Il mondo degli accessori per il running è un vaso di Pandora. Tolti gli elementi essenziali (scarpe, calzoncini, maglietta) il mio armadio straborda dei suddetti accessori, molti dei quali naturalmente sono in più varianti colore o tipologia: 1 orologio gps, 2 occhiali da sole, 12 cappellini, 8 calzini, 1 fascia cardio, 1 fascia per smartphone, 37 scaldacollo, 3 paia di guanti, 1 manicotto, 1 polpaccera (ma un nome più bello?). Poi, io che faccio trail running, ci aggiungo una pletora di altri costosi accessori: running poles, ghette, zaino, soft flask, telo di emergenza e bla bla bla.
Però cerchiamo di essere onesti, ci serve tutta questa roba? Probabilmente no.
C’è invece un solo importante accessorio al quale non possiamo e non dobbiamo rinunciare: il marsupio.
Il marsupio ci definisce come runner, il marsupio è uno status symbol. Nonostante uno sparuto gruppo di radical chic da anni porti avanti una narrazione denigratoria nei suoi confronti, il marsupio è essenziale. Quando esco a farmi una birra con Eliud e Kilian, praticamente non parliamo d’altro.
Più il marsupio è grande, meglio è: il mio consiglio è di stare sui 4-5 litri di capienza, ma osare qualcosa in più non guasta mai. Ci puoi mettere tutto quello che ti serve, dalle chiavi di casa ai gel proteici, dall’ultimo iPhone a un paio di lattine di Red Bull. E avrai sempre tutto lì davanti a portata di mano, senza perdere tempo ogni volta a fare i contorsionisti cercando quello che ti serve in tasche e taschine strettissime sparse per tutto il corpo. Importante poi che tu non ti faccia ingannare da quelle cinture o fasce aderenti che si spacciano per marsupi ma non lo sono. È infatti risaputo che la vita è il punto migliore dove accumulare il peso, poiché lì risiede il nostro baricentro: tenere il marsupio davanti ci sbilancia leggermente e ci permette di avere una meccanica di corsa migliore, portandoci con naturalezza sull’avampiede.
Inoltre noi trail runner apprezziamo la facilità con cui si può ruotare l’oggetto di 180°, spostandolo con un semplice gesto: in questo modo si possono fare allenamenti mirati e di qualità in salita o discesa, distribuendo il peso – a scelta – nella zona anteriore o posteriore del corpo.
Quale compro?
Se ti stai chiedendo quale modello acquistare, fortunatamente la risposta è alquanto semplice. A mio avviso c’è un solo modello che unisce capienza, versatilità di utilizzo (mica lo vorrai usare solo per correre, anche per un triatleta è perfetto) ottimo rapporto qualità/prezzo e un certo grado di coolness, che non guasta mai.
Prendi lui.
(cover photo by Andrea Leopardi on Unsplash)