La prima volta che partecipai a una gara di trail running mi resi conto che per tutto il tempo ebbi in testa due domande:
1. Cosa mi è venuto in mente?
2. Dove si compra tutto questo abbigliamento fichissimo?
La prima domanda resta tuttora irrisolta.
Poi – dopo due piatti di pasta e due birre – mi resi conto che c’era una terza domanda che era rimasta sopita nelle ore precedenti e che mi incuriosiva sempre di più: come si organizza una gara del genere? Dalla logistica al budget, mi sembrava un’impresa impossibile sotto ogni aspetto.
In questo settore ci sono le gare grosse: atleti di fama internazionale, migliaia di partecipanti, decine di sponsor, un indotto di centinaia di migliaia di euro. E poi ci sono le gare piccine: sono proprio queste le gare che per essere organizzate necessitano spesso più impegno, perché un team molto piccolo (in alcuni casi quasi una one-man-band) si deve occupare di ogni cosa.
Ho conosciuto Giuliano Obertelli un paio di anni fa, proprio in occasione del Ferriere Trail Festival da lui organizzato. Poi nei mesi scorsi mi è capitato di correre insieme a lui e allora ho pensato che potesse essere interessante trasformare le mie curiosità in una chiacchiera utile a tutti.
L’intervista
SL Ferriere Trail Festival, come e quando è nata l’idea?
GO L’idea nasce nel 2015, anzi, forse prima. Ho iniziato a fare le prime gare di trail nel 2013 ed essendo nato e cresciuto a Ferriere è stato per me immediato immaginare il piacere di una competizione su quei sentieri a me così cari.
Abitualmente acquistavo scarpe e abbigliamento trail nel negozio sportivo storico di Piacenza, di proprietà di un caro amico: fu così, tra una scarpa e l’altra, che gli parlai di questo mio sogno. Proprio lui sarebbe poi divenuto il nostro primo sponsor.
Il passo successivo fu quello di proporre l’idea alla Pro Loco del paese e tutti ne furono entusiasti (immagino non ci siano troppi svaghi nella ridente Ferriere, ndr). Individuai infine in una neonata società sportiva piacentina il partner ideale per l’organizzazione di questa avventura tutta nuova. Così nel 2017 abbiamo corso la prima edizione del Ferriere Trail Festival.
SL Parliamo del nuovo progetto TVGT101, un mostro sacro da 101 km: se non erro è stato tracciato nel 2020 ma tutto è stato inviato al prossimo anno, raccontaci.
GO Avevo fin dal principio il desiderio di fare un tracciato molto lungo. Ho preferito però essere prudente, iniziando con percorsi più brevi e più facili da gestire. Dopo aver rodato il FTF per tre anni sulle distanze 20k, 31k e 54k sentivo che l’ingranaggio iniziava a reggere e che potevo finalmente pensare alla mia ultra, realizzando il desiderio di collegare la Val Nure alle vicine Val d’Aveto e Val Trebbia.
Sarebbe stato troppo ambizioso per dei “piccoli” come noi fare tutto subito. Come già sai il percorso della 101k è stato tracciato nel 2020 e avrebbe dovuto andare in scena nel 2021: abbiamo capito però che sarebbe stato un rischio troppo grande giocarsi la carta del debutto a questo giro, vista la complessità della situazione pandemica attuale. Il percorso c’è e noi siamo pronti per il prossimo anno. Nel frattempo – per complicare un po’ le cose – nell’ottobre del 2020 una piena del fiume Trebbia ha fatto crollare un ponte sul quale si deve transitare obbligatoriamente nella gara da 101 km. Tutt’ora non è ancora stato ripristinato.
SL Organizzare una gara del genere richiede moltissimo impegno: tempo, denaro, persone. Come funziona?
GO Se lo vuoi fare seriamente, senza mettere in pericolo gli atleti e a prescindere dalla lunghezza dei percorsi, questa cosa richiede tutto l’impegno possibile da parte di chiunque sia con te nel progetto. Nel nostro caso siamo solo due. Per tutto l’anno ci occupiamo di tutto ciò che concerne la gara, dalla burocrazia alla ricerca sponsor: perché le sole entrate delle iscrizioni non coprirebbero mai tutti i costi. Poi, circa un paio di mesi prima della gara, si inizia ad uscire sui sentieri in ispezione. Dopo la stagione invernale iniziamo subito a cercare amici e volontari per rendere i sentieri praticabili. Solitamente riusciamo a reclutare 4-5 persone che ci danno una mano, senza il loro aiuto sarebbe impossibile fare tutto.
