1001 consigli per la corsa

Sono davvero 1001 (anche se te ne proponiamo molti meno) e sono consigli utilissimi, ironici e pratici per correre meglio. Da tenere sempre a mente

Il titolo era troppo bello per cambiarlo e allora l’ho lasciato così: “1001 Running Tips” è il libro di consigli scritto da Robbie Britton, un ultrarunner e coach inglese che evidentemente ama dispensare consigli. Anzi: dovrei dire “fortunatamente”, perché lo fa in tono informato ma anche ironico allo stesso tempo. In una comunità come quella dei runner in cui molto spesso ci si prende troppo sul serio, sapere essere leggeri merita attenzione. Non farti trarre però in inganno: il modo in cui Britton scrive e consiglia non sminuisce l’importanza dei suoi suggerimenti, anzi. Siamo abituati a toni spesso eroici ed eccessivamente motivazionali e uno dei tanti pregi di questo libro è quello di riportare sulla superficie terrestre il senso della corsa, senza però sminuirne il messaggio.

E ora partiamo con i consigli.

Nr 0001

Scherzo! Non ho neanche controllato che siano davvero 1001 ma mi fido. Ne ho scelti invece alcuni, per farti capire il tono e per farteli assaporare con calma, perché leggendone certi potresti pensare che non dicano molto ma se poi li lasci riposare un po’ in testa ne capirai la profondità. E la sottile ironia.

LE BASI

  • Qualsiasi sia il ritmo con cui corri e qualunque la superficie su cui corri, se vuoi definirti un runner va benissimo. Se stai solo camminando sei un camminatore e va bene anche questo.
  • Allenarsi è importante, anche se non lo posti su Strava. E se non lo posti è giorno di riposo, e va bene anche quello.
  • Il miglior equipaggiamento è quello che hai già. Non ci sono calze a compressione, scarpe con piastra in carbonio o capellini alla moda che possano sostituire un solido allenamento.
  • Vai nel parco della tua città e corri o cammina. È pieno di gente interessante e, anche se non è una gara, puoi competere. Ha senso, no?
  • Sorridi: correrai più forte. Funziona per Eliud Kipchoge, anche se magari non è il principale motivo della sua impressionante carriera di maratoneta.
  • Correre a lungo va sempre bene e se completi una 100 miglia di certo riceverai molti complimenti. Ma anche raggiungere il tuo massimo potenziale su distanze molto più brevi può essere altrettanto gratificante.
  • Se ti capita di infortunarti non vedere la cosa come una disgrazia che interrompe le tue buone intenzioni di muoverti. Vedilo solo come un “Benvenuto nel club”.
  • Ci sono molti modi per monitorare la tua corsa, dal ritmo cardiaco alla percentuale di lattato. Ma il modo più efficace è quello di affidarsi alla propria percezione, altrimenti detta “percezione dello sforzo fisico”.
  • Quando si inizia, è più importante uscire a correre con costanza e basta invece che tentare in qualsiasi sessione di fare cose diverse e sfidanti. Inizia cercando di correre per almeno 30 minuti senza fermarti, all’inizio può bastare.

L’ALLENAMENTO

  • Anche se segui un piano di allenamento personalizzato che qualcuno ha fatto per te, si tratta pur sempre di qualcosa di dinamico e che può cambiare. Quello che ti va bene una settimana potrebbe non andare più bene la settimana successiva e potrebbe anche succederti di progredire anticipando il programma di allenamento.
  • Uno dei più comuni errori è sottovalutare l’allenamento facile. Secondo il professore Stephen Seiler, l’allenamento sottosoglia è ciò che distingue l’amatore dal professionista. Questo tipo di allenamento deve essere la base della tua preparazione.
  • Si pensa che conti solo aumentare la distanza e basta ma in verità non serve a niente se non la si associa al sonno, al recupero e a sessioni di allenamento più rilassate.
  • Non pensare solo al tempo che impieghi nella corsa ma anche a quello che intercorre fra un allenamento e un altro. Se corri ogni giorno è importante il momento in cui lo fai: correndo un giorno alla sera e quello dopo al mattino lascerai riposare il tuo corpo solo 12 ore; se lo farai la sera dopo ne saranno passate 24.

L’ALIMENTAZIONE

  • Allenamento e nutrizione sono profondamente legati. Quello che va bene per Ron può non andare bene per te e conta anche quello che succede in gara: puoi mangiare 8 gel seduto sul divano e digerirli ma la stessa cosa potrebbe non succedere mentre corri una maratona. Prova a mangiarli durante una sessione di interval training e se li reggi, allora li reggi anche in gara.
  • Ai punti di ristoro e ai check-point sii veloce ma non esagerare. Se hai bisogno di qualche secondo in più per mangiare un boccone o per bere qualcosa di caldo immaginalo come tempo che serve alla successiva sessione di corsa, non come tempo sprecato.

LA GARA

  • Fidati della coda al bagno. Più ti avvicini alla coda per usare il bagno, più sei disposto a rinunciare. Metti che ne hai 4 davanti a te: il primo, pensi, si leggerà anche il giornale e gli altri finiranno la carta igienica. Invece succede che due rinunciano e un altro doveva solo fare la pipì e in meno che ti aspetti sei dentro.
  • La grande ultrarunner americana Ann Trason diceva: “Le ultramaratone sono solo una gara gastronomica con un po’ di corsa dentro”. Tienilo sempre a mente, soprattutto quando corri una ultramaratona.
  • Il modo più veloce per finire una ultra non è sempre quello di avanzare alla massima velocità. Pensaci un attimo.
  • Più lunga è un’ultra-maratona, meno c’entra la preparazione fisica e più invece importano altri fattori. Lo stato fisico è il tuo potenziale, non la tua prestazione.
  • Partire in modo conservativo funziona bene per diverse ragioni: ti permette di bilanciare meglio le energie e come alimentarti in gara e soprattutto ti fa decelerare meno nella seconda parte di gara. Inoltre ti permette di sperimentare l’elettrizzante sensazione di superare un sacco di gente che sta implondendo.

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