Giuseppe Laudicina: un ASICS FrontRunner al “Giro Podistico internazionale di Castelbuono”

Il Giro Podistico di Castelbuono è la corsa più antica d’Europa, un evento di livello internazionale che negli anni ha richiamato fior di campioni. Il 26 luglio – come ogni anno – si correrà l’edizione numero 93 e per la prima volta la partecipazione non sarà solo ad invito. Anche Giuseppe Laudicina sarà sulla start line e non certo perché è un ASICS Frontrunner. Ecco come si è guadagnato la partecipazione ad una gara così prestigiosa.

Giuseppe, tu conosci bene il Giro di Castelbuono. Che gara è?
È “LA gara” per antonomasia, qui dalle mie parti. A Palermo la chiamiamo “A Cursa”, cioè “LA Corsa”, perché è davvero un evento di livello internazionale, oltre che storico. Tra i partecipanti ci sono stati atleti del calibro di Gelindo Bordin, Orlando Pizzolato, campioni europei, olimpici, la massima espressione dell’atletica a livello internazionale. Negli ultimi anni sono sempre stati i nordafricani ad avere la meglio. Il livello è davvero altissimo.

Una gara per pochi?
Già, anche perché fino alla passata edizione la partecipazione era esclusivamente su invito. Un invito riservato, ovviamente, ai più forti.

Almeno fino a questa edizione…
Esatto. Da quest’anno hanno aperto la partecipazione. Non a tutti, ovviamente, ma ai primi 10 classificati assoluti, uomini e donne, di una gara che si è svolta per la prima volta quest’anno, sullo stesso percorso, il 16 giugno. Si chiama “Aspettando il Giro”. Io ho partecipato e sono riuscito a piazzarmi quarto assoluto e primo di categoria.
Il premio è proprio la partecipazione alla gara del 26 luglio, che si correrà come ogni anno in occasione della festa di Sant’Anna, la patrona di Castelbuono, un paesino in provincia di Palermo, sulle Madonie.

Che gara sarà?
Durissima, anche perché il livello è altissimo. E il percorso non aiuta. Sono cinque giri su un circuito ad anello di circa 1700 metri, che attraversa il paese passando per la piazza. In totale sono 8,250 km. La peculiarità è la salita della prima parte del circuito: circa 800 metri al 21%. A seguire, 800 metri di rispettiva discesa, che è rischiosa, devi saperla aggredire: bisogna lanciarsi senza paura, per recuperare quello che la salita ha tolto in termini di tempo. Se si affronta con i muscoli contratti si rischia di imballare le gambe, se non di cadere.

Che obiettivi hai?
La gara è, come si dice, “all’americana”: chi viene doppiato dal primo deve ritirarsi. Io spero di riuscire a fare almeno 7 giri del circuito, anche se 8 sarebbe fantastico. Diciamo che l’obiettivo non sarà la classifica, ma resistere e fare il maggior numero di giri possibile. Sto facendo allenamenti specifici per questa gara, cercando zone della mia città in cui ci siano salite simili, per distanza e pendenza, a quelle della gara e quando le trovo… vado di ripetute. Ho iniziato con 200 metri, per poi aumentare progressivamente fino a quando arriverò a 800 metri. A questo affianco un richiamo di forza a settimana e allenamenti specifici per la velocità.
Insomma, la motivazione è molto forte e mi sto davvero preparando con scrupolo. Non vedo l’ora!

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