Sei mai stato a una gara in cui, a un certo punto, hai pensato che quel tizio lì, sì, proprio quello che ti sta correndo a tre metri da un’ora, vorresti non incontrarlo mai più nella tua vita? Eh, è un mondo difficile quello delle gare, si incontrano tante persone con cui si stringe una forte amicizia e se ne incontrano tante altre con cui, invece, non si vorrebbe avere poi tanto a che fare, nemmeno in gara. Tra le tante cose che possono dar fastidio agli altri runner, eccoti un paio di suggerimenti da uno che qualche gara l’ha fatto in questi anni.
Spintonare gli altri
Questo non si fa mai. Né alla partenza, né durante la gara, né tantomeno all’arrivo. Non è solo una questione di educazione e rispetto degli altri corridori, è proprio la base della sportività, della condivisione che c’è (o dovrebbe esserci) nelle gare di corsa. Se l’agonismo ti porta al contatto con un altro runner durante una curva o mentre magari lo stai superando in uno spazio ridotto può anche starci, ma in questi casi – che sono davvero delle eccezioni – si chiede scusa e si fa capire che non c’era l’intenzione. Spintonare apposta, invece, non va bene. Non lo fanno gli atleti professionisti, figurati se è il caso che lo faccia tu. Se pure ci guadagnassi una posizione al traguardo, varrebbe davvero la pena essere considerato da tutti quello da evitare? Io penso proprio di no.
Urlare a ogni chilometro
A meno che tu non sia un pacer e qualcuno ti stia seguendo proprio per questo, non stare a comunicare a ogni chilometro che sono trascorsi altri cinque o sei o quattro minuti e avete percorso altri mille metri. Il Garmin, ormai, lo abbiamo tutti al polso e se qualcuno non lo indossa, evidentemente non è interessato a sapere quanti chilometri ha già fatto e a che passo. Senza contare che la stragrande maggioranza degli orologi GPS emette un bip a ogni chilometro (o miglio, se imposti le miglia), per cui davvero, non c’è bisogno che tu faccia il banditore pubblico.
Sputare
Ok, diciamo pure che questa è una cosa che capita, anche se è brutta da vedere. Qualche moscerino o una sudorazione eccessiva a volte ci fanno salivare più del dovuto ed è quasi inevitabile farlo, ma una cosa è avere una reale necessità, un’altra è fare il salivatore ossessivo che inonda il percorso (o peggio ancora, colpisce qualche altro runner) con la sua bava. Se proprio sei uno di quelli che non riescono a contenersi, spostati su un lato del percorso ed evita di farlo verso la parte percorsa dagli altri runner.
Ascoltare musica a palla
Sei un pacer o qualcun altro autorizzato a correre con un gruppo dei runner presenti e con un po’ di intrattenimento? Se sì, questo punto puoi saltarlo, perché qui si parla di chi, con la sua cassa bluetooth a tutto volume, fa ascoltare della pseudo musica a tutti gli altri runner che tengono il suo passo. Non si fa, dai. La musica è una cosa universale ma durante una corsa – ripeto, a meno che non sia qualcosa di organizzato apposta e che uno voglia parteciparci – bisogna lasciare a chi desidera restare isolato la possibilità di farlo. C’è già il tizio del secondo punto a disturbare abbastanza!
Partire a cannone
Questo è il punto in cui tutti noi vacilliamo. La tentazione di fare come Richard Lee-Wright all’ultima Maratona di Londra, partendo davanti a tutti e guidando la corsa per mezzo chilometro circa, è sempre presente. D’altronde, un vecchio detto del runner amatore dice “parti forte e poi gestisci il degrado”, ma a tutto c’è un limite. Puoi farlo una volta, forse una seconda se ritieni che alla prima sei solo stato sfortunato, ma alla terza volta fossi in te ci penserei e ripenserei, prima di fare il gradasso e lasciare tutti dietro di te alla partenza, per poi farti riprendere a nemmeno un terzo di gara e far pensare a tutti che sei proprio uno sciocco.
Alla prossima occasione guardati intorno e vedi se c’è vicino a te uno di questi runner. Se non c’è, beh allora presta davvero attenzione, perché potresti essere tu!