A Firenze si corre una Maratona… Da sogno!

Domenica scorsa a Firenze il nostro Team di runner, nato grazie alla collaborazione tra Dorelan e le Maratone di Firenze e Bologna, ha portato a conclusione il progetto iniziato qualche mese fa, tagliando il traguardo della città dei Medici e chiudendo quindi il cerchio del percorso. Katia, Giorgio e Pietro si sono ritrovati a correre in una giornata pressoché perfetta per una lunghissima distanza come la Maratona, nonostante le previsioni meteo non fossero delle migliori e la prospettiva di gara era quella di un evento bagnato. Così non è stato, fino alla fine della mattina almeno, e i nostri runner hanno potuto correre sotto il sole che ha illuminato Firenze in una mattina molto fredda ma col cielo terso. Ad accompagnarli lungo il percorso il bel tifo presente in tanti punti della città toscana, lungo i quali era possibile focalizzare questo o quel suggerimento dato dal Coach Fulvio Massini, che ha curato la preparazione tecnica dei tre atleti, supportandoli anche nell’aspetto della nutrizione e nella gestione del riposo insieme al team Dorelan che ha dato consigli su come sfruttare al meglio il materasso ReActive.

Katia: Sono partita davanti ai palloncini delle quattro ore molto ottimisticamente, anche se non ho mai chiuso nella mia vita una maratona o una mezza maratona con un tempo medio di 5.40 al chilometro. Penso che arriverà quel momento in cui in preda a stanchezza ed affanno li vedrò sorpassarmi ed a malincuore scoprirò che sarà sempre troppo presto. Però secondo quanto studiato con il Coach Fulvio questo dovrebbe essere il passo da tenere, e decido di provare. Partiamo, si chiacchera con gli altri di questo gruppetto che si è formato già dopo un paio di chilometri, le gambe girano e i primi dieci chilometri se ne vanno così in fretta che non mi accorgo nemmeno di averli chiusi con una media di 5.30 al km, decisamente più veloce del previsto! Il clima è decisamente più caldo del previsto, quindi mi svesto dei manicotti e continuo a correre, entriamo nel parco e c’è un po’ di tifo inaspettato dei ragazzi del vecchio Nike Running Club che danno la carica. Passa la Mezza Maratona e passano anche i venticinque, sto sempre andando al passo previsto senza grossi problemi, mi sento bene e continuo ad andare. Al trentaduesimo arriviamo alla parte cittadina più difficile, quella un po’ più spoglia di persone. Arrivo al ristoro del trentacinquesimo, mi fermo un attimo, mangio qualcosa e riparto e anche se Pietro mi aveva detto di non guardare l’orologio ora ne sento la necessità. Mi dice che ho ancora tre quarti d’ora per arrivare sotto le quattro ore, il mio obiettivo sognato a lungo, e forse ce la posso davvero fare. Ancora un po’ di energie le ho. Continuo a correre, trentottesimo, ormai ce la faccio, mica mi posso perdere questa occasione? Al quarantesimo sono davvero stanca, ma nelle vie del centro cittadino si iniziano a vedere le mura a righe del Duomo illuminato dal sole, non fermarti Katia, non camminare, senti il tifo, guarda quella bambina, dalle il cinque forza che riesci, son solo cinquecento metri non ci credo che non ce la fai, dai che ce la fai, ce la fai! Ce l’hai fatta!

Grazie Firenze Marathon, grazie a tutti i sorrisi, grazie a chi c’era, grazie a chi tifa, grazie a chi ride e ti fa ridere, siete tutti dentro a quei chilometri di pensieri che resteranno nel mio cuore.

Giorgio: Alla partenza ancora non mi sembrava vero di essere lì per la prima regina, io, che ho iniziato a correre con costanza da pochi anni, a fare una Maratona. E che Maratona poi, quella di Firenze, nella mia città! Ero molto emozionato, sono arrivato sulla linea di partenza carico e deciso a godermela al meglio. Dalla partenza fino alla Mezza è stato un correre tranquillo, senza grosse difficoltà, e tutto è andato bene – anche se ho iniziato a sentire un po’ di fatica – fino al trentesimo, ma poi la stanchezza si è iniziata a far sentire in modo insistente e mi è toccato rallentare, forse anche troppo. Avevo in mente di correrla con un tempo migliore di quello che stavo per andare a realizzare, ma in quel momento ho anche pensato che il mio primo obiettivo era quello di terminarla, era la mia prima maratona e tutto ciò che desideravo era tagliare il traguardo. Ho ripensato ai consigli di Fulvio e ho cercato di stare concentrato fino alla fine e dopo gli ultimi cambi di direzione cittadini ecco finalmente il traguardo. Arrivo tagliando le braccia al cielo, c’è la mia famiglia ad aspettarmi, mi hanno supportato e sopportato in questi mesi di allenamenti e come me non vedono l’ora che faccia questi ultimi metri, ed ecco che ci sono, taglio il traguardo e sì, sono un Maratoneta! Non ho raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissato forse anche perché troppo ambizioso, ma son sicuro ci saranno altre occasioni per raggiungerlo, perché fatta la prima mica mi posso fermare ormai!

