Da qualche anno a questa parte l’evoluzione delle scarpe da running si è concentrata sull’intersuola grazie all’utilizzo di nuovi materiali con ritorni di energia potenziati. La prima fu adidas con le Boost nel 2013 e poi vennero Puma con le Ignite e New Balance con le 980 e l’intersuola in Fresh Foam.
Anche Saucony ha sviluppato la sua ricetta per andare oltre i limiti dei vecchi materiali: si chiama “Everun” ed è un materiale finora montato sulle Triumph ISO 2 nella zona del tallone e in una soletta posta al di sotto della soletta interna in uno spessore ridotto. La risposta meccanica ed elastica di Everun è dell’83% contro il 75-78% di EVA (dati Saucony). Un’intersuola insomma più reattiva ed elastica per sviluppare il massimo del potenziale del runner.
Everun everywhere
Le Freedom ISO sono le prime Saucony a usare Everun su tutta la pianta del piede e anche nella cosiddetta Topsole, un’ulteriore soletta sistemata sotto la soletta interna. Il risultato è una corsa morbida e molto ammortizzata eppure reattiva. Questo ulteriore layer di Everun è infatti montato in modo tale da non dare la sensazione di un appoggio “scivoloso” ma invece sempre saldo.
Per correre più veloce e più a lungo
Una nota estetica e anche tecnica sul battistrada: è in gomma trasparente TRI-FLEX (che Saucony chiama “crystal rubber”) che promette una durabilità maggiore. Perché l’altra arma segreta delle Freedom ISO è la durata che promettono: Everun in combinazione con TRI-FLEX infatti sono materiali che non perdono le proprietà meccaniche ed elastiche né invecchiando, né se usati a temperature rigide.
Tomaia in ISOFIT seamless e avvolgente e il quadro è completo: ed è anche molto bello.
Le Saucony Freedom ISO non sono ancora disponibili in Italia e sono in vendita nello store USA a 160$. Posizionamento di prezzo in fascia alta, ma i diretti concorrenti sono chiaramente adidas e Puma.