Meraki 4 di 361°: primo contatto

Quarta edizione per la scarpa del brand sino-olandese: cosa cambia e cosa no

Ci sono scarpe che, già dalla prima edizione, ti fanno pensare che l’azienda che le ha prodotte ha imboccato un percorso favorevole e che siano destinate ad accaparrarsi una buona fetta di runner. Le Meraki di 361° sono tra queste.

IL LANCIO DEL 2017

Qualche anno fa, con la loro prima versione, l’azienda sino-olandese aveva immesso sul mercato un modello adatto al runner che corre di avampiede ma che ricerca la stabilità e il comfort del piede, con alcuni sprazzi per la velocità grazie al sistema anti-torsione centrale, che irrigidisce la pianta quel tanto che basta per permettere scatti e allunghi senza rinunciare alla comodità.

IL MODELLO DEL 2021

Come si dice in questi casi “squadra che vince non si cambia”, pertanto su questa linea si è evoluta una scarpa che è arrivata alla quarta edizione, mantenendo il concetto di base di comfort e stabilità, ma aggiungendo alcuni dettagli per portare la corsa di avampiede su un livello più alto. In particolare, il team di 361° ha lavorato sui materiali che compongono la suola e la tomaia, per alleggerire la scarpa e migliorare la traspirazione, ed è stato inserito un ulteriore supporto di schiuma nella conchiglia del tallone di Achille, che consente una vestibilità aderente riducendo il movimento del piede nella scarpa. Anche la suola è stata trasformata, con un nuovo taglio per il battistrada posteriore e soprattutto la presenza di un solco centrale, che dall’inserto in carbonio (a vista, come sempre sulle Meraki) arriva quasi fino al tallone e che è stato studiato per consentire una migliore distribuzione dell’energia sotto il tallone e aggiungere supporto laterale per le corse su lunga distanza.

COM’È STATO IL PRIMO IMPATTO

La prima sensazione è quella di una scarpa avvolgente che contiene il piede e non lo fa scivolare nella parte interna, ma che è anche in grado di restituire le sensazioni del contatto con l’asfalto e fornire una discreta spinta energetica quando si cerca di accelerare il passo. Il grip è ottimale su asciutto e nei cambi di direzione e una volta terminata la propria corsa viene voglia di metterle nuovamente ai piedi per ricominciare. Dopo pochi chilometri di corsa, sembra che le Meraki 4 di 361° possano entrare di diritto nella cerchia delle scarpe concrete e senza fronzoli in grado di accompagnare a lungo atleti amatori di qualsiasi livello, dal principiante all’avanzato.

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