L’idea è nata da una sfida molto semplice: percorrere l’Italy Divide, una gara di bici gravel che parte da Pompei e arriva a Torbole, per un totale di circa 1.250 Km, a piedi anziché in bicicletta. E, quando gli organizzatori dell’evento l’hanno proposto a Stefano Gregoretti, lui ha risposto a modo suo: “siamo in Italia, ci sono i sentieri, non ci sono i leoni né gli orsi polari; io non ci vedo problemi”. E poi, per una persona che affronta spedizioni, c’è sempre la voglia di ritrovare quel ritmo di correre ogni giorno. Senza percorsi, senza punti ITRA in palio, solo il piacere dell’esplorazione e dell’esperienza.
Come non bastasse, per aggiungere un po’ più di pepe, Stefano ha deciso di farla interamente a emissioni zero. Partendo così da Riccione in bicicletta per poi iniziare a correre da Pompei e, una volta raggiunta Torbole, tornare a casa sempre in bici.
Nell’Italy Divide, la traccia del percorso per le biciclette ovviamente segue percorsi carreggiabili, quindi Stefano ha dovuto crearsi il “suo” percorso, tra single-track, sentieri e passaggi diversi, in modo da evitare il traffico e poter godere ancora di più dei panorami e dei momenti. Alla fine il totale dei chilometri è stato leggermente inferiore per un percorso che, comunque, gli ha permesso di correre l’Italia da sud a nord (seguito da un camper per ottimizzare l’aspetto logistico).
La preparazione fisica non è stata specifica: Stefano è comunque sempre preparato per correre, ormai fa parte della sua quotidianità. Infatti, non sono state necessarie preparazioni specifiche come, per esempio, tirare una slitta nell’Artico.
Quando un atleta ha già una tecnica di corsa economica ed efficiente non incorre in particolari infortuni. Ovviamente ha fatto una parte di potenziamento per guadagnare peso ma – soprattutto – ha voluto provare una tecnica nutrizionale specifica, visto che l’aspetto logistico ben si prestava. Si è fatto quindi seguire da Alexander Bertuccioli (che segue anche Federica Pellegrini) per partire per l’impresa con il massimo della potenzialità ed essere efficiente dal primo all’ultimo giorno.
Al di là dell’impresa atletica, ciò che colpisce di più è l’esperienza, l’incontro con le persone lungo il percorso e i luoghi che ha visto, scoperto per certi versi. Tanto che, da Italy Divide, Stefano l’ha trasformata a tutti gli effetti in Italy United.
Partiamo proprio dai panorami. Immagina di partire da Pompei, vai sul Vesuvio, la costa di Napoli, la reggia di Caserta, le dune naturali di Sabaudia e la storia dei romani con le loro ville; arrivi ai castelli romani, l’Appia Antica e poi Roma dove è quasi “vietato” correre per godertela appieno da quanto è bella. Arrivi poi alle città Etrusche, il lago di Vico, Orvieto, Civita di Bagnoregio. Entri in Toscana, continui la via Francigena, poi Siena e Firenze con le loro meraviglie.
Poi fai la Via degli Dei sulle strade delle legioni romane. Arrivi alla Pianura Padana, il sistema fluviale, Verona, il Monte Baldo e poi arrivi sul Lago di Garda.
La potremmo quasi definire un’indigestione di bellezza.
“Dimmi in quali stati del mondo puoi trovare, in circa 1.200 Km, una variabilità di vegetazione, di storia, di monumenti, di cultura, di cibo e – conseguentemente – di persone…”, dice giustamente Stefano.
Proprio le persone sono plasmate dal luogo dove vivono. E per capire il luogo devi incontrare le persone che, di conseguenza, ti accompagneranno e ti guideranno nello scoprire le meraviglie del luogo a cui apparengono.
In ogni punto di questo attraversamento dell’Italia, entrando in contatto con i corridori del luogo, Stefano ha toccato e scoperto un’Italia che altrimenti non troveresti nei libri e nelle guide ufficiali.
Alla fine non è stata solamente un’esplorazione dell’Italia ma una vera esperienza per conoscere le persone e vivere i luoghi con i loro occhi.
Dopo più di un anno duro come quello che abbiamo vissuto tutti, Stefano ha dimostrato che la volontà e lo spirito giusto possono rendere liberi.
Grande, Stefano. Ti aspettiamo per la prossima esplorazione!