Ogni anno porta con sé novità e ogni anno, quasi ogni anno, una nuova versione di una scarpa si materializza ai nostri piedi. Con precisione millimetrica, anche quest’anno le Glycerin si sono aggiornate alla versione 16 e di novità ne hanno portate diverse. Due in particolare. Una riguarda “il vestito”, ossia la tomaia che è ottenuta dallo stampaggio 3D del mesh chiamato Double Jacquard: “double” in questo caso sta per “bidirezionale” perché questo tessuto si può dilatare in due direzioni. E un’altra, altrettanto se non forse più interessante perché riguarda “il motore”: è cambiata infatti la mescola dell’intersuola che è ora in DNA LOFT, un materiale che si adatta al runner e alle sue caratteristiche, come peso e tipo di corsa per garantire molto (davvero molto) comfort e soprattutto una reattività che serve in particolari situazioni. Ma andiamo con ordine.
Allacciamole

Il fit è quello delle Glycerin. Chi le usa da tempo ha imparato ad amarlo e a non poterne fare a meno perché ti fa star bene. La tomaia si adatta e abbraccia il piede ed è avvolgente senza costringerlo o bloccarlo. Il nuovo mesh è inoltre più leggero e traspirante del precedente e il risultato è una scarpa più leggera non solo in termini di peso ma soprattutto indossata: è meno calda (e d’estate può essere davvero troppo calda) e quindi si lascia tenere ai piedi più a lungo nel caso tu – come me – non la usi solo per correre ma anche tutti i giorni. Un bel punto a favore, non c’è che dire.
Sulla strada
Dividerei il comportamento delle Glycerin in due fasi ben distinte. Nella prima poniamo il caso che tu corra normalmente, senza sforzare tanto. Diciamo che sei all’inizio dell’allenamento o nella prima fase: queste 16 vanno come ti aspetteresti. Come le 15 o come tutte le altre Glycerin che hai avuto. Deluso? No, non devi. Hai solo quella bella e confortante sensazione che le Glycerin ti hanno sempre dato.
La fase più interessante è invece quella successiva, quando hai le gambe un po’ stanche e stai per concludere il tuo allenamento. In particolare le ho provate in queste calde e pazze giornate, quindi senza scendere mai sotto i 28°. L’ultimo test è stato fatto a 30° di primo mattino e nonostante l’affaticamento ho registrato con stupore che nelle fasi finali mi sono trovato a spingere di più che all’inizio. Quando avrei insomma dovuto essere più stanco ne avevo ancora e soprattutto le sentivo diverse, come se a fare parte dello sforzo fossero loro e solo in parte io. Ecco, non riuscirei a spiegarti meglio di così a cosa serve il DNA LOFT: quando hai energia lui se ne sta buono e ti lascia correre ma quando sei più scarico interviene e ti restituisce l’energia che gli hai dato nella prima fase. Non succede proprio così in termini meccanici ma l’impressione è davvero questa: di avere più forza di quando sei fresco perché parte del lavoro lo fanno loro. Forse è stata un’impressione eppure le gambe erano sciolte e la corsa fluida, nonostante il percorso non fosse nemmeno in piano.
In conclusione
Quello che in termini motoristici si chiama “Model of the year” – cioè un aggiornamento di un modello di moto già esistente con qualche modifica spesso solo stilistica, è sempre in agguato nel caso di nuove versioni di scarpe già ampiamente collaudate. In questo caso invece no: le Glycerin 16 sono le care vecchie Glycerin ma sono anche molto nuove e diverse, anche se in un modo modo familiare e confidenziale. Conta come le usi e a che velocità. E tu ne hai di voglia nelle gambe?