Qualche settimana fa, qui su RunLovers, è stato presentato il progetto di Dorelan per a portare alle Maratone di Bologna e Firenze due coppie di runner, supportandoli con l’aiuto di una squadra e un coach nell’avvicinamento alla gara e cercando di fornir loro il metodo di lavoro necessario per questa grande impresa personale. Il gruppo di runner è stato portato da due a tre per gara, e ho la fortuna di essere stato selezionato tra i partecipanti a questo progetto, in particolare tra i tre che correranno la Maratona di Firenze del prossimo 28 novembre.
Che sia stato un anno (ma anche ormai quasi uno e mezzo eh) molto particolare non c’è sicuramente bisogno di ricordarlo, e pensare che finalmente sia possibile anche il solo fantasticare sul poter partecipare a una gara in presenza (con tutti gli accorgimenti che nel caso si renderanno necessari, ovviamente) è qualcosa che davvero regala un po’ di serenità, riaccendendo la voglia di fare e di mettersi in gioco. È il pensiero comune emerso da ciascuno di noi runners, coach e organizzatori quando abbiamo fatto il primo incontro – ancora online – per conoscerci e parlare un po’ di quello che ci aspettiamo da questa esperienza. Nelle prossime settimane e mesi lavoreremo duro per arrivare preparati al giorno della gara, ma è ovviamente con lo spirito del divertimento che ci alleneremo, sposando la filosofia DoMore che è propria di Runlovers da sempre e che non significa soltanto andare più forti, ma soprattutto fare di più per stare meglio, che sia un miglioramento di tempo o del proprio benessere mentale, poco importa.
Oltre al sottoscritto, a Firenze il 28 novembre ci saranno Katia e Giorgio, mentre Benedetta, Carlotta e Luigi correranno a Bologna il 31 ottobre.
Te li presento, perché ciascuno ha una sua storia che vale una maratona, e soprattutto perché ciascuno di loro (di noi, perché ci sono anche io in mezzo) non è tanto diverso da chiunque altro. Se riusciremo a tagliare quel traguardo e/o a raggiungere l’obiettivo che ci siamo preposti, è perché tutti possono, con un po’ di buona volontà e dedizione, portare avanti progetti ambiziosi.
Katia Ciaccio: milanese imbruttita doc (a suo dire!), con la corsa ha avuto un rapporto altalenante, soprattutto quando praticarla era una cosa imposta nelle ore di educazione fisica a scuola, poi pian piano ha cominciato a viverla con un’altra ottica (eh, da giovani le cose belle non si apprezzano mai) e le cose sono andate decisamente meglio. Ha già provato a correre la maratona, ma vorrebbe farlo in maniera più consapevole e con l’aiuto di un coach, in modo da arrivarci preparata al meglio delle sue possibilità e cercare di arrivare ad un risultato che possa renderla orgogliosa.
Giorgio Cappelli da Firenze (ma praticamente adottato da Milano): gira tantissimo per lavoro e si porta sempre dietro, ovviamente, un completo da corsa. Da un paio d’anni sogna di correre la Maratona della sua città, Firenze, e ha quindi provato a mettersi in gioco con il progetto di Dorelan. Saranno mesi impegnativi, ma è proprio quello che cercava: un nuovo stimolo per migliorare nella corsa e nella vita di tutti i giorni. Prepararsi per correre per la prima volta i quarantaduemilacentonovantacinque metri richiede molto in termini di pianificazione, ma è una cosa a cui si è abituato in tanti anni di spostamenti. Il suo motto è “dai ora, dai sempre” e direi che non poteva sceglierne uno più appropriato!
Benedetta Pastore, triatleta milanese: pratica sport (e lo pratica ad alto livello – fidati) da tanti anni. Nuoto, bici e corsa sono il suo pane quotidiano e da qualche anno è impegnata in molte iniziative sportive di beneficienza, sostenendo con le sue corse progetti di ricerca sulle malattie delle ossa (ed altre). Qualche anno fa, per uno dei suoi progetti, ha corsa “in facilità” la Maratona di Milano, ma non ne ha mai veramente preparata una e vorrebbe mettersi alla prova il prossimo 31 ottobre. Perché “ogni giorno presenta una nuova sfida , ed è bene cercare di divertirsi dando il massimo e non dimenticare il sorriso e la passione che lo sport ci regala!”.
Carlotta Ghislanzoni vien giù dalle montagne lombarde che sorridono alla Svizzera: porta nel cuore la neve e le vette e per anni passeggiare a quelle altezze le è stato di aiuto per saltare sempre più alta degli altri sotto rete. La carriera da pallavolista l’ha dovuta purtroppo interrompere per un infortunio alla spalla, ma lo spirito da sportiva è rimasto e la corsa ha trovato nella sua vita sempre più spazio e sempre più chilometri da fare, fino al raggiungimento della consapevolezza di voler correre una maratona. Raggiungere il traguardo di Bologna non sarà solo il compimento di un percorso personale, ma anche un modo per dire grazie a tutte le persone che “le hanno passato la borraccia lungo la maratona della vita”.
Luigi Mongelluzzo da Roma: ha un passato (e un fisico, lasciamelo dire) da nuotatore. La corsa è arrivata da grande, dopo la nascita di suo figlio, prendendosi prepotentemente sempre più spazio e facendogli sentire quasi la necessità di arrivare a coprire la distanza regina. Aveva anche già deciso quale: Roma 2020, la Maratona della sua città, ma come ben sappiamo non si è potuta svolgere e lui si è ritrovato, dopo aver corso anche qualche lunghissimo, con l’amaro in bocca. Bologna sarà per lui l’occasione che aspettava.
Pietro Paschino da Porto Torres: beh qualcosa su di me forse avrai avuto modo di leggerla di già, se bazzichi qui su Runlovers da un po’. Ho corso e raccontato diverse volte la gara Regina e le tante, altre, occasioni in cui ho avuto la fortuna di divertirmi in giro per il mondo. Mi sono candidato per il progetto Dorelan perché, per una volta, vorrei mettere in primo piano anche l’aspetto tecnico e provare a correre di nuovo al meglio delle mie possibilità i quarantaduechilometricentonovantacinquemetri, cercando di stare nuovamente sotto le tre ore. È un obiettivo ambizioso e ne sono consapevole: sono trascorsi diversi anni da quando ci sono riuscito l’ultima volta e forse sono troppo vecchio per pensare di riuscirsi, ma è anche per questo che ho pensato fosse bello riprovare, perché ogni tanto è bello anche dirsi “eh no caro mio, ti sbagliavi”. Firenze, poi, era già in lista da tempo, non potevo sperare di meglio!
Nelle prossime settimane cominceremo ad allenarci seguendo i consigli dei nostri coach: Ivan Risti per la Maratona di Bologna e Fulvio Massini per la Maratona di Firenze. Il caldo si avvicina ma non saranno certo tre o quattro gradi di troppo a darci del filo da torcere! Farai il tifo per noi?