Quando si nomina Glycerin, è un po’ come parlare di un’istituzione. Il modello di punta per ammortizzazione e comodità di Brooks è, infatti, una scarpa che quasi ogni runner conosce, di nome o di fatto. Una scarpa che si è imposta nel mercato come compagna di allenamenti lunghi decine di chilometri e che è passata “a lacci alzati” sotto ai gonfiabili d’arrivo di moltissime maratone. Insomma, tutto questo per dire che sai bene di cosa stiamo parlando.
In una visione più ampia, le Brooks Glycerin nascono – come idea progettuale del brand statunitense – per infilarle ai piedi, iniziare a correre e non pensarci più: «La corsa ha un potere che viene da quel momento in cui la corsa stessa è così bella – dice Brooks -, così perfetta, così liberatoria che ti dimentichi completamente dei tuoi piedi e la tua mente va altrove. È in quello stato che trovi il potere – il potere di cambiare un giorno, una vita e sì, anche il mondo. Noi crediamo in quel potere e nell’effetto benefico che trasmette!».
Sotto questa luce Brooks ha fatto un passo in più verso la semplificazione, per dare una risposta ai runner anche in fase di scelta della scarpa. Sappiamo bene infatti che Glycerin è una scarpa adatta a chi ha un appoggio neutro. Ma se invece hai bisogno di maggiore sostegno, verso che prodotto andare?
La risposta, fino all’anno scorso, erano le Transcend 7. Di fatto molto simili alle Glycerin 18 ma dotate del sistema GuideRails, capace di dare sostegno nel momento in cui serve.
Nasce ora il “Sistema Glycerin”
Brooks ha presentato oggi, 1 febbraio, due prodotti con lo stesso scopo. Dalle ceneri di Glycerin 18, nasce Glycerin 19 e, da Transcend 7, nasce Glycerin GTS 19 – dove GTS sta per “Go To Support”.
Entrambe le scarpe, come detto, partono dalla stessa filosofia progettuale e sono praticamente identiche in alcune parti come, ad esempio, la tomaia realizzata in Double Jacquard Mesh e la linguetta, nello stesso materiale, con un sistema a calzino che la vincola al piede impedendone gli spostamenti.
L’intersuola di Glycerin 19 è totalmente in DNA Loft (la mescola più morbida di Brooks) mentre la Glycerin GTS 19, oltre a DNA Loft, vede anche l’aggiunta del sistema GuideRails in BioMoGo DNA.
La scelta quindi è semplice:
- Se cerchi ammortizzazione, morbidezza e flessibilità: Glycerin 19.
- Se cerchi ammortizzazione, protezione e stabilità: Glycerin GTS 19.
Abbiamo avuto in test le scarpe già da qualche giorno, quindi vediamo i due modelli più in dettaglio.
Brooks Glycerin 19
Appena le metti ai piedi percepisci una sensazione di “casa”. È un po’ come stare in pantofole sul divano, con i piedi sollevati, mentre guardi una serie tv, solo che ti stai preparando per uscire a correre. Infatti, pur essendo comode, fanno sentire il piede correttamente fasciato: in modo sicuro ma non percepibile.
L’allacciatura è ferma, il piede è comodo e al sicuro, e tu parti.
Fin dal primo passo si percepisce chiaramente un equilibrio molto marcato tra le diverse componenti della scarpa: tutto concorre per farti sentire a tuo agio, quasi veramente a farti dimenticare che hai delle scarpe ai piedi.
Nel comportamento dinamico, gli elementi che più ci hanno colpito sono la flessibilità e la morbidezza. Questo modello pesa 289 grammi (nella versione da uomo) o 255 grammi nella versione da donna, ma ti sembra quasi di non sentirle. Merito sicuramente del bilanciamento, di tutte quelle parti che non senti ma ci sono (imbottitura, tomaia, soletta) e di un’ammortizzazione che non “stordisce” il piede nella fase di appoggio. Appoggio che, con i 10 mm di drop, risulta confortevole e tradizionale con una rullata leggermente spostata dietro al mesopiede.
Una menzione speciale va fatta proprio all’intersuola in DNA Loft. Il materiale bilancia perfettamente l’ammortizzazione della scarpa, rendendola facile, flessibile, prevedibile e comoda.
Probabilmente non è la scarpa perfetta se cerchi la secca reattività di una scarpa da dedicare ai lavori più veloci ma, per le sue caratteristiche di leggerezza percepita, sa essere molto divertente quando decidi di accelerare.
Con un prezzo di listino di 170 € si posiziona nel segmento top di gamma delle calzature da running. Non è una scarpa economica, ma certamente vale la spesa, soprattutto perché stiamo parlando del modello di punta per quanto riguarda il “Cushioning” in casa Brooks.
Brooks Glycerin GTS 19
A guardarle fianco a fianco, ci sono poche differenze estetiche fra Glycerin 19 e Glycerin GTS 19: le GTS montano il GuideRails, il sistema di correzione della falcata che interviene solo quando la tua impostazione di corsa rischia di mettere a repentaglio la salute delle tue ginocchia e caviglie. Brooks lo monta sulle sue scarpe con supporto che, per definizione, sono quelle anti-pronazione o antisupinazione. Ma GuideRails è qualcosa di più raffinato e sottile: per semplificare e spiegare, si tratta di un sistema che non entra in azione finché il tuo piede non ruota oltre una soglia che potrebbe trasmettere movimenti pericolosi al resto del corpo, partendo dalla caviglia e arrivando al ginocchio e poi all’anca.
Il bello di questo sistema è che, a differenza del vecchio concetto di sostegno, non è sempre attivo e quindi per la maggior parte del tempo la Glycerin GTS 19 si comporta esattamente come una normale Glycerin. A questo punto potresti chiederti secondo quale criterio scegliere fra le due.
Facciamo un esempio: nel caso volessimo variare la distanza di allenamento, magari alternando sessioni medio brevi a sessioni lunghe. Perché non ipotizzare l’impiego di entrambe secondo quelle che risultano essere le esigenze biomeccaniche del nostro corpo?
Se immaginiamo di allungare i chilometri da percorrere nelle nostre sedute possiamo ipotizzare con buona sicurezza un aumento delle “deviazioni” rispetto all’asse ideale di corsa del nostro corpo.
È qui che la famiglia Glycerin 19 e Glycerin GTS 19 ci viene incontro fornendo l’esperienza di corsa perfetta per ogni esigenza.