Era un’idea che mi frullava in testa da un po’ quando Orazio l’ha messa in parole sulla pagina facebook una domenica a fine settembre: “Qualche RunLovers che corre la NYC Marathon?”. In una decina abbiamo risposto all’appello e sull’onda dell’entusiasmo di sapere che non saremmo stati soli a New York il 6 novembre, abbiamo deciso di tenerci in contatto attraverso un gruppo WhatsApp battezzato RunLovers NYC 2016. Un file Excel online ha fatto da registro a tutti i nostri nomi, cognomi, telefoni, hotel, date di arrivo, voli, bib numbers, waves di partenza e tempi di chiusura previsti (sono assolutamente certa che ogni gruppo di runners che si rispetti è riuscito a partorire un’anagrafe simile!). Allertata la segreteria RunLovers, Sandro e Martino hanno prontamente provveduto a spedire braccialetti a tutto il gruppo per portare fino a NY lo spirito RunLovers!
Nel corso delle settimane il gruppo WhatsApp ha ospitato decine di foto di corse, tempi dei lunghi, ansie, consigli, paure, incitamenti, risate e tanto sincero sostegno. Abbiamo rischiato chi il licenziamento chi incidenti in auto per stare dietro a tutti i messaggi e foto che continuavano ad arrivare: magia della corsa che ti fa sentire vicine persone sconosciute.
Il gruppo è andato aumentando e ha visto l’entrata in scena di due special guests in diretta da NY, Serena e Lorenzo, fonti di consigli preziosissimi per placare mille e uno dubbi pre-partenza e pre-gara. La differenza di fuso orario non ha giocato a loro favore e per un po’ di settimane centinaia di messaggi nel gruppo WhatsApp sono stati la loro sveglia mattutina.
Grazie allo spirito RunLovers largamente condiviso nel gruppo, c’è chi ha viaggiato insieme in aereo, c’è chi si è incontrato all’Expo per andare a ritirare il pettorale e passare a salutare Lorenzo e Serena allo stand delle maratone italiane, c’è chi ha fatto insieme l’ultima corsetta a Central Park e chi si è trovato il venerdì e il sabato sera prima della maratona per una cena rigorosamente a base di carboidrati!
Il sabato prima della gara il gruppo WhatsApp era stranamente più silenzioso del solito: la paura bussava alla porta. L’allegra atmosfera della cena alla sera ha smorzato un po’ la tensione e per alcuni ha dato finalmente un volto (e un sorriso) a un contatto telefonico. La domenica mattina c’è chi si è trovato sul ferry per Staten Island, chi alle griglie di partenza e chi ha corso i primi 23 km insieme. C’è chi ha trackato sull’app della NYC Marathon tutto il gruppo per seguirci in diretta e chi, il giorno dopo, ha fotografato il tempo d’arrivo dei RunLovers stampato sul New York Times!
Credo di parlare a nome di tutto il gruppo quando dico che grazie ai RunLovers NYC Marathon 2016 è stato possibile vivere qualcosa tanto temibile quanto enorme come la maratona di NY in un’atmosfera di sostegno e allegria, a dimostrazione del fatto che non è vero che la corsa è uno sport individuale! Ancora una volta, mille e uno grazie a questo sito che meglio di tanti altri promuove uno spirito della corsa dove sharing is caring.
Si, avete ragione, sto saltando a pié pari il racconto della maratona di NY, ma quella non credo che si possa raccontare, va vissuta. E se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque altro, credetemi, basta fidarsi di Lorenzo quando dice: “Non puoi non finirla!”. Corretela e capirete perché!
Cristina Lussiana
adoro questi racconti… grazie Cristina!