Abbiamo già parlato molte volte di quanto contino il riposo e l’alimentazione per la preparazione atletica ma questa volta voglio concentrarmi sul primo aspetto: il sonno; e lo voglio fare con un esperimento. Ma ne parliamo dopo.
Fin da quando siamo nati, il sonno ha deciso le nostre giornate: il babau si presentava di notte, pure la fatina dei dentini e Babbo Natale. Il primo ci impediva di addormentarci per la paura rendendoci come zombie all’indomani; gli altri ci facevano saltare dal letto alle prime luci dell’alba, svegli come pettirossi nelle prime mattine caldi di aprile.
E tutto questo grazie alla qualità del nostro sonno.
Al di là di una visione più o meno poetica – e visto che siamo qui per parlare di sport – è indiscutibile che la qualità del nostro sonno influenzi in modo importante la qualità delle nostre giornate e dei nostri allenamenti.
Il riposo allenante
Sperimentiamo i benefici del sonno su molteplici livelli e ci danno vantaggi non solo fisiologici. A livello mentale, infatti, un corretto riposo ci permette di avere maggiori capacità di concentrazione, superiore resilienza, aumento della resistenza alla fatica, all’ansia. Ti pare poco? Beh, non ho ancora finito.
Sul piano fisico (e fisiologico), il riposo ottimale permette ai nostri muscoli di rigenerare le fibre che si sono lesionate durante gli allenamenti; c’è un processo di riequilibrio di acqua, sali ed elettroliti da parte dei reni e una pulizia generale dalle tossine.
Per ottenere tutti questi benefici però è indispensabile affrontare il sonno con rispetto, mettendo in pratica alcune regole semplici.
Gli elementi per il buon sonno
Innanzitutto è indispensabile avere regolarità negli orari in cui ci si va a coricare, e comunque è sempre meglio farlo prima di mezzanotte per mantenere il ciclo del sonno costante.
Ci sono poi alcuni “trucchi” interessanti e molto semplici da mettere in atto come, ad esempio: cercare di dormire sempre in una condizione di buio completo; prima di andare a letto, scrivere in un foglio o nell’agenda le cose da fare il giorno successivo in modo da liberare la mente dalle ansie e percepire gli impegni come “affrontabili”; e, dulcis in fundo, spegnere tutti i dispositivi elettronici almeno un’ora prima di coricarsi.
Un altro elemento importantissimo che troppo spesso non viene considerato è il materasso. Perché dedichiamo moltissima attenzione a sedie da pranzo, poltrone o divani dove appoggiamo le nostre atletiche terga per qualche ora alla settimana ma non parliamo mai di materassi.
L’esperimento
Proprio per questo motivo, nelle prossime settimane proverò il nuovo materasso ReActive di Dorelan che è stato progettato appositamente per chi si allena e ha bisogno di recuperare. E per misurarlo userò, ovviamente, il monitoraggio del sonno di Garmin in modo da confrontare la differenza tra il mio tradizionale materasso in lattice con uno specifico e cercare di capire di più sul recupero attraverso le metriche. Ma di questo parleremo la settimana prossima.
Sì, è probabilmente il test meno faticoso della mia vita. E non vedo l’ora di iniziarlo. ;)