Abbiamo già parlato molte volte di ciclismo e cercheremo di parlarne ancora di più fondamentalmente per tre motivi.
Il primo è che il ciclismo è uno sport bellissimo. Il secondo motivo è che – come abbiamo già detto molte volte – pedalare è un cross-training perfetto per chi corre perché ci permette di sviluppare muscoli antagonisti a quelli della corsa che ci verranno in aiuto quando saremo stanchi. L’ultimo aspetto importante è legato all’adrenalina e alla distanza: andando più veloci ci si diverte molto e in un’unica uscita possiamo vedere molti più panorami rispetto agli allenamenti di corsa.
Ma non possiamo praticare il ciclismo senza un elemento fondamentale: la bicicletta. ;)
Quindi, per aiutarti, ecco una guida veloce su come orientarti inizialmente quando decidi (o stai pensando) di acquistare una bicicletta. E, per semplicità, andiamo per punti!
1. Decidi un budget di massima
Soprattutto se sei alle prime armi, il budget è la prima cosa da decidere. Tanto per darti un orientamento di prezzo, difficilmente riuscirai a trovare qualcosa di nuovo e quantomeno soddisfacente a meno di 1.500 euro. Questa è la prima cifra di riferimento
Il che significa: parti da quella cifra e sali!
Mi scuserai la brutalità, so bene che 1.000 euro non sono pochi, ma al di sotto di questo prezzo riuscirai a trovare solo bici usate (ne parliamo dopo) oppure qualcosa di nuovo ma affatto “soddisfacente”. Il che vuol dire che corri il rischio di comprare qualcosa che vorrai sostituire alla prima occasione utile. Per usare una metafora che possiamo capire noi runner, sarebbe come andare a correre le vecchie scarpe Superga in tela che usavi per fare ginnastica alle medie.
La cosa positiva è che una bici da corsa la puoi usare per anni (diversamente dalle scarpe da running) e ti può accompagnare per decine di migliaia di chilometri.
Facciamo due conti rapidi per capire che l’investimento comunque vale l’acquisto: una scarpa da running moderna costa mediamente 120 euro e dura circa 600 chilometri, quindi ti costa 0,20€/Km.
Se con la bici fai 6.000 Km all’anno (che è poco per un ciclista ma per un runner può essere una distanza plausibile), in due anni una bici da 1.500 euro ti sarà costata 0,125€/Km. Da lì in poi, la cifra diminuisce ancora quindi, come vedi, il “valore d’uso” è relativo.
Vuoi altre cifre di riferimento?
Non è semplice ma, in linea di massima, al di sotto dei 2.500 euro stai prendendo una buona bicicletta “entry level”; tra i 2.500 e i 5.000 euro puoi già puntare a una bici di medio livello; al di sopra dei 5/6.000 euro stiamo parlando di “bici belle”. E si può superare tranquillamente anche i 10.000 euro per i top di gamma.
2. Posso comprare una bici usata?
In linea di massima sì. L’unico consiglio “da vecchio zio saggio” che mi sento di darti è – a meno di comprarla da un amico che sai come l’ha trattata – di non affidarti ai siti generici di annunci e di andare in un negozio specializzato. È infatti buona norma, soprattutto quando non si è esperti, affidarsi a commercianti che ti possono consigliare e che rispondono del prodotto che ti propongono. Nelle trattative private potresti incorrere in prodotti danneggiati e non essere in grado di riconoscerli. Delle sòle, come si direbbe a Roma.
I ciclisti possono cambiare bici per mille motivi e lo fanno con una certa frequenza. Quindi è difficile che la bici usata che trovi in negozio abbia dei problemi: in quel caso il negoziante non la ritirerebbe come usato da mettere in vendita.
Mi soffermo sugli eventuali danneggiamenti del telaio (soprattutto in carbonio) perché compromettono la sicurezza della bici e trovarsi in discesa a 70 Km/h con il telaio che si rompe è un’esperienza che non auguro a nessuno.
Per iniziare però un buon usato può essere un’ottima idea. Non importa se non è un modello recentissimo, ciò che conta è che sia sicura e conveniente!
3. Chiediti in che strade la userai e come
Esistono biciclette da corsa fatte per andare solo sull’asfalto, alcune più “racing” e altre più comode e adatte all’endurance, altre ancora che possono anche fare sterrati e strade bianche (le ormai notissime “gravel”) quindi capire che utilizzo ne farai ti permette di orientarti sulla giusta tipologia di bici.
Le bici racing hanno geometrie più spinte e una maggiore reattività. Generalmente sono anche un po’ più scomode ma, dall’altro lato, sono le più divertenti.
Le bici endurance hanno un’impostazione più tranquilla e comoda, sono fatte per essere confortevoli anche nelle uscite più lunghe (ma il sedere all’inizio ti farà male su qualunque bici, sappilo!).
Le bici gravel sono fatte per montare pneumatici più larghi e tassellati. Sono comode e, come ti dicevo poco più su, sono adatte ad affrontare qualunque percorso, anche fuoristrada.
Le gravel sono una tipologia ancora in evoluzione e ne stanno nascendo di moltissimi tipi ma, se ti piace l’avventura, questa è la bici giusta per te.
4. Telaio in carbonio o alluminio? E i freni? E il “cambio”?
Ho messo in un unico punto la questione tecnica perché per parlarne approfonditamente servirebbero ore ma voglio solo andare veloce per darti un’idea di massima.
Il telaio in alluminio è generalmente pesante, ma anche più resistente. Inoltre, per sua caratteristica è anche più rigido e, di conseguenza, un po’ meno confortevole. Generalmente viene utilizzato per le bici “entry level” perché è più economico.
Per il telaio in fibra di carbonio è il materiale in cui sono realizzate la maggior parte delle bici da corsa. Innanzi tutto perché resiste bene alle sollecitazioni ed è leggero; ma nei rari casi in cui si crepa, conviene sostituirlo perché tutta la struttura potrebbe essere compromessa. Dal punto di vista economico è anche più costoso.
Per quanto riguarda i freni, personalmente preferisco i freni a disco: sono la soluzione più attuale e permettono una frenata più sicura e modulabile in qualunque condizione meteorologica.
Anche i tradizionali freni a pattino svolgono perfettamente la loro funzione, sia chiaro, solo che possono tendere al bloccaggio in alcune condizioni e sul bagnato non rendono al meglio. Ma basta un po’ di attenzione: si sono utilizzati per decenni e sono più che validi.
Il gruppo (ovvero genericamente tutto ciò che ha a che vedere con la trasmissione) è l’aspetto meno prioritario quando si acquista la prima bicicletta; inizierai a sviluppare una sensibilità su questo argomento solo in seguito. Avrai quindi tempo per capirne un po’ di più ma, per ora, ciò che conta è avere la giusta rapportatura tra pacco pignoni e guarnitura. E imparare a usarla correttamente.
Soprattutto ascolta il consiglio dello zio: un paio di denti in più al pacco pignoni non fanno mai male. Quando sarai in salita, mi ringrazierai. ;)
L’estetica
Conta l’estetica in una bici da corsa? Nel 99% dei casi sì. E non perché una bici bella vada più veloce – ovviamente – ma perché, quando ti piace, hai più voglia di salirci per pedalare. Quindi anche questo aspetto ha un certo peso nell’acquisto.
In fondo, come dico sempre, se non puoi arrivare primo, almeno arriva bello! ;)
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