Quando chiacchieri con i tuoi amici di dispositivi per monitorare l’allenamento, è impossibile che non si faccia il nome di Garmin. Ed è altrettanto impossibile che il più preparato del gruppo inizi a snocciolare termini che vanno dall’ormai arcinoto VO2max fino ad arrivare allo SpO2, e altri acronimi che indicano mille valori che – uniti insieme – danno una rappresentazione numerica di come ci alleniamo, corriamo, pedaliamo o dormiamo.
A questo punto l’umanità si divide in due grandissimi gruppi: quelli che chiedono il significato di tutto e quelli che vogliono il riassunto per capire il succo del discorso.
Ed ecco che arriva il Garmin Vivosmart 4. La fitness band Garmin presentata da qualche settimana e che si propone proprio come quell’amico che ti dice i valori numerici di tutto ciò che fai ma anche te ne dà una rappresentazione semplice, facile da capire. Ti fa il disegnino, insomma.
Di fitness band ne abbiamo parlato tanto e ce ne sono di tutti i tipi ma, nel caso del Vivosmart 4, è come avere un laboratorio al polso.
Partiamo subito col dire che non è un dispositivo confrontabile con la famiglia Forerunner, si chiama Vivo mica per caso, ma comunque ti aiuta a tracciare tutte le attività sportive dal fitness (allenamento della forza funzionale, cardio, ellittica, step, yoga). Chiaramente è una fitness band “smart” e quindi si interfaccia con il cellulare e con Garmin Connect per tutte le notifiche ma, in più, è un dispositivo fornito di sensore cardio e Pulse Ox.
Fermi tutti: cos’è Pulse Ox
Ne avevamo sentito parlare solo per il Fenix 5X Plus, il top di gamma Garmin, ed è una nuova metrica – che richiede un sensore aggiuntivo che ha luce rossa anziché verde – per misurare la percentuale di ossigeno presente nel sangue.
Nel Fenix, Pulse Ox era ovviamente dedicato a chi si avventura in alta montagna mentre, in questo caso, è integrato in un dispositivo che – per sua stessa attitudine – vuole fornirti tutte le metriche su come ci comportiamo durante la giornata e, viene da sé, durante il tuo sonno.
Già, perché come è utile e necessario misurare l’attività del nostro corpo, lo è altrettanto capire se di notte riusciamo a “ricaricare le batterie” a sufficienza per affrontare la giornata successiva.
Hai detto ricaricare le batterie?
Sì, attraverso l’unione tra il monitoraggio di livello di stress, variabilità della frequenza cardiaca (HRV), dati sull’attività e sul sonno Vivosmart 4 è in grado di darci una rappresentazione grafica di quanta energia stiamo consumando e se l’abbiamo recuperata tutta durante il nostro riposo. Questa funzione, che si chiama appunto “Body Battery”, è molto utile non solamente per capire se riposando abbiamo recuperi adeguati ma anche per indicarci se abbiamo una riserva di energia sufficiente per affrontare un allenamento.
In fondo, come non usciresti mai con il telefono quasi totalmente scarico, perché dovresti allenarti se non hai energia sufficiente?
E il sonno?
Già da questi indizi puoi facilmente capire quanto sia utile per conoscersi e migliorarsi avere uno strumento come Vivosmart 4 al polso. Come non bastasse, c’è un completo monitoraggio del sonno che ne traccia le quattro fasi principali: veglia, sonno leggero, sonno profondo, fase REM. E, in aggiunta, può incrociare tutti questi dati con il Pulse Ox per avere un panorama chiaro su come riposiamo.
Proprio in questi giorni sto parlando molto di sonno, visto che sto facendo un test su questo tema ed è estremamente interessante – soprattutto per un amante della tecnologia come me – avere dei riscontri precisi su quello che sta succedendo.
In conclusione
Garmin Vivosmart 4 è una fitness band evoluta che non può sostituirsi ai Forerunner ma, con una durata della batteria fino a 4 giorni e un aspetto molto elegante, è perfetto per monitorare le nostre attività per tutte le 24 ore della giornata.
Con un prezzo di listino di 139,99 euro si propone come uno strumento accessibile a tutti e – perché no? – anche un regalo per chiunque voglia conoscere meglio se stesso e la propria forma fisica.