I giorni storti capitano a tutti. Abbracciamoci: non siamo soli. La felicità – se esiste – non è una condizione di ininterrotto stato estatico e ciò che dovremmo tutti ricercare con ostinazione è piuttosto la serenità: uno stato di calma, di giusta distanza dai problemi, di equilibrio interiore. Eppure in certi giorni anche i più allenati a gestire (che non significa reprimere) i propri stati d’animo hanno dei cedimenti. In certi giorni ti senti uno straccio, non ti piace niente, non ti piaci per niente, odi tutti.
La buona notizia è che ci sono dei rimedi molto efficaci per rimetterti il sorriso in faccia e li consigliano degli psicoterapeuti.
1. La distanza emotiva
Sai cosa ti rende di cattivo umore? Allora isola i problemi in due gruppi: quelli che dipendono da te e quelli per cui non ci puoi fare molto. Lavora solo sui primi e cerca delle soluzioni. Spesso vediamo tutti i problemi come un unico esercito che ci attacca su un fronte compatto e invece è molto meno coeso di quanto sembri (e meno numeroso)
2. Prenditi cura di qualcuno o qualcosa
Fare del bene fa benissimo. Più in particolare, “prendersi cura” di qualcosa o qualcuno restituisce moltissimo. Possono essere i familiari o anche il giardino. O fare da mangiare, per qualcuno.
3. Fai qualcosa che ti fa stare bene
Ti sei occupato tutto il giorno di quello che *devi* fare. Sei scarico. Ora è il momento di dedicarti un po’ di attenzione facendo qualcosa che ti fa stare bene e che non c’entra niente con i tuoi doveri. Leggi, scrivi, guarda la tv, qualsiasi cosa.
4. Ascolta i tuoi sentimenti
Cosa ti fa stare male e ti rende triste? Dedica un po’ di tempo alla riflessione su come ti senti, isola le singole emozioni e lavora su una alla volta. Separa quelle affrontabili da quelle che non dipendono interamente o per niente da te. Lavora sulle prime trovando rimedi.
5. Parla con chi ti capisce
Quando si è tristi è naturale chiudersi in un atteggiamento di autoconservazione. Invece proprio in questi momenti bisognerebbe ricercare chi ci fa stare bene. Un amico, un affetto. Non c’è bisogno di parlargli del nostro stato d’animo: anche solo “parlare” può fare miracoli e distrarci.
6. Guarda in alto
Davvero! Alza la testa e guarda il cielo. È immenso e tu sei piccolo. Non è frustrante però pensarlo: ti rimette nella giusta proporzione con le cose. E poi è bellissimo.
7. Fai foto
Hai sempre quel cellulare in mano, usalo! La chiamano “Mindful Photography” ed è una tecnica di concentrazione per trovare la pace mentale fotografando ciò che attira la nostra attenzione. Non pensare a fare belle foto ma piuttosto a cogliere solo i dettagli che per qualche motivo, magari inspiegabile, hanno attirato la tua attenzione. Lo scopo è riconnettersi con il mondo perché spesso la tristezza nasce dal un sentimento di disconnessione dalle cose e dalle persone che si traduce nel sentirsi soli e isolati.
8. Sostituisci una cattiva abitudine con una buona
La stanchezza fisica ed emotiva ti fa fare cose svogliate e inutili, tipo scrollare per mezz’ora Twitter o Facebook o Instagram. Alla fine ti ritrovi con niente in mano o stai pure peggio. Questi social molto spesso non connettono le persone, anzi: le allontanano, generando invidie o gelosie. Invece, ancora una volta, chiama un’amica o tuo fratello. Ristabilisci connessioni.
9. Parla con te stesso
Cattivi pensieri: a noi due. Se tutte le tecniche precedenti non hanno funzionato è il momento di andarci giù pesanti. Parla con i tuoi cattivi pensieri e, ancora una volta, isola quelli che puoi controllare e modificare da quelli che non dipendono da te. Ti fa stare male un uragano che ha fatto 20 morti in Alabama? Non ci puoi fare niente. Ti rattrista non aver fatto niente perché hai visto maltrattare qualcuno al lavoro e non sei intervenuto? Chiediti perché e ponici rimedio.
10. Corri
Beh, questa era un po’ scontata, hai ragione. Eppure, se ci pensi, correre riassume tutte le 9 tecniche precedenti: quando lo fai puoi pensare ai tuoi problemi e a ciò che ti rende triste (e solo le cose davvero importanti ti verranno in mente, non le sciocchezze), è un’ottima abitudine, puoi fare foto, si sta immersi nella natura o almeno sotto il cielo e all’aperto, lo puoi fare con un amico/a o con un compagno/a, ti comunica il senso di aver fatto una cosa che ti fa del bene, rilascia endorfine.
Sì, è vero: poche cose sono meglio della corsa quando si è tristi. E funziona benissimo anche se si è allegri perché quando si ride si vuole solo portare in giro per il mondo la felicità. Il più velocemente possibile.
(Via Elemental – Photo by Charles 🇵🇭 on Unsplash)
Bella la conclusione del punto 10. Aggiungo: mi piacerebbe convincere più persone possibile ad iniziare a correre. Sarebbe una gioia poter far scoprire a qualcuno che non lo ha mai fatto quanta felicità può dare correre, qualcosa che è profondamente umano. Qualche tentativo che ho fatto non ha dato i frutti sperati, ma non dispero e continuo a sollecitare chi non corre. Bisogna anche correre, per restare umani.
Manlio Marcelli
Grazie Manlio! È un po’ la nostra missione quella di cui parli e credo che, in proporzione alle nostre forze, un po’ ci siamo riusciti…