Qualcosa nel clima è cambiato

Non ti pare che negli ultimi anni faccia meno freddo d'inverno? Non ti sembra di vestirti di meno nei mesi invernali? O di soffrire più il caldo d'estate?

Ultimamente mi chiedo spesso se il clima non è davvero cambiato. Non ricordi che in questo periodo dell’anno, anni fa, c’era più freddo? Non voglio trarne alcuna conclusione: constato solo che da qualche anno a questa parte mi capita di usare l’abbigliamento da running davvero pesante per poche settimane all’anno, in genere quando corro in montagna o quando nevica in pianura.

Anni fa – ormai più di 10 anni fa – esistevano addirittura i pants “Zero gradi”, per climi davvero rigidi. Forse esistono ancora, non so. Non mi sognerei più di andarci a correre perché sarebbero davvero troppo per le temperature che si incontrano.

Il mio è un punto di vista geograficamente limitato: vivo in pianura, sono abituato a inverni rigidi ed estati insopportabili. O forse dovrei dire “ero abituato”: oggi descriverei il tempo meteorologico nell’arco dell’anno come “Mite d’inverno e caldissimo d’estate”.

Parliamo di percezioni, è vero. E, ripeto, parliamo anche di una zona geografica estesa ma limitata: in altre parole, non tutti vivono in questa condizione. Verissimo: ma molti sì. Il clima milanese non è diverso, così come non lo è quello bolognese o fiorentino.

Correre con il freddo

Qualcosa è cambiato

Al netto del fatto che il clima è descrivibile oggettivamente (venti, temperature, umidità dell’aria ecc.) ed è percepito individualmente, è innegabile che qualcosa in questi anni è cambiato. Io non indosso i guanti da tanti anni. È vero che una volta li usavo spesso per andare in bici e oggi più che altro cammino (o corro), ma certi piccoli dettagli come questi mi hanno sempre dato la misura della quantità di freddo a cui (ero) sono sottoposto.

Analogamente per l’abbigliamento da running invernale: fatte salve le percezioni individuali di caldo e freddo (che possono variare anche tantissimo) ormai uso l’abbigliamento *invernale* pochi mesi all’anno, forse non più di un paio di mesi.

Se faccio questi discorsi non è per trarne conclusioni a livello globale: non ne ho né la competenza né la presunzione. Per tanti che hanno la mia stessa percezione, ne sono certo, ce ne sono molti di più che invece hanno più freddo di una volta o per i quali tutto è uguale.

Eppure

La mente umana è una macchina meravigliosa e in gran parte sconosciuta. Dentro la mente c’è la memoria. Il nostro rapporto con il clima è anche basato sui ricordi che ne abbiamo: quella volta che corsi e faceva molto freddo, quanto freddo faceva esattamente? E quanti anni sono che non provo più quel freddo?

Capirai che c’è molto poco di scientifico in questo approccio. Tra l’altro siamo molto inclini a fare confusione fra meteo e clima, che sono due cose completamente diverse: il meteo è l’osservazione puntuale e quotidiana (o comunque per limitati periodi) del tempo, il clima è quella generale, che valuta le variazioni su archi temporali molto più ampi delle 24 ore, fino a molti anni.

La memoria della temperatura funziona un po’ in due modi: come il meteo quando per esempio ricorda una giornata molto calda o molto fredda e come il clima quando ripensa all’inverno di un anno fa o di 10 anni fa. Il meteo registra anche picchi (in positivo o negativo) che possono non significare climaticamente nulla (una giornata in cui fa caldissimo su 364 in cui la temperatura è allineata con le medie annuali non sposta niente in termini generali) mentre il clima ha spostamenti meno repentini. Eppure è innegabile che non si tratti solo di percezione (ripeto: limitatamente a certe zone, può darsi che altre non abbiano visto cambiare di una virgola il meteo negli ultimi decenni): gli inverni sono meno rigidi, le estati calde, di certo più calde di anni fa.

Saggiamente lo chiamano “Climate Change”. Non più “Global Warming” come anni fa. “Climate change” non fornisce indicazioni in positivo o in negativo: non dice che la Terra è più o meno calda, ma solo che il clima globale è cambiato o sta cambiando.

Può essere insomma che continuiamo e continueremo a ricordarci corse fatte in giornate rigidissime. Ce ne saranno ancora, eccome. Eppure dal punto di vista climatico questo sta avvenendo in maniera molto meno uniforme o sempre più puntuale: ci sono insomma giornate molto fredde ma non periodi prolungati altrettanto freddi.

Percezione? Realtà? Cosa ne pensi? Hai la stessa impressione? Faccelo sapere nei commenti!

(Photo by Bill Oxford on Unsplash)

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4 COMMENTS

  1. D’estate mi sembra faccia più caldo, ma quello di cui sono sicuro è l’inverno. Poca neve e poca acqua. Questo nella valle in cui sono nato è evidente.
    Fino a 15/20 anni fa, un giorno si e uno no pioveva ora è raro.
    A Rho (dove abito ora) fino a 10 anni fa andare sotto zero di notte era lo norma (e le zanzare sparivano a inizio ottobre, dannati insetti), adesso raramente il termometro va in negativo se non di poco e per poche settimane.

    • Allora non sono il solo. Non sono (siamo) climatologi ma questi cambiamenti sono evidenti e misurabili. Che siano poi ciclici e magari non dipendenti da noi umani, chi lo sa. Grazie intanto!

  2. Verissimo. Io vivo in Emilia e corro tra le 5 e le 6 del mattino, tre anni fa c’erano albe in dicembre a -3/-5 che ti si crepava la faccia, l’anno scorso la temperatura più bassa che ho dovuto sopportare era +2 (sempre dicembre). Siamo a novembre e un paio di mattine fa c’erano 16 gradi!! Lo trovo terribile..

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