Come molti runner ho un grande difetto, tra gli altri: non mi piace esclusivamente correre. Mi piace mangiare, per dire. Mi piace pure stare sul divano a guardare serie TV per ore, cedendo ogni minuto che passa parte della posizione eretta guadagnata millenni or sono.
E poi sai cosa? Mi piace andare in bicicletta, forse anche da prima che mi innamorassi della corsa: da anni giro felice in mezzo al traffico con una Cinelli Vigorelli, una bici da pista che non cambierei con niente altro tanto mi calza a pennello.
Sai qual è il guaio della bici da pista? Che non puoi mai smettere di pedalare. Lo so, a sentirlo la prima volta non ci puoi credere ma – credimi tu – non è poi così male, anzi molti ciclisti ci fanno il fondo invernale per migliorare la rotondità della pedalata. Io ci faccio tranquillamente anche i miei 70-80 km allegri, ma i problemi veri arrivano quando vorresti farti anche qualche salita e naturalmente qualche discesa.
Per farla breve: presto è diventato evidente quanto avessi estrema necessità di una bici da strada (che equivale a dire bici da corsa, anche se non sono ancora riuscito a farlo capire a mia madre).
Ti ho già parlato di Runaway. Runaway è il mio posto del cuore per il running e – soprattutto – per il trail running. Un posto dove ti consigliano al meglio e cercano il più possibile di trovare l’abbigliamento o l’attrezzatura ideale per te, che spesso non è quella ideale per me (e non perché io sia un tipo difficile, non solo perlomeno). Un posto come dovrebbero essere tutti i posti, per come la vedo io. Ok ma non stavamo parlando di bici? Ora ci arrivo.
Mentre ero intento a trovare la bici più adatta alle mie esigenze viene fuori che proprio da Runaway organizzano una serata per presentare un brand ciclistico nato nel 2015: Exept.
Quello che non avevo capito era 1. che Runaway diventasse da quel momento rivenditore ufficiale Exept e 2. che Exept fosse un brand di altissimo livello. Quella sera c’era tutta la crew di Exept a raccontare la loro filosofia, oltre che ovviamente a farci toccare con mano gli oggetti del desiderio. Sintetizzo la questione: Exept è l’unico brand al mondo (così pare, giuro che ho fatto ricerche) a produrre un telaio monoscocca in carbonio completamente su misura e personalizzabile; questo significa che puoi smettere di impazzire tra le decine di size chart di modelli e brand e chissà quale telaio farà al caso mio e quello mi piace ma la M è troppo grande e la S è troppo piccola e questo sarebbe perfetto ma ho una certa età e vorrei geometrie più rilassate eccetera. Exept offre un servizio sartoriale completo a tutti gli effetti e il telaio sarà progettato e prodotto – in pezzo unico – per te, intorno a te. E poi quando mi hanno detto che posso personalizzare completamente la colorazione del telaio ho capito che quel filo di bavetta che mi scendeva dalle labbra iniziava a diventare leggermente imbarazzante.
Resta inteso che anche tutto l’allestimento è personalizzabile in ogni suo componente: dalle ruote al gruppo di trasmissione, dalla sella al cockpit, dal nastro manubrio fino alla più piccola vite.
Ora inutile girarci intorno: parliamo di un prodotto (servizio?) di altissima gamma e i prezzi sono – ecco – importanti. Ma per nulla fuori mercato se paragonati a telai equivalenti di molti brand più o meno blasonati presenti a catalogo, solo che questo è su misura per te. Infine aggiungo che periodicamente si organizzano delle piccole ride per testare le bici direttamente su strada: certo in quel caso il telaio non è (ancora) su misura per te, ma viene fatto un accurato set-up in base alle tue misure biometriche. In totale continuità con lo spirito di gruppo di Runaway e delle sue uscite di running e trail.
Lo so, ora tu vuoi sapere di che colore l’ho presa. Non scherziamo: sono ancora un newbie di questo sport, non avrebbe molto senso iniziare da un prodotto di tale livello. Per ora mi godo la mia nuova Canyon Ultimate, che è nera opaca e va con tutto.
Tutti i dettagli che ti servono li trovi naturalmente sul sito Exept, ma se passi da Milano puoi anche entrare da Runaway a bere un caffè e toccare con mano quello di cui sto parlando (la mia preferita è quella bianco perlato e bronzo: un perfetto mix di eleganza e cattiveria tamarra, che non guasta mai).