La corsa leggera

Correre non è la soluzione ma aiuta a trovarne. È la testimonianza di una nostra lettrice su come la corsa l'abbia aiutata a combattere la pesantezza di alcuni momenti della vita.

Ospitiamo oggi la condivisione dell’esperienza che ci ha inviato una nostra lettrice (che ha chiesto di rimanere anonima). Bellissimo perché racconta un altro aspetto di come la corsa sia utile non solo al corpo ma anche, e soprattutto, alla mente.
Se anche tu vuoi condividere la tua esperienza, scrivici a info@runlovers.it


 

“Se la mia esperienza personale può essere utile a qualcuno, diventa quasi doveroso condividerla” ha scritto Sandro nel suo post e mi ha fatto scattare una molla. Anche io – che da sempre sono riservata e non affido mai ai social media la mia vita – mi sono sentita chiamata in causa ed eccomi qui, davanti al computer, a scrivervi; a condividere la mia esperienza. Sperando di poter essere utile a qualcuno.

Dopo i vari lock down, covid, e per come hanno rivoluzionato le nostre vite, mi sono trovata a un punto in cui ero bloccata, in cui tutto sembrava andare male. Anzi, a essere sincera, è stato proprio un punto della mia vita in cui ho vissuto sulla mia pelle il detto “la fortuna è cieca ma la sf*ga ci vede benissimo”. Non voglio annoiarvi con quello che mi è successo ma, in poche parole, quando i tuoi genitori hanno problemi di salute, perdi il lavoro per i ridimensionamenti di personale e finisce pure una relazione (iniziata da poco, per fortuna) non sai più da che parte voltarti per ripartire.

Sono momenti della vita, lo so, càpitano e sono già capitati a chiunque – anche se non li auguro a nessuno. Non credo sia una patologia, è la vita; e così la sto affrontando: cercando di rimettermi in piedi e sistemare una cosa per volta, seguendo le necessità e le priorità. Che altro posso fare, in fondo? Nulla, solo questo, cercando di andare avanti a testa bassa, riprendendo in mano – ricostruendo, sarebbe meglio dire – la mia vita pezzo per pezzo.
Sono fortunata, ho tante cose che vanno bene e mi soddisfano ma, non credo capiti solo a me, vedo soprattutto quello che va male. Come quando ti fai male a una mano e poi la sbatti inavvertitamente ovunque, come a ricordarti che hai male; che è lì e il dolore non se ne va.

La pesantezza della vita

Proprio in quei momenti ti senti pesante, quasi oppressa, come se la vita ti abbracciasse da dietro ma stringesse troppo fino a tenerti ferma e quasi toglierti il respiro: il peso della vita.

Rivendico e sento sempre molto miei i concetti di indipendenza, autosufficienza, autodeterminazione: cerco sempre di risolvere da sola i miei problemi – anche le piccole riparazioni in casa. Per questo ho cercato tanti modi per togliermi di dosso questo peso opprimente. Ritrovare leggerezza. Non credo sia una situazione “patologica” o una qualche sindrome. Semplicemente è solo un momento di congiuntura che devo in qualche modo far passare.

Lo confesso: ho cercato molti modi per riacquistare leggerezza, quella del cuore che poi diventa anche fisica. Ho provato con lo yoga, la meditazione, la respirazione (mi spiace, Sandro, ma con me non ha funzionato) e niente: il peso rimaneva.

Finché – meditando, quindi forse un po’ è servito – ho visualizzato questa sensazione come una “tossina” che contaminava il mio corpo e quindi dovevo trovare il modo per espellerla. Buttare fuori la pesantezza per ritrovare un po’ di serenità, di leggerezza, quel tanto da avere momenti di “pausa” dall’oppressione.

Da qui all’iniziare a correre il passo è stato brevissimo.

Era lo scorso maggio e un po’ alla volta – insieme al sudore – mentre correvo, la pesantezza se ne andava. Fin dalle mie prime uscite (chiamarle “allenamenti” sarebbe presuntuoso), correvo e mi sentivo libera, leggera. Stanca ma di nuovo me stessa.

Leggera.

Il mio periodo congiunturale non è ancora finito ma i momenti peggiori sembrano passati. Grazie a me e grazie alla corsa, dog days are over.

Correre non è la soluzione ma aiuta a trovarne.

E quest’anno anch’io sarò a Milano a correre la mia prima gara, la Deejay Ten. E non vedo l’ora di immergermi anch’io in quella marea di persone che, fino a qualche tempo fa, consideravo “matti in pantaloncini” ma che ora vedo solo come molte persone che, come me, cercano qualcosa e corrono per trovarla prima.


La Deejay Ten è la nostra gara del cuore, il momento in cui ci siamo incontrati e abbiamo unito tutti i nostri motivi per correre. New Balance ha realizzato una versione delle sue Fresh Foam X 880 v12 (qui nella versione da donna) appositamente per questa gara: una scarpa che contiene tutto l’entusiasmo e le vibrazioni positive che la Deejay Ten contiene.

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