A cosa serve l’arco plantare

Ci differenzia dai primati e ci rende più efficienti nel camminare e nel correre. Ma il motivo è ancora oggetto di indagini.


  • A differenza dei primati, gli esseri umani hanno una postura eretta e capacità cognitive avanzate che gli permettono di adattarsi a diversi ambienti e condizioni.
  • Cosa gli permette di avere una postura eretta? Sembra che si tratti dell’arco plantare.
  • La sua funzione è anche quella di rendere più efficiente ed economico camminare e correre.

 

Cosa ci differenzia fisicamente dai primati è presto detto: noi camminiamo in posizione eretta. D’accordo, le differenze sono molte altre: noi abbiamo la capacità di pensare in termini astratti, abbiamo linguaggi complessi e viviamo in strutture sociali molto articolate. Fisicamente però la differenza principale è legata alla posizione eretta che noi possiamo assumere, oltre al fatto che abbiamo un pollice opponibile (che hanno anche molti primati) capace di funzioni più complesse.

Sorprendentemente la spiegazione del perché e a cosa sia dovuta la nostra capacità di stare eretti non è chiarissima, o almeno non completamente.
Per questo gli studiosi hanno deciso di formulare alcune ipotesi. Una delle quali porta a un dettaglio anatomico piccolo e apparentemente trascurabile: l’arco plantare.

Cos’è, dov’è e a cosa serve

Sembrerebbe incredibile che una parte anatomica di pochi centimetri possa avere un’importanza così capitale eppure l’osservazione dei primati e soprattutto di esseri umani con l’arco plantare poco pronunciato (esattamente: parliamo dei cosiddetti “piedi piatti”) ha permesso di evidenziare quale importanza esso abbia.

Partendo dall’inizio: cos’è, dove si trova e a cosa serve l’arco plantare?
Ti puoi accorgere facilmente del fatto che non appoggiamo completamente la pianta del piede a terra per esempio camminando sulla sabbia bagnata e osservando l’impronta che lasciamo: mentre tallone, punta ed esterno del mesopiede appoggiano completamente, la parte centrale e interna del piede non lascia traccia. Quella è la posizione dell’arco plantare, cioè di una parte tesa, arcuata e sollevata del piede capace di elasticità molto pronunciata e responsabile non solo della nostra capacità di stare eretti ma, più in generale, dell’efficienza della corsa.

Perché è così importante

Secondo le ipotesi del team di scienziati provenienti da diverse università americane, australiane, canadesi e svedesi, la sua funzione principale sarebbe quella di riposizionare la caviglia in posizione eretta dopo ogni passo. Se ciò non avvenisse, la caviglia sarebbe piegata in avanti, rendendo il gesto del camminare o del correre meno efficiente. Come? Coinvolgendo i muscoli per potere essere effettuato e soprattutto caricando in maniera poco funzionale il polpaccio, che richiederebbe più energia per compiere il gesto.

Come se ne sono accorti? Come dicevamo, studiando il modo di camminare dei primati e soprattutto di individui con il piede piatto, per giungere ad accorgersi che, quanto più l’arco è rigido o poco pronunciato, tanto più il soggetto è portato a piegarsi in avanti facendo alla fine più fatica a camminare/correre. Immagina infatti di camminare – o, peggio, di correre – restando inclinato in avanti e con le ginocchia piegate: impiegheresti molta più energia, correresti meno veloce e ti stancheresti di più.

Lo sviluppo di questo dettaglio anatomico così piccolo e apparentemente trascurabile ha insomma un’importanza centrale nella nostra evoluzione: ci ha resi più veloci, permettendoci di farlo con un impiego ridotto di energia e in maniera più economica, cioè efficiente.

Perché i dettagli sono sempre importanti.

(Via Popular Science)

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