Ascolta “S02E35: La 100 Km del Passatore” su Spreaker.
Sabato 22 maggio scorso c’è stata a Imola un’edizione decisamente particolare del Passatore: la gara tradizionale che dal 1973 si corre fra Firenze e Faenza, per noti motivi, si è disputata all’interno dell’Autodromo di Imola.
Alla partenza alle 10 di mattina c’erano 330 concorrenti, uomini e donne, e di fronte a loro un circuito automobilistico di 4.909 metri di lunghezza da ripetere 20+1 volte (il +1 è dovuto al fatto che l’ultimo giro era lievemente più corto per rientrare nel 100km ufficiali), un meteo perfetto e una temperatura altrettanto gradevole e adatta all’impresa.
La situazione inedita e straniante dominava su tutto: fare 100 km ripetendo 21 volte lo stesso percorso non è la stessa cosa che correre su un circuito stradale e cittadino dove gli scenari cambiano e con loro i punti di riferimento. L’essere sopraffatti dall’alienazione e dall'”effetto criceto” è un fattore da mettere sicuramente in conto e di certo quelli che sono riusciti ad arrivare alla fine hanno saputo dominarlo bene, coronando una preparazione fisica e soprattutto mentale molto accurata.
Del Passatore originale c’erano la distanza e l’evocazione dei luoghi attraversati dalla vera gara (annunciati ai runner con “Benvenuti a Fiesole” o a “Brisighella” e con i doverosi saluti delle autorità locali) ma non il paesaggio, non la varietà del percorso e la presenza del pubblico. A tal proposito un plauso ai volontari, unici oltre agli organizzatori ammessi lungo il percorso, che hanno fatto di tutto per non far mancare affetto e incitamenti ai e alle runner.
Di certo c’era lo spirito di quella gara e soprattutto un animo positivo e ottimista percepito da tutti: la tribù degli Ultrarunner si ritrovava dopo tantissimo tempo e la voglia di ritornare a gareggiare era palpabile. Questa tensione positiva non si è mai esaurita per tutta la gara, nonostante la fatica e le defezioni: chi è restato dentro fino alla fine l’ha sempre fatto con convinzione e gioia, nonostante le difficoltà vissute da molti, campioni compresi. Giorgio Calcaterra – non a caso chiamato “Re Giorgio” perché di Passatore ne ha vinti 12 – ha avuto un blackout al 47° km e ha pensato di ritirarsi, salvo ricredersi e concludere con un ottimo 21° posto assoluto dopo 10 minuti di fermo, ma anche Marco Menegardi che l’ha vinta in 7 ore, 22 minuti e 4 secondi non dopo un momento molto difficile.
A commentarla c’eravamo anche noi, anche se alla nostra maniera: parlando di curiosità e storie che riguardavano il Passatore e il mondo delle Ultra e portando sul percorso le voci di chi ha mandato centinaia di messaggi di incitamento ai concorrenti sulla diretta streaming.
Una bellissima e faticosa giornata che ha dimostrato quanto sia positivo il mondo delle ultra e quanta voglia ci fosse di tornare a correre tantissimo e in un clima gioioso, per dimenticare per un po’ i mesi trascorsi.
E in questa puntata di Fuorisoglia ti raccontiamo come è andata.
Buon ascolto!

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