Immagina di aver pianificato una serie di allenamenti che ti occuperà 14, 18 o anche 24 settimane. Immagina che ognuno dei quegli allenamenti sia un mattoncino, un passetto in più verso un traguardo che si chiama Maratona. Per i primi giorni va tutto bene, ti sembra proprio che il tuo corpo stia facendo dei bei progressi e tu stia migliorando sia nella gestione del passo che sul fronte della velocità. Una mattina però ti svegli e senti che c’è qualcosa che non va al tuo polpaccio destro (ma può benissimo essere l’anca, il gluteo o quello che vuoi, non cambia il succo del discorso). Disperazione? Certo, nel primo momento ci sta, è normale. Ma, se è vero che non si devono assolutamente prendere sottogamba i segnali che ci arrivano dal nostro corpo e fermarsi non è per nulla disonorevole, magari è solo un blocco momentaneo e possiamo ancora usare il nostro pettorale nella gara programmata, senza rimandarla.
IMPOSTA UNA ROUTINE SALUTARE
È quasi banale scriverlo, ma per correre bene è necessario che tutto il nostro sistema-corpo funzioni bene. Non dico alla perfezione, perché quella la si costruisce con il tempo, ma quantomeno in maniera armoniosa e in equilibrio. Questo significa che, oltre a un piano di allenamenti personalizzato, possibilmente studiato con un coach e basato sui nostri parametri fisici e prestazionali, bisogna prestare attenzione a quasi tutti gli altri elementi che compongono la nostra giornata. I pasti, a esempio, sono ovviamente fondamentali, così come è di estrema importanza riposare bene e mantenere la nostra mente libera da cattivi pensieri. Inoltre, e questo è un aspetto di cui abbiamo già parlato altre volte qui su RunLovers, è da comprendere che non serve a nulla fare tutti gli allenamenti al massimo delle nostre possibilità, anzi, spingere troppo il nostro corpo verso il limite è il modo più semplice per portarlo verso la rottura. Ricorda che una buona preparazione per la Maratona, o per una gara in generale, è fatta per l’80% di corse facili e solo per il 20% di allenamenti in cui si cerca di portare il corpo al limite (e nemmeno per tutta la durata dell’allenamento) e che se un giorno non ti senti di finire una corsa che avevi programmato, non casca il mondo e non perdi nulla dello stato di forma a cui sei arrivato. Ripeti con me: prepararsi per una Maratona significa prima di tutto prendersi cura del proprio corpo.
E SE MI FACCIO MALE LO STESSO?
Se hai visto Forrest Gump (non ci credo che non lo hai visto!) saprai che CERTE COSE… capitano! e a volte non ci si può proprio far nulla, anche se si è prestata attenzione per tutti i nostri allenamenti di preparazione. Se si subisce un infortunio muscolare o articolare, c’è ancora la possibilità di mantenere il nostro corpo tonico e preparato alla gestione di uno sforzo di endurance utilizzando una bici quando possibile, oppure facendo esercizi a corpo libero o ancora tramite l’utilizzo di pesi e attrezzi da palestra. No, non sarà la stessa cosa, questo deve essere chiaro, ma il beneficio di questo cambio di tipologia negli allenamenti sarà comunque evidente. Gli stimoli nervosi in uno sforzo muscolare intenso sono più ravvicinati e fanno sì che ci sia una aumento di massa muscolare e di forza esplosiva, mentre durante la corsa il corpo cerca di dosare le energie in maniera tale da poter far andare più a lungo possibile la macchina-atleta, un po’ come se mettesse automanticamente in atto il detto per cui chi va piano, va sano e va lontano.
CHIEDI A UN ESPERTO
E no, mi spiace. Tuo cugino che ha corso una Maratona in meno di tre ore, a meno che non sia un medico sportivo o un ortopedico, non lo puoi considerare un esperto. Se hai un infortunio, è a queste due figure che ti devi affidare. Chiaramente, non si parla di andare dal medico sportivo se prendi una botta sulla coscia per la quale sai già bene che ti basterà mettere un po’ di ghiaccio e fare qualche giorno di riposo, ma per tutti quei fastidi o dolori di cui non riesci a capire la causa e che si ripetono o durano nel tempo, il consiglio è di affidarti a un medico, che saprà innanzitutto fare una diagnosi del tuo problema e poi indirizzarti per poter raggiungere un pieno recupero nel più breve tempo possibile. Quando leggi di qualcuno che ti dice che “io sono il medico di me stesso” o che “conosco il mio corpo meglio di chiunque altro”, beh, stagli alla larga per consigli sulla tua salute, dai retta allo zio.
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