Nike Zoom Fly: un po’ di Kipchoge ai piedi

Se sei un impallinato di scarpe (come il sottoscritto), vedrai subito che le Zoom Fly hanno – superficialmente – molto in comune con le Vaporfly 4% che Kipchoge aveva ai piedi durante #Breaking2, il tentativo di scendere sotto alle 2 ore in maratona, e alla scorsa Maratona di Berlino. Ne sono però la versione semplificata e più – come direbbero a Portland – più affordable.

Stiamo infatti parlando di una scarpa che, di listino costa 151€, contro i 252€ della sorella maggiore.

C’è tanta differenza tra le Zoom Fly e le Vaporfly 4%? Non ne ho idea, visto che ho avuto la possibilità di provare solamente questo modello. Però posso parlartene abbastanza perché mi hanno accompagnato in alcuni dei lavori veloci che ho fatto in questi ultimi mesi.

Le Vaporfly 4% usate da Kipchoge a Berlino

La bella sensazione

Le Zoom Fly sono delle scarpe leggere, veloci, e sono adatte agli allenamenti brevi in cui ci si concentra sulla velocità. Sono quindi per molti ma non per tutti. Ma non pensare che siano delle scarpe estreme o scomode, anzi.

La tomaia in Flymesh è morbida ed estremamente confortevole con i Flywire (sono dei “cavi” di supporto che danno stabilità tra piede, suola e tomaia) che danno sicurezza e la protezione che serve quando si corre. Per darti un’idea della comodità, io ci ho corso senza calze e il mio piede ne è uscito perfetto. Zero frizioni, aerazione eccellente.

Tutto è chiaramente studiato per dare una scarpa che ci permetta di allenarci e gareggiare. Ogni elemento è “essenziale”, non ci sono fronzoli, le imbottiture sono solo dove servono, e il risultato è una calzatura da 248 grammi (misura 44,5) con cui ti ci puoi divertire parecchio. E, in questo, credo siano molto simili alle loro sorelle maggiori.

La sensazione strana

Le metti ai piedi e non ti senti immediatamente a tuo agio. Sono comode, protettive, leggere ma – quando fai il primo passo – c’è “qualcosa di strano”, ti sembra come di essere sbilanciato in avanti.

Infatti, per tutta la lunghezza della scarpa, c’è una lamina di nylon che ne influenza in modo evidente la dinamica, migliorando il ritorno dell’energia in fase di stacco e portando naturalmente – nonostante il drop di 10 mm quasi tradizionale – il nostro peso in avanti.

Servono un paio di corse per abituarsi a questa sensazione ma poi vanno che è un piacere. Ti ci diverti proprio.

In definitiva

Non è facile dare un giudizio obiettivo sulle Zoom Fly perché in base a quello che cerchi da una scarpa potresti innamorartene oppure detestarle perché ti portano un po’ fuori dalla tua zona di comfort. Diciamo – per fare un paragone con il mercato automobilistico – che usarle è un po’ come guidare una Lamborghini Huracán. Non è la Aventador ma, in fondo, se non ti chiami Daniel Ricciardo, probabilmente non riesci nemmeno a notarne la differenza.

Però, se cerchi una monovolume per fare Milano-Reggio Calabria senza fermate, lascia perdere.

Personalmente, per me sono delle scarpe che fanno venire voglia di correre, che ti spingono a dare un po’ di più ed, elemento non trascurabile, ti fanno divertire anche durante le ripetute.

REVIEW OVERVIEW
Comodità
9
Estetica
8.5
Tomaia
9
Suola/Intersuola
8.5
Peso percepito
9
Protezione
7.5
Rapporto qualità/prezzo
8.5
Previous articleLa playlist dell’autunno 2017
Next article21 Km a spasso per Milano
Sandro Siviero (detto BIG): vive, lavora, scrive e corre in una località sconosciuta a tutti, localizzata dall'intelligence in una non meglio definita area nelle terre di Mordor. Big è una sorta di entità grigia che tutto vede e tutto controlla. Essere mitologico, ai collaboratori di RunLovers è concesso vederlo solo in occasione delle festività nazionali della Papuasia e solo in fermo immagine. Cioè mentre corre.
 Qua dentro è quello che decide chi vive e chi muore e, per questo, noi lo amiamo di un amore disinteressato e spontaneo.
nike-zoom-fly-un-po-di-kipchoge-ai-piediSe sei un impallinato di scarpe (come il sottoscritto), vedrai subito che le Zoom Fly hanno - superficialmente - molto in comune con le Vaporfly 4% che Kipchoge aveva ai piedi durante #Breaking2, il tentativo di scendere sotto alle 2 ore in maratona, e...

4 COMMENTS

  1. ciao, quando aiutano i pronatori queste scarpe? le consiglieresti a un iper pronatore come me? la pianta del piede è larga o stretta? trovo un benefit senza eguali la feature di Brooks che ti permette di scegliere anche la larghezza della pianta del piede.

  2. Ciao Runners,
    sono reduce dalle Free 5.0 vecchiotte, distrutte, scariche, bruciate dopo i loro 427 km
    premetto che non sono un runner professionista e che il mio percorso è composto per lo più da asfalto e sterrato bianco (avete presente quello in cui correndo si alza quella polvere bianca?!)
    la mia media per km va dai 7′ ai 9,5′ e su distanze che non superano gli 8/10 km
    vorrei una scarpa leggera, e reattiva, pensavo alle Nike Zoom Fly che ne dite? alternative?
    purtroppo le asics non mi hanno mai particolarmente attratto sul profilo estetico…
    Grazie

  3. Premetto che sono un atleta da 2:25:20 sulla maratona e attualmente riesco ancora a chiudere in 2:35. Ho comprato le zoom fly e mi sono trovato malissimo. Scarpa rigidissima adatta solo a chi corre veramente forte e senza problemi fisici. Se non spingi forte la scarpa è inutile. Ho fatto un lungo di 30 km a 4′ circa, con un problema alla caviglia (tendini vari), che si è accentuato ad ogni passo pur tenendo sempre un andatura costante. Inoltre calca malissimo, tallone strettissimo (ed ho un piede 27 cm e piccolo) e per poi allargarsi in pianta anche troppo. Non le consiglio a chi corre la maratona oltre le 2:30 con problemi fisici e per le gare brevi c è molto meglio.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.