È lontanissimo il biennio 2013-14 quando il kenyano Wilson Kipsang era stato nominato maratoneta più forte del mondo per aver vinto tre major e per aver stabilito a Berlino il record del mondo in 2h 3′ e 23″, anche se restò imbattuto per solo un anno. Già a gennaio scorso infatti Kipsang era stato sospeso per non essersi presentato a diversi controlli antidoping e ora è giunta la sentenza: 4 anni di squalifica dalle competizioni.
Le accuse
Kipsang non è stato trovato tecnicamente positivo al doping: non si è presentato però ai controlli di routine e casuali, adducendo in un caso anche la scusa di non avervi potuto prendere parte poiché coinvolto in un incidente stradale che si è poi rivelato inesistente (o meglio: la prova fotografica allegata come prova da Kipsang si riferiva a un incidente avvenuto in una data diversa da quella in cui sosteneva di essere stato impossibilitato a presentarsi al test).
La squalifica interviene quando un atleta non si presenta ai test per almeno tre volte nell’arco di 12 mesi. Nel caso specifica Kipsang non si è presentato tra aprile 2018 e maggio 2019 per ben quattro volte, rendendo impossibile ai giudici di World Athletics non squalificarlo.
Non è il solo
La lista degli atleti kenyani squalificati per doping non conta purtroppo solo Kipsang: con lui c’è anche il campione olimpico del 2008 sui 1500 Asbel Kiprop, la vincitrice delle maratone di Boston e Chicago Rita Jeptoo e la medaglia d’oro in maratona alle Olimpiadi del 2016 Jemima Sumgong, anche lei squalificata per 4 anni.