La playlist dei piaceri inconfessabili

CI sono piaceri inconfessabili. Ci sono canzoni che in pubblico non ammetteresti mai che ti fanno impazzire. Ma in privato...

Diciamolo: con gli amici ti professi dedito solo all’ascolto della musica dodecafonica dell’inizio del secolo scorso, ma rigorosamente solo quella viennese. Le sperimentazioni delle avanguardie americane le trovi già troppo popolari e anzi: per te il concetto di “musica pop” si estende al più fino al jazz. Il jazz è il pop che tolleri, e non di più.

In pubblico.

I privato le cose sono un po’ diverse perché è vero che ti piace sul serio certa musica che il 98% delle persone considera una palla infinita ma è altrettanto vero che quando sei solo e nessuno ti può vedere e parte una di queste canzoni – per sbaglio, sia chiarissimo – tu inizi non solo a cantarla usando una scopa come microfono ma la balli pure, dall’inizio alla fine.

Ecco spiegato il concetto di “guilty pleasure”, un piacere peccaminoso che non ammetteresti mai con nessuno ma che quando ti va il sangue alla testa non ti lascia scampo: devi cantare, devi ballare. Devi ammettere almeno con te stesso, che quella roba ti piace davvero tanto.

Questo playlist è fatta tutta di canzoni che ti fanno sentire così: un peccatore o una peccatrice che prova piacere a peccare. A partire non a caso dalla prima traccia: “Guilty” di Barbra Streisand e Barry Gibb.

Pecchiamo assieme, oh yeah.


(Photo credits Becca Tapert)

 

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