Continuiamo con il progetto – in collaborazione con ASICS, sponsor tecnico della Milano Marathon – per raccontare come la corsa ci aiuta a migliorare; non solo fisicamente ma anche dal punto di vista mentale.
Oggi ospitiamo la storia che ci ha inviato Stefania.
Pronti? Via!
Ciao a tutti! Ho pensato spesso di scrivere la mia testimonianza ma ho sempre creduto di non avere qualcosa di così interessante da raccontare.
Questa volta però il tema “Come ti ha cambiata correre la maratona?” è per me molto ispirante, perché mi ha toccata da vicino.
Corro in modo “serio” (intendendo dire con metodo e organizzazione, non certo per i risultati) da circa 10 anni, e nel 2018 insieme a un gruppo di amici ho voluto provare a correre la distanza regina, precisamente la Maratona di Ravenna che si è disputata nel novembre di quell’anno.
È stata dura, durissima, sia la gara che i mesi di preparazione. Sveglie all’alba per le ripetute sui 5.000 mt, personal best sulla mezza maratona durante gli allenamenti e tutto il percorso che ne è seguito. Se ci penso adesso, non mi sembra ancora possibile che il mio fisico e la mia testa siano riusciti ad affrontare quel viaggio. Ora, dopo 2 anni di lockdown nei quali inevitabilmente non sono riuscita a impegnarmi a causa dello stop alle gare, mi sembra di fare una fatica immane per correre distanze di 8-10 km.
Però quel lungo periodo di preparazione mi ha fortificata e rafforzata, soprattutto dal punto di vista mentale, mi sono abituata a sopportare la fatica, a superare le difficoltà e gli imprevisti. Questo per me è stato l’insegnamento più importante, al di là del risultato o degli obiettivi. E ho avuto la fortuna e la gioia di realizzare tutto questo insieme ad Edi, un’amica per me molto importante.
L’anno successivo, nel 2019, ho deciso di abbandonare quella che definivo la mia “zona di confort lavorativo”, cambiando drasticamente settore. Ho scelto di lavorare in una R.S.A. e, dopo poco tempo, purtroppo siamo stati travolti dal CoViD. Per me è stato un doppio trauma perché lo tsunami è arrivato dopo pochi mesi di lavoro, nei quali ancora non avevo piena consapevolezza della realtà in cui mi trovavo. Non conoscevo appieno il normale funzionamento di una R.S.A., figuratevi in un contesto pandemico mondiale.
Se non fossi stata temprata mentalmente dalla preparazione alla maratona, sono certa che sarei andata in crisi. La corsa quotidiana è sempre stata una valvola di sfogo che mi ha permesso di affrontare con maggior lucidità i tanti problemi che ho incontrato. Il mio nuovo “capo” inoltre è proprio Edi, con la quale grazie (anche) alla corsa abbiamo sviluppato una capacità di lavorare insieme in sintonia, affrontando con tenacia le sfide quotidiane. Non sempre la corsa è uno sport solitario e condividere la fatica aiuta anche a capirsi e conoscersi meglio.
Il benessere al termine dell’allenamento mi lascia sempre un sorriso e una serenità con i quali cerco di affrontare la vita di tutti i giorni, sforzandomi di migliorare il mio approccio verso gli altri. Credo che questo atteggiamento, positivo e di apertura, sia stato fondamentale per non cedere alla stanchezza e al senso di impotenza che imperava.
Provateci, ne sarete ripagati.
ASICS significa proprio Anima Sana In Corpore Sano, a indicare quanto mente e corpo siano collegati e quanto il brand faccia di questo la sua bandiera. La completa visione dell’uomo composto da “anima” e “corpo” sono il frutto anche dell’ultima campagna ASICS “Uplift your mind”, legata al benessere mentale ottenuto attraverso la corsa.
Ndr: La foto della persona in copertina non è relativa all’autrice del post