportamento uniforme delle scarpe trasmettono grande tranquillità nella corsa, offrendo protezione e comfort.
È sempre interessante provare a correre nuovamente con un paio di scarpe dopo un certo tempo. Nel caso specifico dopo quasi un anno con le Brooks Glycerin 20.
Già al tempo ci erano piaciute per quanto erano riuscite a introdurre una novità non marginale come la nuova mescola DNA LOFT v3, ossia la versione addizionata all’azoto usata poi in diversi modelli Brooks.
Quando un brand opera cambiamenti così radicali in uno dei suoi modelli di punta e più popolari, non lo fa mai con leggerezza. In fondo parliamo di quelli che si chiamano “legacy products”, cioè prodotti talmente consolidati da rappresentare di per se stessi lo spirito di un brand. In altre parole, “sbagliarne” uno può avere conseguenze importanti.
Non è successo a Brooks che è riuscita a trovare la quadratura del cerchio: aggiornare un modello diffusissimo e amato con la tecnologia più recente mantenendo il feeling caratteristico ma raggiungendo anche nuove sensazioni alla corsa.
Lasciar trascorrere un po’ di tempo fra una prova e l’altra permette di cogliere sfumature che non emergono subito, oltre al fatto che le tante altre scarpe provate in questi 12 mesi hanno inevitabilmente affinato e modificato la percezione soggettiva. Non stravolgendola, s’intende, ma fornendo elementi in più per giudicare una scarpa in relazione a tante altre, e capendo meglio quali sono i suoi punti di forza.
Nuove (imprevedibili) sensazioni
Se vuoi la recensione corta, eccola qui: le Brooks Glycerin 20 mi sono piaciute ancora di più di un anno fa.
Se vuoi quella più approfondita continua pure.
È chiaro che loro non sono cambiate in questo tempo. Quindi deve dipendere da me. Senza fare la recensione a me stesso – sarebbe pretenziosa e soprattutto inutile – posso solo pensare che, se le sensazioni che mi hanno dato sono diverse, può dipendere da come i miei piedi si sono educati e abituati in questo tempo, “sentendo” e correndo con scarpe diverse.
Per certi versi i mesi trascorsi hanno coinciso con l’affermarsi delle scarpe sempre più ammortizzate (anche dette super trainer) e con il consolidamento di quelle con piastra di carbonio. Per questo quando ho rimesso ai piedi un modello come le Glycerin 20 ho risentito vecchie sensazioni: quelle di una scarpa rassicurante e tradizionale, solida e con molto sostegno.
Quello che mi ha stupito di più è quanto sia stabile e uniforme nel comportamento su strada. Se si trattasse di un motore dovrei parlare di erogazione costante, senza mai un cedimento, senza mai una perdita di potenza.
La giusta quantità
Per capire meglio di cosa parlo, torniamo alla mescola DNA LOFT v3, perché è merito suo se accade questa magia.
La sensazione che ho a volte (e con molti diversi tipi di scarpe) è che la punta sia “scarica”, cioè che, banalmente, ci sia meno materiale sull’avampiede o almeno meno di quanto mi piacerebbe ce ne fosse. Va detto che sono un runner che corre “in avanti”, cioè di mesopiede o punta e quindi sono più sensibile a quanta ammortizzazione è presente in quelle zone. Me ne rendo subito conto, ecco.
Le Brooks Glycerin 20 ne hanno sempre la giusta e perfetta quantità, e quando ci atterro sopra non posso che pensare che è così che deve essere: devi sentirti protetto qualsiasi sia la tua impostazione di corsa.
Questa sensazione è identica lungo tutta la pianta del piede ed è qualcosa di magico. Se la osservi di profilo, è evidente che lo spessore dell’intersuola varia: da meno spesso sulla punta a più sul tallone, per ammortizzare meglio, naturalmente.
Eppure la sensazione netta è che lo spessore sia sempre uguale su tutta la lunghezza.
Merito evidentemente di un grande e preciso equilibrio ottenuto da tutto il sistema scarpa: intersuola, tomaia, peso, reattività ecc.
In conclusione
Potrei aggiungere qui una coda alla recensione brevissima di prima: mi sono piaciute (o ri-piaciute, dovrei dire) ma per motivi diversi dalla prima volta. Ora ho apprezzato più la stabilità e il comportamento uniforme che, insieme, trasmettono grande tranquillità nella corsa. Forse è stato come vederle e provarle per la prima volta, apprezzandone il carattere più profondo, che è poi quello tipico delle Glycerin: protezione, continuità nel gesto, solidità, comodità.
Le Glycerin 20 si confermano scarpe adatte a molti tipi di runner, che siano esperti che le possono usare per i lunghi o i lunghissimi ma anche per chi non ha iniziato a correre da molto (o addirittura inizia proprio con loro a farlo!) per la loro comodità e stabilità. Eppure non sono solo queste le loro qualità: la stabilità non è solo meccanica ma anche percettiva e si traduce inevitabilmente in una piacevole sensazione di corsa.
Di Brooks abbiamo sempre lodato la loro accessibilità e il fatto che non siano scarpe “difficili”. Questo le rende perfette per tantissimi runner diversi, e la loro diffusione ne è testimonianza.
Quello che ho apprezzato a distanza di tempo è però la loro natura più profonda, sicuramente attribuibile alla loro intersuola: quella di strumenti che ti tolgono il pensiero di percepire ogni sensazione trasmessa dalla strada perché a fare da filtro ci sono loro. Non ti resta che goderti la corsa. La più lunga possibile.
Le Brooks Glycerin 20 sono disponibili nei migliori negozi di sport e running e nello store Brooks al prezzo di 180 euro.