Allenare gli occhi

C’è un particolare allenamento che non coinvolge il corpo: sta tutto nella volontà di superarsi sempre

Quando abbiamo intervistato in Fuorisoglia Stefano Gregoretti, a un certo punto abbiamo capito di essere arrivati a un momento che avremo ricordato per tutta la vita. Stefano parlava di un certo Pino, un amico che, poi avremmo scoperto, era molto più vecchio di lui, morto 15 anni fa.

Pino non era un corridore. Pino era un romagnolo finito in un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Uno che da quel campo riuscì a ritornare a casa, camminando per centinaia di chilometri, riposando dopo poteva e mangiando quello che qualche anima buona gli dava durante il suo lungo e lento viaggio. Pino era già molto anziano quando Stefano lo conobbe e si muoveva solo con un girello. Eppure rivendicava sempre la sua indipendenza e non voleva essere aiutato da nessuno nei suoi movimenti. Quando qualcuno si offriva di dargli appoggio per spostarsi anche di pochi metri – quelli che l’età gli permettevano – si rifiutava categoricamente, dicendo che lui era tornato a casa a piedi e da solo da un campo di concentramento, e che anche se si trattava di uno spostamento brevissimo voleva farlo solo con le sue forze.

I suoi occhi

Stefano raccontava la sua storia per dire due cose: che la determinazione non ha età e anche che gli obiettivi che ci poniamo variano a seconda dell’età della vita. Per lui sono centinaia di chilometri al freddo o al caldo, per Pino era riuscire a camminare per pochi metri, per ribadire ogni volta che si trattava solo di forza di volontà. Ma la cosa che più aveva colpito Stefano di quest’uomo era la luce che aveva negli occhi. Per spiegare meglio quanto potente e contagiosa fosse – quanto vitale e felice – Stefano ha cambiato la gerarchia di importanza dell’allenamento, o ne ha proposto uno diverso e inedito: oltre al fisico bisogna allenare quello sguardo, quegli occhi. Occhi che non sono solo fisici ma sono soprattutto metaforici, fatti della sete di conoscenza, della curiosità che ci mantiene vivi e della capacità di lasciarsi stupire, ogni giorno.

Obiettivi

Il fine che ci poniamo, dicevamo, cambia con i momenti della vita, assieme al corpo. Invecchiando le prestazioni diminuiscono e con esse gli obiettivi che ci si prefigge. Eppure una cosa resta immutabile perché non ha scala di misura: la soddisfazione di poter dire e pensare che tutto dipende da noi. Anche 10 metri per andare in cucina a prendere un bicchiere d’acqua, specie quando quel tragitto è la distanza massima che il nostro corpo è in grado di fare.

Quello che non muta mai è la volontà di sfidare la propria volontà a non cedere, a cercare di farcela. Quella volontà è visibile non solo nel gesto che compiamo ma soprattutto nella luce che emanano i nostri occhi. Si dice non a caso che sono lo specchio dell’anima e la dimensione della felicità è quella del riuscire a compiere qualcosa che ci sfida e che vogliamo conquistare. Una distanza, un progetto, un obiettivo: la forza di provarci e la gioia di riuscirci sono visibili in quello sguardo cristallino e puro, lo stesso che Pino aveva anche nella vecchiaia.

Un allenamento particolare

Quello di cui parla Stefano Gregoretti è un allenamento che c’entra poco con il fisico ma piuttosto con la predisposizione che ognuno di noi ha a voler cercare di fare sempre quello che non si pensava possibile, innanzitutto con le proprie forze. Iniziare a correre, fare una gara, predendere una strada reale o esistenziale sconosciuta, per capire se si è capaci di percorrerla.

Tutto è relativo, le distanze soprattutto. E poi alla fine si tratta di lunghezze mentali e di lontananze dai nostri obiettivi che non si misurano in metri o chilometri ma solo in volontà di provare a farcela.

La luce degli occhi da allenare di cui parla Stefano è quella della volontà che brillava dall’anima di Pino e che non bisogna mai perdere. È la vita che brucia dentro e che viene fuori, in lampi di felicità.

Puoi ascoltare la puntata di Fuorisoglia qui.

(Credits immagine principale: PantherMediaSeller on DepositPhotos.com)

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