Grazie ancora al supporto di Dorelan ed ai consigli per riposare meglio, davvero prezioso il materasso Reactive pensato e progettato per gli sportivi, grazie al Coach Fulvio Massini che mi ha preparato per correre la mia prima Maratona, e a RunLovers che ci ha ospitati per raccontarla!

Pietro: quella di Firenze sarebbe dovuta essere la mia decima Maratona (e lo è effettivamente stata) e per la prima volta da quando corro i quarantaduemilacentonovantacinque metri ci sono arrivato con l’obiettivo di farli sotto le tre ore, per cui negli ultimi mesi tutti gli allenamenti, la dieta e molti aspetti della mia vita si sono concentrati su questo obiettivo. Nonostante questo, forse anche perché le previsioni meteo erano poco promettenti e il sabato è piovuto a dirotto per tutta la giornata, sono arrivato alla partenza molto tranquillo e senza grosse aspettative, deciso ovviamente a correre al meglio delle mie possibilità, ma senza rischiare chissà cosa. In griglia incontro il mio amico Angelo, che è normalmente molto più veloce di me, con cui scambiamo due chiacchiere e con cui iniziamo a correre, uno accanto all’altro e insieme ad un gruppetto di altri runner, per i primi chilometri. All’ingresso del Parco delle Cascine siamo ancora affiancati, ma siamo decisamente più veloci di quanto dovremmo (o meglio, di quanto dovrei), quindi lascio che Angelo vada al suo passo e io cerco di mantenere il mio, il più possibile senza guardare l’orologio e solo seguendo la sensazione dello sforzo, come suggerito da Fulvio durante gli allenamenti. La tattica si rileva un’arma a doppio taglio, perché intorno alla mezza vedo che sono andato decisamente troppo forte, ma ormai è andata così. Continuo a correre a sensazione ma ogni tanto butto lo sguardo verso l’orologio, passo i trenta chilometri dopo due ore e due minuti, ancora troppo forte. Entriamo nella parte più ostica del tracciato, quella che fa un sacco di cambi di direzione in città, entra nello stadio (che bello correre sul tartan, ma che peccato non ci sia tifo, avrebbe aiutato tantissimo) e poi va verso il cavalcavia tra il trentaquattresimo e il trentacinquesimo chilometro. Non lo temo molto, l’ho già fatto in allenamento ed è un ostacolo che – almeno nella mia testa – è meno difficile da affrontare delle continue curve, salitine e discesine di questi due chilometri che mancano per arrivarci. In effetti, passo il cavalcavia abbastanza tranquillamente e poi per fortuna si entra in città. Inizio a sentire un po’ di crampi, rallento fino a che non spariscono e ora guardo l’orologio. Se continuo con questo passo riesco comunque a finire entro le tre ore, sono andato troppo forte fino ad ora e ne sto pagando le conseguenze, avrei dovuto prestare attenzione e invece, nonostante sia la decima Maratona, mi son lasciato fregare dall’adrenalina. Ma l’esperienza mi dice che ormai è finita, che sto abbondantemente sotto il mio obiettivo e che posso persino permettermi di arrivare sulla finish line facendo una cosa che ho desiderato fino ad ora e non mi era mai riuscita: fare un salto di trionfo mentre taglio il traguardo. Al traguardo c’è Fulvio, mi abbraccia e mi dice che son stato bravo, ed io penso che se non è stato destino è quantomeno ironico che sia arrivato a correre una Maratona da sogno in un evento sponsorizzato da Dorelan!

Grazie a Fulvio Massini per i consigli su allenamenti e nutrizione, grazie alle Maratone di Firenze e Bologna, grazie all’impegno di Ruben ed a tutto il team di Dorelan ReActive per il supporto di questi mesi, e soprattutto grazie a te per averci seguito e sostenuto in questa avventura!

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