Era la fine degli anni ’90 e la musica più ascoltata e ricercata era fatta quasi solo da europei: austriaci, inglesi, francesi e pure qualche italiano. Musica elettronica o suonata con pochi strumenti. Spesso “orchestrata” da chi non era tecnicamente nemmeno musicista. Erano DJ e produttori con grandi capacità tecniche e un ottimo gusto musicale, che seppero campionare e miscelare frammenti di musiche del passato aggiornandole e letteralmente rimontandole, in nuovi meccanismi sonori. C’era chi li definiva chill-out ma ben presto (almeno nella mia testa) questo termine finì per definire certe fighetterie da aperitivo a Formentera o al Buddha Bar di Parigi. Bello e figo. Le prime volte.
Loro erano diversi. Loro erano quelli che si erano inventati il genere. Quelli dal nome più difficile da ricordare e più figo erano Kruder&Dorfmeister, un duo di DJ viennesi. Che poi sia chiamarono Peace Orchestra e poi ancora Tosca. Ma c’erano anche Zero 7 e Bonobo e Rony Size e Jazzanova e forse i più famosi di tutti: i francesi Air.
Ti diranno che non erano tutti la stessa cosa: che c’era chi faceva trip-hop e chi faceva elettronica più pura. Ti diranno tante cose, ma io ne conservo un ricordo compatto: questo era un tipo di musica molto interessante che si ascoltava 20 anni fa. E che resta tale, visto che le produzioni musicali in sé sono invecchiate benissimo e non dimostrano gli anni che hanno.
Quindi: se già li conosci fatti un giro nel tuo passato. Se non ne hai mai sentito parlare vai alla traccia #1, spingi Play e inizia a correre. Play it really cool.