Avrei voluto spiegarti cos’è lo scialpinismo, dirti perché oggi, più che mai, è uno sport meraviglioso, dirti perché se ami correre amerai anche salire le montagne con gli sci e le pelli.
Poi ho parlato con Nadir Maguet, atleta della nazionale e del team La Sportiva, e ho capito che nessuno, meglio di lui, può spiegarti tutto.
Nadir, ci racconti chi sei?
Sono un atleta dell’esercito e faccio parte della nazionale italiana di scialpinismo. Vivo in Val d’Aosta e con il passare degli anni sono diventato anche un runner, prima nei vertical, poi anche nello sky race e sky marathon. Mi sono innamorato della corsa e ora non potrei starne senza: per me ogni sport ha la sua stagione e sono sempre felice di tirare fuori gli sci in autunno cosi come le scarpe da corsa in primavera.
Hai un percorso sportivo molto vario: hai fatto anche sci di fondo e biathlon, vero?
Sì, ho fatto tante cose, anche mountain bike, prima di trovare il mio mondo. Il filo conduttore per me è la libertà: quello che ti fanno provare il trail running o lo scialpinismo, dandoti la possibilità di muoverti quasi senza limiti tra le montagne, è unico. È quello che cerco quando faccio sport. E poi la solitudine, quella bella: io sono un festaiolo, amo i miei amici, ma ho bisogno di stare anche da solo e credo che la corsa in montagna e lo scialpinismo, per questo, siano perfetti. Libertà, solitudine, montagne: è quello che amo.
Perché un runner dovrebbe provare a fare scialpinismo?
Sono due sport con dei punti in comune, ma lo scialpinismo offre, in più, un’occasione unica per evadere dal caos e dallo stress quotidiano. Abbiamo uno stile di vita caotico e andare a sciare in pista non ti permette di sfuggire alla logica della nostra vita e delle nostre città, anche se sembra paradossale. Lo scialpinismo ti offre invece una fuga totale e se poi ti piace anche sciare, la parte della discesa non manca.
Come vivi il dualismo della passione e dell’agonismo?
Devono esserci entrambi, il piacere e l’impegno, altrimenti finirebbe tutto presto. È il mio fuoco. È chiaro che facendo gare le mie non sono gite della domenica, è anche una fatica, ci sono delle tabelle, dei sacrifici da fare, ma se riesci a far combaciare l’allenamento con le cose che ami, è perfetto. E per me è così.
Da un punto di vista delle prestazioni, è utile l’alternanza scialpinismo e corsa?
Per quanto mi riguarda soprattutto da un punto di vista mentale: alternare corsa e scialpinismo, in base alle stagioni, mi aiuta a trovare motivazioni e divertimento. Mi posso concentrare su esperienze e stimoli differenti. A livello fisico, essendo la corsa traumatica, lo sci mi aiuta a non avere infiammazioni e mi dà molta forza muscolare. In primavera devo ritrovare l’agilità e la leggerezza, ma ci metto poco. D’estate faccio anche molta bici, circa il 50% del mio allenamento. Solo correre, per quanto mi riguarda, non va bene.
E per una persona, già capace di sciare, che volesse provare, qual è il tuo consiglio?
Salire è facile: basta mettere le pelli e scegliere un percorso, ovviamente con la giusta attrezzatura. Può essere più difficile scendere, in base alle condizioni. Perciò io consiglio di iniziare vicino alle piste e man mano provare percorsi più “selvaggi”, magari facendo attenzione alle condizioni della neve. Sciare sulla crosta o sul ghiaccio è impegnativo, sulla neve morbida molto divertente e semplice. Alcune località, per esempio in Alto Adige o in Val d’Aosta, riservano delle piste agli scialpinisti.
Che cosa ami di più della corsa?
Il senso di leggerezza: bastano le scarpe e i pantaloncini, a volte nemmeno la maglietta. Esci di casa e vai. Lo scialpinismo è già più complicato.
Che scarpe usi?
La Sportiva Kaptiva sono le mie preferite; le Helios per l’allenamento e le VK per i vertical.
In quest’anno orrendo e particolare, dove correre e cercare di stare bene sono un imperativo ancora più sonoro, la libertà dello scialpinismo, lontano dagli impianti di risalita, potrebbe essere più preziosa che mai.
Cosa ti serve? sci e attacchi dedicati (si trovano anche a noleggio), scarponi da scialpinisno (vanno bene anche quelli da pista, per iniziare, a meno che non ti facciano male nella camminata) e infine casco e abbigliamento a strati (in salita si suda molto). E poi, importante, l’attrezzatura di sicurezza, che una guida alpina potrà facilmente insegnarti ad usare.
Ci vediamo sulla neve.