SL C’è qualcosa che è andato storto nella prima edizione? Qualche imprevisto al quale semplicemente non avevi pensato?
GO Ti racconto un aneddoto, che ci fa sorridere ancora oggi. Una parte del percorso della 54k attraversa per diversi chilometri prati meravigliosi frequentati da decine di mucche al pascolo (nelle precedenti edizioni la gara si teneva a fine luglio). Ecco, nel 2017 i nostri amici bovini hanno mangiato gran parte delle bandelle segnaletiche che avevamo appeso agli alberi il giorno prima! Per fortuna nell’ultimo controllo, la sera precedente la gara, ce ne siamo accorti e abbiamo passato la notte a ri-tracciare quella parte di percorso. Questa esperienza mi ha insegnato che siamo sempre noi ospiti del territorio e non viceversa.
SL Un consiglio a chi volesse cimentarsi nell’impresa di organizzare un trail?
GO Quello che mi sento di dire è che da soli non si arriva da nessuna parte. La complicità e la collaborazione di altre persone che credono nel progetto quanto te è fondamentale: perché imprevisti, stress e stanchezza sono demotivanti e possono portarti a mollare tutto. È necessario inoltre conoscere molto bene il territorio e i suoi abitanti poiché, essendo queste gare spesso svolte in località remote, si deve essere bene accolti e non ci si deve imporre. Un punto sul quale sono molto severo con la nostra organizzazione è la pulizia: entro pochi giorni dalla fine della gara i sentieri devono essere puliti come se nulla fosse accaduto.
Se si desidera organizzare una gara di qualità, l’impegno è per tutto l’anno: perché un evento va coltivato e nutrito, soprattutto in termini di comunicazione e sponsorship.
SL Ecco, hai toccato uno dei punti fondamentali. I grandi eventi del settore possono contare su sponsor che coprono molti costi: qual è la difficoltà maggiore per un evento piccolo come il FTF?
GO Grande evento, grande sponsor. Piccolo evento, piccolo sponsor. Purtroppo è una triste verità e le difficoltà sono enormi: non ti nascondo che a volte abbiamo contribuito personalmente per non far mancare nulla agli atleti.
SL Per quello che può valere ti posso confermare che nelle edizioni a cui ho partecipato io non è mai mancato nulla: prima, durante e dopo la gara mi sono sempre sentito curato e accudito. Sono molto affascinato dall’operazione di tracciamento del percorso: come nasce? quanto conoscevi già e quanto è nato successivamente?
GO Il tracciato ad anello della 54k è nato dalla mia personale conoscenza del territorio che, riunendo tutte le cime più alte della Val Nure, ben si prestava a un percorso trail. Va da sé che ho ricavato le due gare minori parzialmente dal medesimo percorso.
SL Se potessi avere qualcosa che ancora non c’è nel FTF, cosa vorresti? C’è un obiettivo in particolare che vorresti raggiungere?
GO Il mio desiderio più grande è che la TVGT101 abbia in futuro la visibilità che merita nel calendario trail nazionale. Lo so, l’Appennino non raggiunge le altitudini delle Alpi, ma i paesaggi sono comunque impegnativi e magnifici allo stesso tempo.
SL Qual è la parte più divertente nell’organizzazione e gestione della gara? E quella più faticosa?
GO Di divertente non c’è quasi nulla: tutto è sforzo, stress, impegno e sacrificio. Ma vedere gli atleti sorridenti e soddisfatti per ciò che hanno vissuto ci dà grande soddisfazione, ci ripaga di ogni sforzo e ci spinge a fare sempre meglio!
SL Pizza o carbonara?
GO Pisarei e fasò, come quelli che le nostre volontarie iniziano a preparare a mano due mesi prima della gara, per offrire ad atleti e accompagnatori un pasta party esclusivo e locale.
Un nuovo inizio
Insomma – come sospettavo – un progetto del genere richiede lacrime e sangue. Però quest’anno, complice anche l’annullamento di gare più blasonate, molti top runner come Alex Baldaccini o Stefano Rinaldi si sono presentati alla linea di partenza del FTF e moltissimi atleti hanno scoperto questa gara, tanto che l’organizzazione ha dovuto per la prima volta chiudere le iscrizioni in anticipo causa del numero elevato di richieste.
È bello vedere così ripagato l’impegno di chi ci mette prima di tutto una grande passione e un cuore enorme: ci si vede il prossimo anno al FTF!
(All photos by HLMP Photo, courtesy Ferriere Trail Festival)