La viral feta pasta/Baked Feta Pasta. Così è stata chiamata la pasta che sta facendo il giro del mondo. Come spesso accade: boom! All’improvviso una food obsession. Tutti a correre verso il supermercato in cerca di Feta tanto che in Finlandia, i quotidiani di circa un mese e mezzo fa raccontavano che i commercianti ne fossero a corto. Per un attimo: Feta is the new lievito. La verità è che stando tutti a casa impazziamo random e ci lanciamo in queste preparazioni che, volente o nolente, ci capitano sotto gli occhi sui social. Mi sono ritrovata a infilare spaghetti in una teglia con tanto di condimento e acqua per cuocere il tutto in forno. Lo so, me ne vergogno. La cosa sconvolgente vera è.
È che la pasta è davvero venuta buona nel forno, ma soprassediamo.
Su YouTube tutti i food asmr hanno come protagonista proprio questo piatto e pure le star di Hollywood si divertono a infornare Feta e scolare pasta (Eva Longoria è stata una delle prime a esaltarsi. E se si esalta la Longoria perché non dovremmo farlo noi?).
Che la Feta al forno fosse buona lo sappiamo già da un po’ di anni ma che potesse diventare una deliziosa cremina per condire è diventato virale (vitale, pare).
Facilissima, veloce e gustosa. Oggi l’ho preparata per tutta la redazione di Runlovers in versione originale e in versione vegan (quella con la feta vegan onestamente non te la consiglio perché essendo composta per lo più da olio di cocco è come mangiare pasta con cocco. Una cosa agghiacciante, devo dire la verità).
Ma come si prepara?
– Metti in una teglia grande la feta, dei pomodorini, olio, sale e pepe. Cuoci a 180 per 30 minuti; finché la feta diventa cremosa e i pomodorini ben cotti.
– Fai la pasta.
– Tira fuori la feta e gira per bene con una forchetta fino a ottenere una crema (c’è chi usa il frullatore a immersione), scola la pasta e versa direttamente nel condimento.
– Gira per bene. Servi.
Ti conviene comunque salare l’acqua della pasta perché il pomodorino addolcisce moltissimo il sapore salato della feta. Senza esagerare, ma è meglio metterlo.
Adesso il domandone: cederai alle lusinghe di questa food obsession? Siamo proprio curiosi!