Ti abbiamo spesso parlato dell’importanza della mente nella corsa e di quanto allenarla alla resistenza possa aiutarti nelle fasi più difficili della corsa. “Quando le gambe non girano più, entra in funzione la mente” – si dice così, pressapoco.
La mente può essere però non solo la tua più grande alleata ma anche una insidiosa nemica: come può convincerti a continuare e resistere quando ti sembra di non farcela più, altrettanto può fare persuadendoti che quello che fai è sbagliato e inutile.
I casi in cui ciò avviene sono molteplici. Vediamone alcuni e vediamo soprattutto come superarli e risolverli.
1. È tutto inutile
Da tempo non registri più progressi: il tuo corpo sembra non essere capace di esprimere prestazioni migliori, ti sembra (ed è così) di fare più fatica per riuscire in quello che un tempo ti sembrava semplice. Non perdi il peso che perdevi molto più facilmente tempo fa. Sei bloccato e inizi a pensare che quello che stai facendo non abbia in fondo alcun senso.
Le fasi di stallo sono inevitabili almeno tanto quanto sono transitorie. Non hai intrapreso un percorso semplice e i fallimenti fanno parte del gioco. Del resto non esistono progressioni lineari (anzi: sono le più rare e improbabili).
Come risolvere: gli ostacoli fanno parte del percorso ed è meglio farseli amici. In altre parole, è meglio accettare che esistono e che vanno superati. Come? Considerandoli sfide e non muri invalicabili. Un trucco è quello di abbassare momentaneamente le aspettative: se la tua priorità è il tempo ma non riesci a migliorarlo, sposta la sfida su un terreno diverso, per esempio correndo e basta. Lo scopo dell’allenamento per esempio non è più migliorare il tempo ma… allenarsi e basta.
Ti sembra una rinuncia? Valuta invece cosa hai davvero dato per perso: un tempo, non l’intero allenamento. Hai avuto la forza di arrivare fino alla fine e pazienza per il tempo, più alto di quanto ti aspettassi. Invece che correre per un risultato, corri per correre. In queste condizioni il vero fallimento è rinunciare ad allenarsi, non farlo al di sotto delle tue capacità.
2. Valuta il quadro generale
Non siamo delle macchine, anche se il corpo è una macchina meravigliosa. Le prestazioni individuali dipendono anche da quelle ambientali, esattamente come il tuo umore.
Può insomma capitare che il tuo ultimo allenamento o la tua gara più recente siano stati particolarmente deludenti. A cosa è dovuto? Di certo partirai da te stesso nell’individuare il problema ma non dimenticare mai che esistono delle condizioni che sfuggono al tuo controllo e che possono influire negaticamente sul tuo allenamento.
Potresti avere pensieri che non ti permettono di sentirti libero e leggero, potresti aver dormito male per diverse notti, potrebbe trattarsi del clima. Sai qual è una delle condizioni con cui i runner faticano di più a fare pace? Che con il caldo si corre più lentamente e si fa molta più fatica. Molti non accettano che temperature più elevate della media possano rallentarli e invece è fisiologico: con il caldo le tue prestazioni possono diminuire fino al 20%.
Come capirai molti di questi fattori sfuggono al tuo controllo. Ancora una volta: non ci puoi fare niente se non accettarli.
Come risolvere: cerca sempre di vedere il quadro generale e non darti responsabilità che non hai. Se fa caldo non dipende da te, se fa eccessivamente freddo nemmeno, se hai pensieri che non riesci a gestire sii clemente e basta. Non puoi controllare tutto né dare forma a una realtà che è comunque esterna alla tua volontà.
3. Pensa positivo
So già che stai pensando che questa sia una frase fatta ma non sottovalutare mai le (apparenti) banalità: contengono molta verità. Questa per esempio ha radici antichissime: Buddha diceva “Siamo ciò che pensiamo”. Non significa che se pensi di essere una montagna diventi una montagna ma, in realtà, dice qualcosa che la psicologia ha spiegato da tempo: il pensiero dà forma alla realtà. Non nel senso che la crea ma nel senso che predispone la mente in modo positivo o negativo. Se affronti una situazione con spirito negativo è abbastanza improbabile che tu ottenga un risultato positivo, così come non esistono campioni che hanno vinto avendo pensato che non ce l’avrebbero mai fatta. Pensare positivo serve a mettere la tua mente in una condizione proattiva, capace di affrontare le difficoltà invece che di lasciarsene sopraffare.
Un simile atteggiamento non ti permetterà di diventare il campione del mondo in niente ma di certo ti predisporrà in una condizione migliore per ottenere i migliori risultati rispetto alle tue capacità.
Puoi applicare questo trucco (che ha poi, come si diceva, solide basi scientifiche) a diverse situazioni: se non hai voglia di allenarti lo spingerti a farlo è già un modo per pensare positivo. Se stai attraversando un periodo difficile, riuscire a seguire una tabella di allenamento – anche senza rispettare i tempi e i chilometraggi che pensavi di poter sostenere – è un ottimo risultato.
Alla fine si tratta di avere sempre come alleata la tua mente. È uno strumento potentissimo che può farti superare fasi difficili ma che può anche spingerti a pensare che non ce la puoi fare. E quando tenterà di convincerti che è il momento di mollare, applica questi trucchi: abbassa le aspettive, considera il quadro generale, pensa positivo. E poi continua a correre.
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