Una delle cose che stupisce di più del bellissimo documentario sul tentativo di correre una maratona in meno di due ore, anche noto come Breaking2, è il sorriso di Kipchoge nelle ultime centinaia di metri di corsa. Un atleta che sta spingendo non solo al suo massimo ma oltre i massimi mai registrati da ogni altro essere umano cosa fa? Sorride! Sembra anzi che lo sforzo disumano che sta compiendo non gli costi alcuna fatica e anzi, che si stia proprio divertendo. Deve trattarsi di una sua abitudine perché anche all’ultima Maratona di Berlino, dove ha stabilito il nuovo record del mondo, Kipchoge sorrideva durante gli ultimi chilometri.
C’è uno studio scientifico
Qualcuno l’ha notato e ha deciso di farci una ricerca. Non che l’intuizione gli fosse venuta guardando Kipchoge: la domanda a cui cercavano di dare una risposta era “Le espressioni facciali hanno qualche influsso sulla tecnica ed economia della corsa?”. Per dimostrarlo hanno preso 24 runner maschi e femmine e li hanno fatti correre per sessioni da 6 minuti ciascuna. Durante le sessioni i runner erano richiesti di fare espressioni facciali di segno opposto: alcuni dovevano sorridere, altri dimostrarsi sofferenti (cosa che gli deve essere riuscita decisamente più naturale). Altri dovevano essere semplicemente concentrati e altri, infine, rilassati. I risultati hanno confermato la tesi: chi sorrideva in maniera sincera (non solo con la bocca ma anche con gli occhi) ha ottenuto un’efficienza di corsa del 2% superiore a chi non sorrideva e si dimostrava anzi sofferente. E se il 2% ti sembra poco sappi che ottenerlo con il solo allenamento non è affatto semplice e veloce.
Uomini e donne
L’effetto benefico del sorriso pare – stando allo studio – essere più efficace per gli uomini, in particolare quando a chiedergli di sorridere è una donna. Dieci su tredici runner uomini hanno registrato miglioramenti nelle prestazioni, contro le sole quattro su undici donne. Il motivo sembra essere ambientale: le donne sono meno disposte a dimostrarsi sorridenti su richiesta, specie in un ambiente che non gli è familiare (lo dice chi ha condotto la ricerca!).
Quanto devi sorridere
Ammesso che sorridere quando vorresti piangere per lo sforzo serva a qualcosa, quanto spesso lo dovresti fare? Usando ancora Kipchoge come riferimento, i ricercatori hanno notato che a Berlino sorrideva per circa 30 secondi un paio di volte al miglio, cioè circa una volta al chilometro.
Dov’è il trucco?
Non c’è alcun trucco. La spiegazione parrebbe molto più semplice e comprensibile: sorridere induce uno stato di rilassatezza che riduce l’attività del sistema nervoso simpatico, con ripercussioni positive sulla frequenza cardiaca e sulla tensione muscolare.
La ricerca in questo senso sta muovendo i primi passi ma vale la pena di tentare, non credi? In fondo non ti stiamo dicendo che per correre più veloce devi portare in spalla uno zaino pieno di mattoni o che devi correre sulle ginocchia. Devi solo sorridere! E se non servirà a niente almeno verrai benissimo nella foto dell’arrivo ;)
(Via Outside Online)