Se ci fosse stato qualcun altro ad allenarsi con me, oggi avrei sicuramente nuotato più forte. Già non avevo molta voglia di nuotare in generale, in più il programma prevedeva “soglia”.
Stamattina, tra l’altro, ero proprio sola con l’orologio. Nemmeno l’allenatore sul bordo vasca.
Non tutti i giorni sono gli stessi e oggi non c’era proprio verso di digerire l’allenamento. Ovviamente ho fatto tutto lo stesso. Però… c’è un però. Sono fermamente convinta che se oggi avessi avuto qualcuno di fianco a nuotare con me avrei reso sicuramente di più e non avrei fatto il “compitino”.
Il motivo? Perché anche se non voglio e cerco di tenerlo sedato il più possibile, l’agonista che è in me tende sempre a cercare di mettere la mano davanti al mio vicino di corsia.
E non dirmi che non ti è mai capitato!
È in momenti come questi che mi manca allenarmi con qualcuno. Perché è vero che allenarti da solo ti permette di fare sempre le cose nel modo giusto e con precisione, ma spesso non basta. Avere infatti qualcuno di fianco, ti stimola a dare sempre un pochino di più. Ti spinge a spostare l’asticella sempre più in là, sopratutto se ti confronti con atleti del tuo livello, se non più forti. Ovviamente il rischio nel secondo caso è di allenarsi più forte di quanto si dovrebbe, ma credo che, una volta ogni tanto, non faccia male vedere cosa succede al di fuori del nostro piccolo mondo antico e uscire dalla nostra confort zone. Per esempio, quando mi allenavo da Fabio (Vedana) spesso l’allenamento di corsa diventava una lotta all’ultimo sangue. Nessuna di noi voleva mollare il colpo prima delle altre. Mamma mia, mi ricordo ancora la fatica, ma sono migliorata di più in questi 3 anni, che nei precedenti 5 di triathlon.
L’altro aspetto fondamentale è che allenarsi con altre persone rende il tutto decisamente più leggero! Prima di tutto, condividi la fatica con qualcun altro e non sei solo come un cane a soffrire.
In secondo luogo una parola o una battuta fanno si che l’allenamento possa risultare più divertente e meno stressante.
Statisticamente inoltre chi si allena da solo “dura” di meno dal punto di vista sportivo perché è più sensibile alle avversità.
Ciò non significa solo che ci si allena anche quando il tempo non è ottimale (è più facile uscire con un tempaccio quando siamo d’accordo con un amico che convincersi che correre sotto la pioggia sia bello), ma anche di infortuni e impegni extralavoro. In genere, chi si allena in gruppo, per rispetto verso i compagni, dà alla corsa una priorità maggiore di chi si allena da solo. Alla lunga, infatti, nel solitario la motivazione tende a calare nel tempo, così come la voglia di allenarsi, andando di conseguenza ad inficiare le prestazioni.
D’altro canto però, in uno sport come il triathlon, dove le doti di concentrazione e resistenza sono fondamentali, allenarti in solitaria ti permette di lavorare su di te. In gara sei da solo. Non hai l’amico di fianco che ti sprona e che ti aiuta. Sei solo con te stesso e devi imparare a conviverci. Perché devi sapere, che la tua testa ti boicotterà sempre quando inizi a fare troppa fatica, ad essere stanco e ad avere i primi doloretti. Invece, è fondamentale imparare a resistere ed andare avanti, stringere i denti ed essere determinati a dare il meglio di sé.
In conclusione: allenarsi in compagnia o in gruppo rende l’allenamento più divertente, meno stressante e ci sprona a “dare di più”.
Dall’altra parte però, allenarsi in solitaria aiuta a migliorare la “testa”.
E quindi? L’ideale sarebbe alternare esercizi in gruppo ad allenamenti in solitaria.
Cosa dici, qualche volta ci organizziamo per fare un giro insieme?
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