Che i runner non siano persone con tutte le rotelle a posto è cosa ben nota. Ci si inventa praticamente tutto quello che è possibile inventarsi, quando si tratta di attività che possono essere fatte correndo, in alcuni casi con successo, in altri con conseguenze disastrose.
Run Your Age – letteralmente: Corri la tua età – è una invenzione legata alla corsa che ha a che fare con il correre il giorno del proprio compleanno. Mi dirai che è una cosa che in molti fanno, per cui non è che sia proprio una grande invenzione. Ma, come suggerisce il nome, chi aderisce all’iniziativa prende in considerazione il numero di anni compiuti e li trasforma in chilometri da correre. Semplice? Eh, dipende da quanti anni compi. Se per alcuni potrebbe essere una cosa abbastanza agevole da fare fino – che so – ai venticinque anni, con il passare del tempo le cose si fanno ovviamente complicate e quando superi i quarantadue anni ti trovi, di colpo, a dover diventare un ultramaratoneta per riuscire a completare la corsa. Una sfida con sé stessi molto impegnativa, che dietro ha ovviamente la voglia di mettersi in gioco ma soprattutto quella di divertirsi e fare qualcosa di diverso dal solito. La cosa buona – per fortuna! – è che non è previsto che la distanza debba essere coperta correndo al massimo delle proprie possibilità: è sufficiente correrla, indipendentemente dal passo. Cinque o tre minuti per chilometro, non cambia niente ai fini dello scopo da raggiungere, l’importante è completare il numero di chilometri prefissati e poter quindi cerchiare sul calendario il giorno del proprio compleanno come uno di quelli in cui è stato raggiunto un obiettivo nella propria vita.
MA CHI SE L’È INVENTATO?
La domanda non ha una risposta certa, perché moltissimi runner coprono la distanza in chilometri uguale alla propria età nel giorno del proprio compleanno, e su internet e sui social network queste stramberie corrono (è proprio il caso di scriverlo) veloci, tuttavia, i primi a mettere su una vera e propria iniziativa con tanto di registrazione e raccolta benefica, pare siano stati gli inglesi di AgeUK, che ogni anno raccolgono fondi per aiutare le persone anziane in difficoltà. Siccome, anche se non c’è un limite di tempo per farli, le cose non si fanno semplicissime con il progredire degli anni, per poter avere un maggiore successo hanno apportato alcune modifiche all’idea originale e creato un vero e vero e proprio Challenge legato all’età ed all’attività fisica, con attività diverse a seconda delle capacità. Ai bambini, ad esempio, viene consigliato di correre per il numero di volte degli anni compiuti intorno al proprio isolato (che poi, se è un block all’americana si corre comunque parecchio), mentre per chi è più in là con l’età vengono consigliate altre attività quali il salire le rampe di scale, o spostarsi un certo numero di volte lungo un determinato percorso. Il concetto è quello di continuare a tenersi attivi, che è poi l’unica cosa che conta davvero.
Se poi si programma di fare una corsa ma arrivati ad un certo punto ci si rende conto che la nostra età ed i chilometri che dovremmo correre non vanno tanto d’accordo, è il caso di fermarsi per una pausa e godersi il paesaggio, che è pur sempre parte del vivere al meglio la corsa, no?
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Ciao mitico!
E’ una cosa che facevo fino a qualche anno fa, poi ho smesso quando i km sono diventati superiori ai 45, pero’ a maggio se me la sento vedo di farne 50 come buon auspicio…
Al 42esimo anno di età più 195 giorni, ho corso con degli amici 42,195km, ovvero la distanza di una maratona. Ho festeggiato così la mia “complemaratona”. A pranzo, finita la corsa, abbiamo continuato a festeggiare in pizzeria.
È stata un’occasione per fare un giorno di ferie (cadeva di martedì), stare assieme correndo, divertirci e brindare con una meritata birra.